Chiude
la 75ª edizione della Mostra Internazionale dArte Cinematografica di Venezia. Unedizione
extra-large sia per il numero dei
film presentati nelle vare sezioni sia per la loro lunghezza (la durata media
dei ventuno film del concorso principale è stata di centotrenta minuti). Le
decisioni prese dalla giuria presieduta da Guillermo
Del Toro lhanno resa a loro modo “storica”.
Il
Leone dOro è andato infatti a una produzione Netflix: Roma, fluviale amarcord in bianco e nero di Alfonso Cuarón (amico e collaboratore di Del Toro), che diventa
così il primo film destinato alla sola distribuzione via streaming a vincere uno dei più prestigiosi festival cinematografici.
Un risultato che ci porta a riflettere sullidea stessa di cinema e sul suo
futuro (magari recuperando quanto scrive Francesco
Casetti ne La galassia Lumière,
Bompiani 2015, pp. 33-71). Ma se la pellicola del regista messicano era data per favorita
alla vigilia (e lo era ancor di più dopo la sua presentazione in sala), meno
scontato, e forse per questo ancor più significativo, è sembrato il secondo importante
riconoscimento a unaltra produzione Netflix: quello per la migliore
sceneggiatura a The Ballad of Buster
Scruggs dei fratelli Coen. I sei
episodi che compongono la pellicola hanno struttura, trame e caratteristiche
molto più vicine a quelle di una serie da piattaforma streaming che non a quelle di unopera cinematografica.
Lelenco
degli altri premiati si è rivelato privo di sussulti, tutto sommato prevedibile
e politically correct, a partire dal
Leone dArgento – Gran Premio della Giuria andato a quello che è apparso fin da
subito lunico (ancorché timido) vero concorrente di Cuarón (i due film sono
stati presentati lo stesso giorno): The
Favourite, l“escursione” alla corte settecentesca della regina Anna
dInghilterra di Yorgos Lanthimos che
con Olivia Colman guadagna anche la
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. A proposito di donne
appaiono troppo generosi i due premi attribuiti a The Nightingale, il revenge movie ottocentesco di Jennifer
Kent (unica regista in gara) che vince il Premio Speciale della Giuria e il
Premio Marcello Mastroianni come miglior Attore emergente per laborigeno Baykali Ganambarr. Anche il Leone dArgento per la Migliore Regia a Jacques Audiard per il suo western The Sisters Brothers premia una messa in scena molto classica, rispettosa dei canoni del genere e,
tutto sommato, piuttosto impersonale. A questo diffuso senso di prevedibilità
non riesce a sottrarsi nemmeno la Coppa Volpi per la migliore interpretazione
maschile a Willem Dafoe: sebbene
lattore sia lunico elemento di interesse nel discutibile At Eternitys Gate di Julian
Schnabel, il premio appare più un giusto riconoscimento a una bellissima
carriera che un convinto giudizio sul suo Van Gogh.
Nonostante
le insistenti voci che al Lido davano Luca
Guadagnino tra i “richiamati” per la
serata finale, nessun premio, neanche marginale, è toccato ai tre film italiani
(e questo è quasi un record). Se Capri-Revolution
di Martone e What You Gonna Do When the Worlds on Fire? di Minervini appaiono, a posteriori, distanti dai criteri di giudizio
usati dai giurati, il fin troppo atteso remake
di Suspiria si è invece rivelato subito confuso e pretenzioso per poter aspirare a qualcosa.
La
distanza delle giurie dal cinema italiano è stata purtroppo confermata sia dal Leone
del Futuro come Miglior Opera prima, assegnato alla siriana Soudade Kaadan per The Day I Lost My Shadow, sia dalla sezione Orizzonti
(generosamente vinta, negli ultimi due anni, da Liberami di Federica Di
Giacomo e da Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli). Qui Athina Tsangari e gli altri giurati
hanno rivolto il loro sguardo verso est da dove sono arrivate le storie e i film
meno convenzionali. Hanno premiato come Miglior film il thailandese Kraben Rahu di Puttiphong Aroonpeng e come Miglior regia il kazaco Emir Baigazin per Ozen (Il fiume), riservando
il Premio speciale della giuria al turco Anons
(Lannuncio) di Mahmut Fazil Coşkun, la Miglior sceneggiatura al tibetano Jinpa di Pema Tseden, la Miglior interpretazione femminile a Natalya Kudryashova per il siberiano Tchelovek kotorij udivil vseh (Luomo che sorprese tutti) di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov e la Miglior
interpretazione maschile a Kais Nashif
per la commedia israeliana Tel Aviv on
Fire di Sameh Zoabi.
Spiace sia stato dimenticato un film come Sulla mia pelle di Alessio Cremonini soprattutto per la grande prova attoriale di Alessandro Borghi: il lavoro
fatto sul suo corpo, la sua voce e sui registri espressivi avrebbe meritato qualche considerazione in più. Eppure
la serata era iniziata con la premiazione de La notte di San Lorenzo dei fratelli
Taviani che il regista Salvatore
Mereu e i giovani studenti universitari di Venezia Classici hanno valutato essere il miglior restauro
dellanno. Alla fine, è stato lunico titolo italiano a vincere qualcosa.
Questo lelenco dei premi assegnati:
Leone dOro per il Miglior Film
Roma di Alfonso Cuarón Leone dArgento – Gran Premio della
Giuria
The Favourite di Yorgos Lanthimos Leone DArgento – Premio Per la Miglior
Regia The Sisters Brothers di Jacques Audiard
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile Olivia Colman per The Favourite di Yorgos Lanthimos
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
Willem Dafoe per At Eternitys Gate di Julian Schnabel Premio per la Migliore Sceneggiatura
Joel Coen e Ethan Coen per The Ballad of Buster Scruggs Premio Speciale della Giuria The Nightingale di Jennifer Kent Premio Marcello Mastroianni per il
Miglior Attore emergente Baykali Ganambarr per The Nightingale di Jennifer Kent
Premio Orizzonti per il Miglior Film Kraben Rahu (Manta Ray) di Andrew Heigh
Premio Orizzonti per la Regia
Ozen (The River) di Emir Baigazin
Premio Speciale della Giuria
Orizzonti Anons (The Announcement) di Mahmut Fazıl Premio Orizzonti per la Migliore Interpretazione
Femminile
Natalya Kudryashova per Tchelovek Kotorij Udivil Vseh (The Man Who
Surprised) di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov Premio Orizzonti per la Migliore Interpretazione
Maschile
Kais Nashif per Tel Aviv on fire di Sameh Zoabi Premio Orizzonti per la Migliore Sceneggiatura
Pema Tseden per JINPA di Pema Tseden Premio Orizzonti per il Miglior
Cortometraggio
KADO di Aditya Ahmad Premio Orizzonti per il Miglior
Cortometraggio Gli anni di Sara Fgaier Premio Venezia Opera Prima Luigi De
Laurentiis – Leone del Futuro Yom Adaatomy Zouli (The Day I lost my shadow) di Soudade Kaadan Premio Miglior Film Documentario sul
Cinema The Great Buster di Peter Bogdanovich
Premio Miglior Film Restaurato La Notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani Premio Miglior VR Spheres di Eliza McNitt Premio Miglior Esperienza VR (per
contenuto Interattivo) Buddy VR di Chuck Chae Premio Miglior Storia VR Bloodless di Benjamin Nuel
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