Fabbrica Europa XXIX edizione
Fabbrica Europa invade spazi cittadini al chiuso e all'aperto: il teatro Cantiere Florida, il teatro Puccini, il cinema La Compagnia, PARC Performing Arts Research Centre e il parco delle Cascine, il giardino dell'Istituto Agrario, Lumen, il chiostro dell'Accademia di Belle Arti, MAD Murate Art District, il parco di Villa Demidoff, il giardino delle Rose, l'Institut Français.
Tra gli italiani, Giuseppe Muscarello offre una rilettura coreografica dell'Orlando furioso attraverso il filtro della tradizione dei pupi siciliani (I PUPI - Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori e Il Furioso). Michele Di Stefano propone una personale versione della Bayadère in collaborazione col Nuovo Balletto di Toscana. Irene Russolillo – insieme al video artist Luca Brinchi e alla musicista e performer Karima DueG – presenta l'esito dell'incontro tra i danzatori Antoine Danfa e Mapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia): If Here Is No Sun. Anche Olimpia Fortuni porta il frutto di una collaborazione con la sound artist Katatonic Silentio, nonché un dialogo tra suono, movimento, architettura, tra chi partecipa e chi ospita.
C'è spazio anche per la nuova creazione di Daniele Ninarello, Cristina Donà (cantautrice) e Saverio Lanza (compositore): L'universo nella testa. Di Cristina Kristal Rizzo è invece Echoes, un dialogo tra forma, misura e bellezza. Francesca Foscarini (coreografa) e Cosimo Lopalco (drammaturgo) si fanno portavoce di Greta Thunberg con Greta on the beach. Con Un discreto protagonista Alessandra Paoletti e Damiano Ottavio Bigi riflettono sul tempo, mentre Francesco Marilungo propone un punto di vista sull'oggettivazione del corpo femminile con Party Girl. E ancora si segnalano Giovanfrancesco Giannini con CLOUD extended, sui temi della politica e dei media; Sabrina Mazzuoli con From interstellar to calore sull'essere umano e sulle relative connessioni; Pietro Pireddu con Panimundu, una coreografia costruita a partire dallo spazio, dalla sensazione e dall'energia.
Dall'incontro tra Spagna e Sardegna nasce Igor x Moreno, la compagnia formata da Igor Urzelai e Moreno Solinas che, con Idiot-Syncrasy, rivendica il potenziale della danza come seme di cambiamento. La stessa compagnia propone anche Beat Forward, in collaborazione con Collettivo Mine.
Dalla Francia Soa Ratsifandrihana, già a Fabbrica Europa nel 2020 in Violin Phase di Anne Teresa De Keersmaeker, torna in veste di coreografa con Grove. Paola Stella Minni e Kostantinos Rizos reinterpretano la cultura capitalista attraverso il mito con Kill Tiresias. Dalla Costa d'Avorio arriva Gastón Core con The Very Last Northern White Rhino, coreografia ispirata dall'osservazione di due rinoceronti bianchi.
Ampia l'offerta musicale. Tra i jazzisti si registrano Camille Bertauld e David Helbock, Ballaké Sissoko e Nicole Mitchell (Beyond Black), John Surman. Esponente dell'universo glitch e della musica ambient elettroacustica, l'austriaco Fennesz presenta il suo album Agora. Dal Mali torna la voce di Oumou Sangaré col suo nuovo album Timbuktu. I Bab L'Bluz si fanno invece portatori dell'incontro tra tradizione (musica Gnawa e Hassani), rock, musica psichedelica e blues. Infine il compositore e musicista Chassol presenta l'opera multimediale Chou, ispirata alle diaspore africane tra America Latina ed Europa.
Tanti anche i progetti (Giulio De Leo e Menhir, Francesco Giomi), tra cui Juntarte. La cadena creativa que hace la escena inclusiva, nato dall'incontro tra Cuba e Italia. Diverse le installazioni artistiche (Timoteo Carbone, Emma Zani, Rooberto Doveri, Federico Zurani) e le occasioni di formazione e di incontro tra danzatori, performer e musicisti.