Il buco
Durante il boom economico degli
anni Sessanta, ledificio più alto dEuropa viene costruito nel prospero Nord
Italia. Allaltra estremità del paese, un gruppo di giovani speleologi esplora
la grotta più profonda dEuropa nellincontaminato entroterra calabrese. Si
raggiunge, per la prima volta, il fondo dellabisso del Bifurto, a settecento metri
di profondità. Lavventura degli intrusi passa inosservata agli abitanti di un
piccolo paese vicino, ma non al vecchio pastore dellaltopiano del Pollino la
cui vita solitaria comincia a intrecciarsi con il viaggio del gruppo.
Michelangelo Frammartino racconta la bellezza
naturale e quasi mistica del luogo: quello strano posto che, visitato dal
regista anni fa e rimasto impresso nella sua memoria, viene richiamato in
questa seducente indagine sul buio silenzioso dellabisso. Una scena del film
© Biennale Cinema 2021
Proiezioni:
sabato 4 settembre, ore 17:00,
Sala Grande
domenica 5 settembre, ore 15:30,
PalaBiennale
Michelangelo Frammartino
Nasce a Milano nel 1968 da
genitori calabresi. Iscrittosi alla Facoltà di Architettura del Politecnico
sviluppa un gusto spiccato per la relazione tra gli spazi concreti e costruiti
e la presenza dellimmagine, sia fotografica che cinematografica. Si iscrive
alla Civica Scuola del Cinema di Milano, dove si occupa in particolare di
videoinstallazioni. Esordisce sul grande schermo con il film Il dono (2003) presentato al Festival Internazionale
di Locarno, cui segue Le quattro volte
(2010), presentato alla Quinzaine di Cannes, incentrato sul ciclo vitale di un
uomo, di un animale, di un vegetale e di un minerale in una visione poetica
della natura e delle tradizioni dimenticate di un luogo senza tempo.
Competencia oficial
Alla ricerca di riconoscimento e
prestigio sociale, un uomo daffari miliardario decide di fare un film che lasci
il segno. Per riuscirci riunisce un cast stellare formato dalla famosa regista
Lola Cuevas e da due rinomati attori, entrambi di enorme talento ma con un ego
ancora più grande: Félix Rivero, attore hollywoodiano, e Iván Torres, illustre
interprete del teatro radicale. Attraverso una serie di sfide sempre più
eccentriche lanciate da Lola, Felix e Iván devono confrontarsi non solo lun con
laltro, ma anche con il loro lascito artistico.
I registi Mariano Cohn e Gastón Duprat
hanno raccontato di aver coltivato a lungo il desiderio di realizzare un film
con Penélope Cruz e Antonio Banderas e di aver infine
condiviso proprio con loro il seme di ciò che sarebbe diventato lasse portante
di Competencia oficial. Lunicità di
un film, dicono i registi, è quello che gli attori riescono a suscitare: farci
piangere, farci ridere, generare emozioni. Il film indaga questa relazione
complessa e straordinaria, solitamente nascosta alla vista del grande pubblico. Una scena del film
© Biennale Cinema 2021
Proiezioni:
sabato 4 settembre, ore 19:30,
Teatro Piccolo Arsenale
sabato 4 settembre, ore 19:30,
Sala Grande
sabato 4 settembre, ore 20:30,
Arena Lido
Mariano Cohn
Nato a Villa Ballester nel 1975,
è regista, sceneggiatore e produttore cinematografico. Ha iniziato la sua
carriera nella videoarte, nel cinema sperimentale e in televisione. Ha
realizzato diversi film ottenendo più di trenta premi internazionali. Tra i
precedenti lavori realizzati con Gastón
Duprat spiccano The Man Next Door
(2009), The Distinguished Citizen
(2016), 4x4 (2019).
Gastón Duprat
Nato a Bahía Blanca nel 1969,
condivide la propria formazione nella videoarte, nel cinema sperimentale e in
televisione insieme al collega Mariano
Cohn, con il quale ha realizzato numerosi film e partecipato a prestigiose
rassegne cinematografiche come il Festival internazionale del film di Roma, il Sundance
Film Festival e la Mostra internazionale darte
cinematografica di Venezia.
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