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78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021

di Giuseppe Mattia
  Venezia 2021
Data di pubblicazione su web 29/08/2021  

«Lungi dall’essere stato messo al tappeto dal Coronavirus e dalla rivoluzione tecnologica destinata a cambiare radicalmente le regole del gioco con le quali abbiamo convissuto per tutto il suo primo secolo di vita, il cinema continuerà a stupire, meravigliare, coinvolgere e commuovere». Così Alberto Barbera, “recordman” per numero di edizioni dirette, presenta con coraggio ed entusiasmo la 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che avrà luogo al Lido dall’1 all’11 settembre 2021. Per accedere alle proiezioni, la cui capienza è stata dimezzata in rispetto della normativa anti-Covid, da quest’anno sarà obbligatorio essere in possesso del Green pass o, in alternativa, dell’esito negativo di un tampone rapido. I biglietti potranno essere acquistati solo online e le mascherine saranno obbligatorie sia dentro che fuori dalle sale. 

La sezione ufficiale accoglie come ogni anno un corposo numero di pellicole all’interno delle sezioni ufficiali Venezia 78, Fuori Concorso, Orizzonti e Biennale College - Cinema. A completare il quadro ci saranno le Proiezioni Speciali e l’ormai consolidata sezione Venice VR Expanded. Le sezioni autonome e parallele, organizzate autonomamente secondo un proprio regolamento, comprendono la Settimana Internazionale della Critica e le Giornate degli Autori. Tre giurie internazionali saranno chiamate a decretare i vincitori rispettivamente del Concorso ufficiale, della sezione Orizzonti e del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”. I premi ufficiali saranno assegnati sabato 11 settembre 2021 nel corso della Cerimonia di premiazione.

Come sempre, la Giuria Venezia 78 – presieduta quest’anno dal regista sudcoreano Bong Joon-ho assegnerà i seguenti premi ai film in Concorso: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

L’autore del pluripremiato Parasite (2019) si avvarrà di giurati del calibro di Saverio Costanzo – già concorrente a Venezia con i premiati La solitudine dei numeri primi (2010) e Hungry Hearts (2014) –; della talentuosa attrice belga Virginie Efira; di Sarah Gadon, produttrice e nonché interprete di alcuni film di David Cronenberg come A Dangerous Method (2011), Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014); l’ungherese Alexander Nanau, regista del documentario Collective (2019) e, last but not least, Chloé Zhao, vincitrice con Nomadland dell’ultimo Leone d’Oro (nonché dell’Oscar).

Anche quest’anno le opere in concorso saranno ventuno. Apre le danze l’attesissimo Madres Paralelas di Pedro Almodóvar, forte della sua musa Penélope Cruz, protagonista in concorso (insieme ad Antonio Banderas) anche di Competencia oficial dei registi Mariano Cohn e Gastón Duprat. Il secondo giorno sarà la volta di Jane Campion (The Power of the Dog), regista neozelandese vincitrice del Leone d’argento a Venezia con An Angel at My Table (1990). A quattro anni da First Reformed (2017), Paul Schrader ritorna in laguna con The Card Counter, che vede tra le fila dei produttori esecutivi un certo Martin Scorsese.

A far notizia in questa edizione è sicuramente la forte presenza nostrana: i big Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio) e Mario Martone (Qui rido io), con Toni Servillo protagonista di entrambe le pellicole, affiancano gli enfants terribles Damiano e Fabio D’Innocenzo (America Latina) – distintisi lo scorso anno a Berlino con Favolacce –; il navigato Michelangelo Frammartino (Il buco), regista del pluripremiato Le quattro volte (2010); la mina vagante Gabriele Mainetti con Freaks Out. Pablo Larraín riprende con Spencer il filone biografico dopo i film su Pablo Neruda e Jacqueline Kennedy, raccontando una inedita Lady Diana interpretata da Kristen Stewart. L’attrice e produttrice Maggie Gyllenhaal, sorella del più celebre Jake, esordisce alla regia con The Lost Daughter (protagonista il premio Oscar Olivia Colman), adattando il romanzo La figlia oscura (2006) della nostra (o nostro?) Elena Ferrante.

Michel Franco, ultimo Leone d’argento - Gran premio della giuria con Nuevo orden, presenta Sundown, con Charlotte Gainsbourg e Tim Roth, mentre il collega francese Xavier Giannoli – in concorso nel 2012 con Superstar e nel 2015 con Marguerite – concorre con Illusions perdues, forte di Xavier Dolan (in veste di attore) e dell’intramontabile Gérard Depardieu. Mona Lisa and the Blood Moon è invece il film della quinta tra le registe presenti in concorso, ossia l’americana Ana Lily Amirpour, premio speciale della giuria nel 2016 con il distopico The Bad Batch. Lorenzo Vigas, regista di Desde allá (2015) – primo film in lingua spagnola nonché prima pellicola sudamericana a vincere il Leone d’oro – ritorna in concorso con La caja mentre la cineasta francese Audrey Diwan presenta la sua opera seconda L’Événement.

Dall’Europa orientale arrivano l’ucraino Valentyn Vasjanovyč con il suo Vidblysk (Reflection) – dopo aver vinto il premio Orizzonti per il miglior film nel 2019 con Atlantyda –; i registi russi Natal’ja Merkulova e Aleksej Čupov (anch’essi concorrenti in Orizzonti nel 2018) con Kapitan Volkogonov bežal; il polacco Jan P. Matuszyński con la sua ultima fatica Żeby nie było śladów. Chiudono il regista francese Stéphane Brizé con Un autre monde – già Premio FIPRESCI con Une vie (2016) – e infine il filippino Erik Matti che presenta il thriller On the Job 2: The Missing 8.

