«Lungi dallessere stato messo al tappeto dal
Coronavirus e dalla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare radicalmente
le regole del gioco con le quali abbiamo convissuto per tutto il suo primo
secolo di vita, il cinema continuerà a stupire, meravigliare, coinvolgere e
commuovere». Così
Alberto Barbera, “recordman” per numero di edizioni dirette, presenta
con coraggio ed entusiasmo la 78ª Mostra Internazionale dArte Cinematografica
di Venezia che avrà luogo al Lido dall1 all11 settembre 2021. Per accedere
alle proiezioni, la cui capienza è stata dimezzata in rispetto della normativa
anti-Covid, da questanno sarà obbligatorio essere in possesso del Green pass o,
in alternativa, dellesito negativo di un tampone rapido. I biglietti potranno
essere acquistati solo online e le mascherine saranno obbligatorie sia dentro
che fuori dalle sale. La
sezione ufficiale accoglie come ogni anno un corposo numero di pellicole allinterno
delle sezioni ufficiali Venezia 78, Fuori Concorso, Orizzonti e Biennale
College - Cinema. A completare il quadro ci saranno le Proiezioni Speciali
e lormai consolidata sezione Venice VR Expanded. Le sezioni autonome e
parallele, organizzate autonomamente secondo un proprio regolamento,
comprendono la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli
Autori. Tre giurie internazionali saranno chiamate a decretare i vincitori
rispettivamente del Concorso ufficiale, della sezione Orizzonti e del Premio
Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. I premi ufficiali saranno assegnati
sabato 11 settembre 2021 nel corso della Cerimonia di premiazione.
Come
sempre, la Giuria Venezia 78 – presieduta questanno dal regista sudcoreano Bong
Joon-ho – assegnerà i seguenti premi ai film in Concorso: Leone dOro per
il miglior film, Leone dArgento – Gran Premio della Giuria, Leone dArgento –
Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione
femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio
Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello
Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.
Lautore
del pluripremiato Parasite (2019)
si avvarrà di giurati del calibro di Saverio Costanzo – già concorrente
a Venezia con i premiati La solitudine dei numeri primi (2010) e Hungry
Hearts (2014) –; della talentuosa attrice belga Virginie Efira; di Sarah
Gadon, produttrice e nonché interprete di alcuni film di David
Cronenberg come A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012)
e Maps to the Stars (2014); lungherese Alexander Nanau, regista
del documentario Collective (2019) e, last but not least, Chloé
Zhao, vincitrice con Nomadland dellultimo Leone dOro (nonché
dellOscar).
Anche
questanno le opere in concorso saranno ventuno. Apre le danze lattesissimo Madres
Paralelas di Pedro Almodóvar, forte della sua musa Penélope Cruz,
protagonista in concorso (insieme ad Antonio Banderas) anche di Competencia
oficial dei registi Mariano Cohn e Gastón Duprat. Il secondo
giorno sarà la volta di Jane Campion (The Power of the Dog),
regista neozelandese vincitrice del Leone dargento a Venezia con An Angel
at My Table (1990). A quattro anni da First Reformed (2017), Paul
Schrader ritorna in laguna con The Card Counter, che vede tra le
fila dei produttori esecutivi un certo Martin Scorsese.
A
far notizia in questa edizione è sicuramente la forte presenza nostrana: i big Paolo
Sorrentino (È stata la mano di Dio) e Mario Martone (Qui
rido io), con Toni Servillo protagonista
di entrambe le pellicole, affiancano gli enfants terribles Damiano
e Fabio DInnocenzo (America Latina) – distintisi lo scorso anno
a Berlino con Favolacce –; il navigato Michelangelo Frammartino (Il
buco), regista del pluripremiato Le quattro volte (2010); la mina
vagante Gabriele Mainetti con Freaks Out. Pablo Larraín
riprende con Spencer il filone biografico dopo i film su Pablo Neruda
e Jacqueline Kennedy, raccontando una inedita Lady Diana
interpretata da Kristen Stewart. Lattrice e produttrice Maggie
Gyllenhaal, sorella del più celebre Jake, esordisce alla regia con The
Lost Daughter (protagonista il premio Oscar Olivia Colman), adattando
il romanzo La figlia oscura (2006) della nostra (o nostro?) Elena
Ferrante.
Michel
Franco,
ultimo Leone dargento - Gran premio della giuria con Nuevo orden,
presenta Sundown, con Charlotte Gainsbourg e Tim Roth,
mentre il collega francese Xavier Giannoli – in concorso nel 2012 con Superstar
e nel 2015 con Marguerite – concorre con Illusions perdues, forte
di Xavier Dolan (in veste di attore) e dellintramontabile Gérard
Depardieu. Mona Lisa and the Blood Moon è invece il film della
quinta tra le registe presenti in concorso, ossia lamericana Ana Lily
Amirpour, premio speciale della giuria nel 2016 con il distopico The Bad
Batch. Lorenzo Vigas, regista di Desde allá (2015) – primo
film in lingua spagnola nonché prima pellicola sudamericana a vincere il Leone
doro – ritorna in concorso con La caja mentre la cineasta francese Audrey
Diwan presenta la sua opera seconda LÉvénement.
