Questanno il
festival di Venezia si farà: sarà il primo del mondo a riaprire le porte alla
speranza e a ribadire quanto al cinema siano necessarie le presenze in sala e
quanto faccia bene a tutti riunirsi per vedere un film. Non è una follia però
quella dei direttori e degli organizzatori, è invece la passione di chi non si
arrende alle difficoltà e prova a raddoppiare le energie per riuscire a
farcela. Sarebbe stato più “saggio” gettare la spugna, per questanno; nessuno
avrebbe trovato eccessive le prudenze di una rinuncia preceduta dagli
annullamenti di Cannes e addirittura delle Olimpiadi. E invece gli
organizzatori si sono rimboccate le maniche e dal 2 settembre tutto partirà;
con qualche sacrificio e soprattutto con una drastica riduzione degli accrediti.
La nostra rivista
è tra le vittime del Covid. Ma anche noi non amiamo piangere e anche noi ci
rimbocchiamo le maniche: faremo quel che potremo, con puntuali schede
informative sui film in concorso nella sezione principale, con le recensioni di
quei film che la direzione ha messo a disposizione in abbonamento, con le
recensioni di chi (accreditato) è disposto anche questanno a dare una mano.
Insomma ci saremo, al meglio possibile. E siamo certi che, anche così, i nostri
lettori ci seguiranno e, chissà, apprezzeranno ancor più di altre volte il
nostro impegno. Buio in sala. Buon festival e buona lettura a tutti. Siro Ferrone Sara Mamone
La 77a Mostra Internazionale dArte
cinematografica di Venezia si apre allinsegna di unimportante sfida nel
contesto dellattuale emergenza sanitaria. La manifestazione sarà infatti il
primo festival cinematografico “dal vivo” dallinizio della pandemia di
Covid-19. Una scelta sicuramente audace, nata dalloculata riflessione degli
organizzatori, in particolare del direttore Alessandro Barbera e del presidente
della Biennale Roberto Cicutto, che hanno optato per una rassegna con la
presenza del pubblico e con una scrupolosa osservanza dei distanziamenti
sociali. Non mancano quindi gli elementi di fascino per unedizione che avrà gli
occhi del mondo puntati su di sé e che potrebbe fungere da modello qualora (e
non è improbabile) la situazione sanitaria dovesse prolungarsi. Per il nono anno consecutivo sarà possibile accedere
con abbonamento alla Sala Web della Mostra, raggiungibile dal sito ufficiale
della Biennale.
Unoccasione per il pubblico di tutto il mondo di assistere, in contemporanea rispetto
alle proiezioni ufficiali al Lido, a quattordici film delle sezioni Fuori
concorso, Orizzonti e Biennale College - Cinema. Tra queste opere gli attesi Molecole
di Andrea Segre, Nowhere Special di Uberto Pasolini e Genus
Pan, ultima opera del Leone doro Lav Diaz. La Mostra prenderà il via mercoledì 2 settembre per
concludersi sabato 12 con la rituale serata di premiazioni. Ad attribuire gli
ambiti riconoscimenti sarà una Giuria di livello internazionale, presieduta
dallattrice premio Oscar Cate Blanchett e composta dalla sceneggiatrice
Veronika Franz, dallo scrittore Nicola Lagioia (Premio Strega
2020), dallattrice Ludivine Sagnier e dai registi Joanna Hogg, Christian
Petzold e Matt Dillon (che
sostituisce Cristi Puiu).