Nelle altre sezioni, tra cui Orizzonti, si segnalano Inu-ō del giapponese Masaaki Yuasa e Les Promesses di Thomas Kruithof. Tra le sezioni autonome spicca la Settimana internazionale della critica, in particolare con Mondocane di Alessandro Celli (con Alessandro Borghi). Confermatissima la sezione Venezia Classici, dedicata alla valorizzazione di operazioni di restauro di film del passato, con una giuria formata da più di venti studenti provenienti da corsi di cinema. Tra le pellicole presenti L’uomo del risciò (1943) di Hiroshi Inagaki; Le cercle rouge (1970) di Jean-Pierre Melville; Partitura incompiuta per pianola meccanica (1977) di Nikita Sergeevič Michalkov; Serpico (1973) di Sidney Lumet; e lo struggente Cronaca di un amore (1950) di Michelangelo Antonioni.

Di grande interesse anche la sezione Fuori concorso, con Il bambino nascosto di Roberto Andò, l’attesissimo Dune di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet e Zendaya, e The Last Duel di Ridley Scott, che per l’occasione riceverà il Premio Jaeger-LeCoultre Glory. Per quanto riguarda invece i Leoni d’Oro alla carriera, i premiati saranno Roberto Benigni e l’attrice californiana Jamie Lee Curtis.

«Alle nostre spalle, premono per tornare a vedere la luce dei proiettori i film di due stagioni: quelli terminati poco prima o durante il confinamento della primavera 2020, e quelli che hanno trovato la forza e il coraggio per essere realizzati durante il secondo, inatteso (e assai più lungo) periodo di lockdown». Il direttore Barbera evidenzia con queste parole quanto la produzione ma ancor più la distribuzione abbiano dovuto fare i conti con l’emergenza pandemica tuttora in corso. La risposta veemente a tutto questo buio è una programmazione che attirerà su di sé, com’è giusto che sia, gli occhi e le orecchie di tutto il pianeta. Vive le cinéma!



IN CONCORSO

 

Madres paralelas di Pedro Almodóvar (Spagna)

(1° settembre 2021, ore 19:00 – Sala Grande)


Il potere del cane (The Power of the Dog) di Jane Campion (Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada)

(2 settembre, ore 16:30 – Sala Grande)

 

È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino (Italia)

(2 settembre, ore 19:15 – Sala Grande)

 

Il collezionista di carte (The Card Counter) di Paul Schrader (Stati Uniti d’America, Svezia)

(2 settembre, ore 22:00 – Sala Grande)

 

Spencer, regia di Pablo Larraín (Cile, Germania, Regno Unito)

(3 settembre, ore 16:15 – Sala Grande)

 

The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal (Israele, Stati Uniti d’America)

(3 settembre, ore 22:00 – Sala Grande)

 

Il buco di Michelangelo Frammartino (Italia, Germania, Francia)

(4 settembre, ore 17:00 – Sala Grande)

 

Competencia oficial di Mariano Cohn e Gastón Duprat (Spagna)

(4 settembre, ore 19:30 – Teatro Piccolo Arsenale)

 

Sundown di Michel Franco (Messico, Francia, Svezia)

(5 settembre, ore 16:45 – Sala Grande)

 

Illusions perdues di Xavier Giannoli (Francia)

(5 settembre, ore 18:45 – Sala Grande)

 

Mona Lisa and the Blood Moon di Ana Lily Amirpour (Stati Uniti d’America)

(5 settembre, ore 21:45 – Sala Grande)

 

L’Événement di Audrey Diwan (Francia)

(6 settembre, ore 16:45 – Sala Grande)

 

La caja di Lorenzo Vigas (Messico, Stati Uniti d’America)

(6 settembre, ore 19:30 – Sala Grande)

 

Vidblysk di Valentyn Vasjanovyč (Ucraina)

(7 settembre, ore 16:30 – Sala Grande)

 

Qui rido io di Mario Martone (Italia, Spagna)

(7 settembre, ore 19:15 – Sala Grande)

 

Kapitan Volkogonov bežal di Natal’ja Merkulova e Aleksej Čupov (Russia, Francia, Estonia)

(8 settembre, ore 16:30 – Sala Grande)

 

Freaks Out di Gabriele Mainetti (Italia, Belgio)

(8 settembre, ore 19:00 – Sala Grande)

 

Żeby nie było śladów di Jan P. Matuszyński (Polonia, Francia, Repubblica Ceca)

(9 settembre, ore 16:30 – Sala Grande)

 

America Latina di Damiano e Fabio D’Innocenzo (Italia, Francia)

(9 settembre, ore 19:00 – Teatro Piccolo Arsenale)

 

On the Job 2: The Missing 8 di Erik Matti (Filippine)

(10 settembre, ore 14:45 – Sala Grande)

 

Un autre monde di Stéphane Brizé (Francia)

(10 settembre, ore 19:00 – Sala Grande)




Per l’elenco completo dei film, visita il sito ufficiale della Biennale Cinema di Venezia






Bong Joon-ho, 
presidente di giuria alla 
Mostra del Cinema di Venezia 



Per lo streaming dei film sul canale MyMovies:


 
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