DallEuropa
orientale arrivano lucraino Valentyn Vasjanovyč con il suo Vidblysk
(Reflection) – dopo aver vinto il premio Orizzonti per il miglior film
nel 2019 con Atlantyda –; i registi russi Natalja Merkulova e Aleksej
Čupov (anchessi concorrenti in Orizzonti nel 2018) con Kapitan
Volkogonov bežal; il polacco Jan P. Matuszyński con la sua ultima
fatica Żeby nie było śladów. Chiudono il regista francese Stéphane
Brizé con Un autre monde – già Premio FIPRESCI con Une vie (2016)
– e infine il filippino Erik Matti che presenta il thriller On the
Job 2: The Missing 8.
Nelle
altre sezioni, tra cui Orizzonti, si segnalano Inu-ō del giapponese Masaaki
Yuasa e Les Promesses di Thomas Kruithof. Tra le sezioni
autonome spicca la Settimana internazionale della critica, in particolare con Mondocane
di Alessandro Celli (con Alessandro Borghi). Confermatissima la sezione Venezia Classici, dedicata alla
valorizzazione di operazioni di restauro di film del passato, con una giuria
formata da più di venti studenti provenienti da corsi di cinema. Tra le
pellicole presenti Luomo del risciò (1943) di Hiroshi Inagaki; Le
cercle rouge (1970) di Jean-Pierre Melville; Partitura incompiuta
per pianola meccanica (1977) di Nikita Sergeevič Michalkov; Serpico
(1973) di Sidney Lumet; e
lo struggente Cronaca di un amore (1950) di Michelangelo Antonioni.
Di
grande interesse anche la sezione Fuori concorso, con Il bambino nascosto
di Roberto Andò, lattesissimo Dune di Denis Villeneuve,
con Timothée Chalamet e Zendaya, e The Last Duel di Ridley
Scott, che per loccasione riceverà il Premio Jaeger-LeCoultre Glory. Per
quanto riguarda invece i Leoni dOro alla carriera, i premiati saranno Roberto
Benigni e lattrice californiana Jamie Lee Curtis. «Alle nostre spalle, premono per tornare a vedere
la luce dei proiettori i film di due stagioni: quelli terminati poco prima o
durante il confinamento della primavera 2020, e quelli che hanno trovato la
forza e il coraggio per essere realizzati durante il secondo, inatteso (e assai
più lungo) periodo di lockdown». Il direttore Barbera evidenzia con queste
parole quanto la produzione ma ancor più la distribuzione abbiano dovuto fare i
conti con lemergenza pandemica tuttora in corso. La risposta veemente a tutto
questo buio è una programmazione che attirerà su di sé, comè giusto che sia,
gli occhi e le orecchie di tutto il pianeta. Vive le cinéma!
IN
CONCORSO Madres
paralelas
di Pedro Almodóvar (Spagna) (1°
settembre 2021, ore 19:00 – Sala Grande)
Il
potere del cane (The
Power of the Dog) di Jane Campion (Regno Unito, Australia, Nuova
Zelanda, Canada) (2
settembre, ore 16:30 – Sala Grande) È
stata la mano di Dio
di Paolo Sorrentino (Italia) (2
settembre, ore 19:15 – Sala Grande) Il
collezionista di carte (The Card Counter) di Paul Schrader (Stati
Uniti dAmerica, Svezia) (2
settembre, ore 22:00 – Sala Grande) Spencer, regia di Pablo
Larraín (Cile, Germania, Regno Unito) (3
settembre, ore 16:15 – Sala Grande) The
Lost Daughter
di Maggie Gyllenhaal (Israele, Stati Uniti dAmerica) (3
settembre, ore 22:00 – Sala Grande) Il
buco
di Michelangelo Frammartino (Italia, Germania, Francia) (4
settembre, ore 17:00 – Sala Grande) Competencia
oficial
di Mariano Cohn e Gastón Duprat (Spagna) (4
settembre, ore 19:30 – Teatro Piccolo Arsenale) Sundown di Michel
Franco (Messico, Francia, Svezia) (5
settembre, ore 16:45 – Sala Grande) Illusions
perdues
di Xavier Giannoli (Francia) (5
settembre, ore 18:45 – Sala Grande) Mona
Lisa and the Blood Moon di Ana Lily Amirpour (Stati Uniti dAmerica) (5
settembre, ore 21:45 – Sala Grande) LÉvénement di Audrey
Diwan (Francia) (6
settembre, ore 16:45 – Sala Grande) La
caja
di Lorenzo Vigas (Messico, Stati Uniti dAmerica) (6
settembre, ore 19:30 – Sala Grande) Vidblysk di Valentyn
Vasjanovyč (Ucraina) (7
settembre, ore 16:30 – Sala Grande) Qui
rido io
di Mario Martone (Italia, Spagna) (7
settembre, ore 19:15 – Sala Grande) Kapitan
Volkogonov bežal
di Natalja Merkulova e Aleksej Čupov (Russia, Francia, Estonia) (8
settembre, ore 16:30 – Sala Grande) Freaks
Out
di Gabriele Mainetti (Italia, Belgio) (8
settembre, ore 19:00 – Sala Grande) Żeby
nie było śladów
di Jan P. Matuszyński (Polonia, Francia, Repubblica Ceca) (9
settembre, ore 16:30 – Sala Grande) America
Latina
di Damiano e Fabio DInnocenzo (Italia, Francia) (9
settembre, ore 19:00 – Teatro Piccolo Arsenale) On the Job 2: The Missing 8 di Erik Matti (Filippine) (10 settembre,
ore 14:45 – Sala Grande) Un
autre monde
di Stéphane Brizé (Francia)
(10
settembre, ore 19:00 – Sala Grande)
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