I Leoni doro alla carriera andranno ad Ann Hui, acclamata regista della
new wave di Hong Kong, e a Tilda Swinton, lattrice britannica
che conquistò la Coppa Volpi nel 1991 per la sua indimenticabile interpretazione
della Regina Isabella nellEdoardo II di Derek Jarman. Sono diciotto i film in concorso, con ben quattro
titoli italiani. Le
sorelle Macaluso
di Emma Dante, con Donatella Finocchiaro, si concentra sul tema
della famiglia e dei legami di sangue. Miss Marx di Susanna
Nicchiarelli, con Romola Garai, racconta la storia della seconda
figlia di Marx, una delle prime donne ad accostarsi al femminismo. Padrenostro
di Claudio Noce, con Pierfrancesco
Favino, trae ispirazione da un fatto autobiografico del regista per
riflettere su una famiglia italiana degli anni Settanta, vittima di un
attentato terroristico. Mentre Notturno di Gianfranco Rosi è il frutto
di tre anni di riprese lungo i confini di guerra nelle regioni medio-orientali. Accanto
alla produzione italiana si apre un ventaglio di opere provenienti da tutto il
mondo, eccetto – e questa è unaltra novità – da Hollywood: le due candidature
statunitensi sono entrambe produzioni indipendenti. In particolare, gli occhi sono
puntati su Nomadland della regista cino-americana Chloe Zhao, con Frances McDormand nel
ruolo di protagonista. Un film che, secondo lo stesso Barbera, si candida con
forza ai prossimi Oscar (forse a ribadire come Venezia ci tenga a mantenere la nomea
di vetrina per gli Academy Awards nonostante lassenza di produzioni
losangeline). Ad
aprire le danze per i candidati al Leone doro sarà mercoledì 3 settembre Amants,
pellicola francese diretta da Nicole Garcia, favola cupa su due giovani
innamorati che si rincontrano dopo anni. Quo vadis, Aida? di Jasmila
Zbanic dà voce allesperienza delle donne bosniache durante i recenti
conflitti nei Balcani mentre a
chiudere la giornata sarà The Disciple, opera nata dallamore del
regista Chaitanya Tamhane per la musica classica indiana. Seguiranno
il giorno dopo Padrenostro di Noce e Pieces of a Woman, profonda
riflessione sulla tragedia della perdita di un figlio: un film diretto dallungherese Kornél Mundruczó e interpretato da due attori
affermati come Vanessa Kirby e Shia LaBeouf. Sabato sarà il turno
di Miss Marx di Nicchiarelli, che a Venezia lasciò ottimi ricordi tre
anni fa con Nico, 1988, e di Khōrshīd (I figli del sole), film diretto da Majid Majidi sulle
difficili condizioni di vita dei bambini in Iran. Chiuderanno la prima
settimana The World To Come, storia damore tra due donne ambientata
nellAmerica di inizio Novecento per la regia di Mona Fastvold, e Śniegu
już nigdy nie będzie (Non cadrà
più la neve) di Małgorzata Szumowska e Michał Englert,
opera dalle sfumature oniriche con riferimenti alle attuali condizioni
socioeconomiche dellEuropa orientale. La
seconda settimana si aprirà con Dorogie tovarišči! (Cari compagni!) di Andrei
Konchalovsky, film generazionale sulla Russia del dopo Stalin, e con Laila
in Haifa, pellicola che segna il ritorno a Venezia del grande regista
israeliano Amos Gitai e che
porta al centro dellattenzione la diversità e laccettazione dell“altro”. Martedì
8 settembre sarà il turno di Notturno di Rosi e di Spy no tsuma (La moglie della spia): in
questo per la prima volta il maestro dellhorror giapponese Kiyoshi Kurosawa
si cimenta in un film in costume incentrato sulla complessità delle relazioni
interpersonali durante il terribile periodo della Seconda guerra mondiale. Il
9 settembre, oltre a Le sorelle Macaluso
di Dante, sarà proiettato Und morgen die ganze Welt di Julia von
Heinz, che getta luce sul mondo delle associazioni estremiste nella
Germania di oggi attraverso la vicenda di Luisa, giovane studentessa di legge
appena iscrittasi nelle fila del collettivo antifascista internazionale Antifa.
Il giorno successivo si assisterà alle presentazioni di Nuevo orden,
dramma distopico messicano per la regia di Michel Franco, e di Səpələnmiş
ölümlər arasında (Tra una morte
e laltra) di Hilal Baydarov, road movie azero
che narra del viaggio di formazione del giovane Davud, alla ricerca della sua
“vera” famiglia. A chiudere in bellezza il programma, venerdì 11, sarà proprio
quel Nomadland tanto atteso da pubblico e critica. Da
segnalare per le altre sezioni del festival il film dapertura Lacci di Daniele
Lucchetti, con Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio, primo
italiano a inaugurare la Mostra dopo tanti anni. Tra i titoli Fuori concorso
cè grande attenzione sia per Lasciami andare di Stefano Mordini,
con Stefano Accorsi e Valeria Golino, sia per Salvatore. Shoemakers of Dreams, documentario di Luca
Guadagnino sulla vita di Salvatore Ferragamo. Non manca la quota
italiana anche nella sezione Orizzonti a partire da I predatori di Pietro
Castellitto, per poi
arrivare a Nowhere Special di Uberto
Pasolini e a Being my Mom,
cortometraggio desordio di Jasmine Trinca. Al centro dellattenzione
anche Mainstream, opera prima di Gia Coppola,
nipote del leggendario regista di Apocalipse Now. Last but not least, concludiamo con le
parole di Barbera sulla “quota rosa” di questanno: «Al concorso il numero di
film a regia femminile è di otto su diciotto, ma li abbiamo scelti per la
qualità, non per seguire protocollo di genere. Speriamo che questo livello si
stabilizzi». Dopo la tensione dello scorso anno con il caso Polanski, il
clima sembra essersi rasserenato, con lauspicio che in una futura edizione
tale percentuale non faccia più notizia.
IN
CONCORSO
Amants di Nicole Garcia
(Francia)
(3 settembre
2020, ore 8:30 - Sala Grande)
Quo
vadis, Aida?
di Jasmila Žbanić (Bosnia ed Erzegovina, Romania, Austria, Paesi Bassi,
Germania, Polonia, Francia)
(3 settembre
2020, ore 8:30 - Sala Darsena)
The
Disciple
di Chaitanya Tamhane (India)
(3 settembre
2020, ore 19:00 - Sala Giardino)
Padrenostro di Claudio Noce
(Italia)
(4 settembre
2020, ore 8:30 - Sala Grande)
Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó (Canada, Ungheria)
(4 settembre
2020, ore 19:15 - Palabiennale)
Miss
Marx
di Susanna Nicchiarelli (Italia, Belgio)
(5 settembre
2020, ore 9:00 - Sala Grande / Sala Giardino)
Khōrshīd (I figli del sole) di Majid Majidi (Iran)
(5 settembre 2020, ore 19:00 - Sala Giardino)
The
World to Come
di Mona Fastvold (Stati Uniti dAmerica)
(6 settembre
2020, ore 8:15 - Sala Grande)
Śniegu już nigdy nie będzie (Non cadrà più la neve) di Małgorzata Szumowska e Michał Englert (Polonia,
Germania)
(6 settembre 2020, ore 19:00 - Sala Giardino)
Dorogie tovarišči! (Cari compagni!) di Andrej Končalovskij (Russia)
(7 settembre
2020, ore 8:30 - Sala Grande / Sala Giardino)
Laila
in Haifa
di Amos Gitai (Israele, Francia)
(7 settembre
2020, ore 19:45 - Palabiennale)
Notturno di Gianfranco
Rosi (Italia, Francia, Germania)
(8 settembre
2020, ore 8:15 - Sala Grande)
Supai no tsuma (La moglie della spia) di Kiyoshi Kurosawa (Giappone)
(8 settembre
2020, ore 22:00 - Sala Perla)
Le
sorelle Macaluso
di Emma Dante (Italia)
(9 settembre
2020, ore 8:30 - Sala Grande)
Und
morgen die ganze Welt
di Julia von Heinz (Germania, Francia)
(9 settembre
2020, ore 19:30 - Palabiennale)
Nuevo
orden,
regia di Michel Franco (Messico, Francia)
(10 settembre
2020, ore 9:00 - Sala Grande / Sala Giardino)
Səpələnmiş ölümlər arasında (In Between Dying) di Hilal Baydarov
(Azerbaigian, Messico, Stati Uniti dAmerica)
(10 settembre
2020, ore 19:45 - Sala Darsena)
Nomadland di Chloé Zhao
(Stati Uniti dAmerica)
(11 settembre 2020, ore 9:00
- Sala Grande / Sala Giardino)
LA MOSTRA DI VENEZIA IN STREAMING
Molecole di Andrea Segre (Italia)
(streaming: 1°
settembre 2020, ore 21:00)
Mila (Mele) di Christos Nikou
(Gregia, Polonia, Slovenia)
(streaming: 2
settembre 2020, ore 19:40)
Dashte
Khamoush (Terra
desolata) di Ahmad Bahrami (Iran)
(streaming: 3
settembre 2020, ore 19:40)
Gaza
Mon Amour di
Tarzan Nasser e Arab Nasser (Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar)
(streaming: 4
settembre 2020, ore 19:40)
Kitoboy (Il baleniere) di Philipp
Yuruev (Russia, Polonia, Belgio)
(streaming: 4 settembre
2020, ore 21:20)
Residue di Merawi Gerima (Stati Uniti)
(streaming: 5
settembre 2020, ore 21:20)
Zanka Contact di Ismael
El Iraki (Francia, Marocco, Belgio)
(streaming: 6 settembre 2020, ore 19:40)
Felkészülés
meghatározatlan ideig tartó együttlétre (Preparatevi a stare insieme per un certo period di tempo) di Lili Horváth (Ungheria)
(streaming: 6
settembre 2020, ore 21:20)
Guerra
e pace di Massimo DAnolfi
e Martina Parenti (Italia)
(streaming: 7
settembre 2020, ore 18:00)
Fucking with Nobody di
Hannaleena Hauru (Finlandia)
(streaming: 7
settembre 2020, ore 19:40)
Jenayat-e
bi deghat (Un
crimine sconsiderato) di Shahram Mokri (Iran)
(streaming: 8
settembre 2020, ore 18:00)
El arte
de volver di Pedro
Collantes (Spagna)
(streaming: 8
settembre 2020, ore 19:40)
Isola di Elisa Fuksas (Italia)
(streaming: 8 settembre
2020, ore 21:20)
Princesse
Europe di Camille
Lotteau (Francia)
(streaming: 9 settembre
2020, ore 18:00)
Selva tragica di Yulene Olaizola (Messico,
Francia, Colombia)
(streaming: 9
settembre 2020, ore 19:40)
Ma ma
he qi tian de shi jian (Mama)
di Li Dongmei (Cina)
(streaming: 9
settrmbre 2020, ore 21:20)
Zheltaya
Koshka (Gatto
giallo) di Adilkhan Yerzhanov e Zheltaya Koshka (Kazakhistan, Francia)
(streaming: 10
settembre 2020, ore 18:00)
La
verità su “La dolce vita”
di Giuseppe Pedersoli (Italia)
(streaming: 10
settembre 2020, ore 19:40)
Samp di Flabia Mastrella e Antonio
Rezza (Italia)
(streaming: 10
settembre 2020, ore 21:20)
Lahi,
hayop (Genus
Pan) di Lav Diaz (Filippine)
(streaming: 11
settembre 2020, ore 18:00)
Saint
Narcisse di Bruce
LaBruce (Canada, Belgio, Lussemburgo)
(streaming: 11
settembre 2020, ore 21:20)
Agalma di
Doriana Monaco (Italia)
(streaming: 12 settembre 2020, ore 21:20)
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