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Deh! non fallirmi. Nel più grave cimento, o mia balestra

di Giuseppe Mattia
  Il collezionista di carte (The Card Counter)
Data di pubblicazione su web 08/09/2021  

Evento abbastanza inusuale quello della distribuzione di un film in concorso durante lo svolgimento della Mostra (si ringraziano a tal proposito “quei bravi ragazzi” di Lucky Red). L’ultima pellicola di Paul Schrader, presentata il 2 settembre a Venezia, è una delle quattro opere statunitensi in lizza per il Leone d’oro. A quattro anni da First Reformed (2017), il cineasta settantacinquenne del Michigan propone l’ennesima storia di antieroi solitari alla spasmodica ricerca di redenzione, filo rosso che avvolge capolavori quali Taxi Driver (1976), American Gigolo (1990), fino a Light Sleeper (1992). Un tavolo verde da gioco fa da sfondo ai titoli di testa, precedendo una voce narrante che paragona la vita al blackjack: ogni mossa condiziona quella seguente, fino all’epilogo.



Una scena del film

William “Tell” Tillich (Oscar Isaac) – nomen omen che rimanda all’eroe elvetico cantato dai vari Schiller e Rossini – è un ex detenuto con la passione per il gioco d’azzardo (il titolo originale del film, quasi intraducibile, The Card Counter, si riferisce alla sottile e delicata pratica del conteggio delle carte). Un flashback realizzato con un suggestivo obiettivo fish-eye distorto ripercorre gli orrori da lui compiuti in veste di soldato-torturatore presso la prigione irachena di Abu Ghraib, all’origine dei dieci anni circa passati dietro alle sbarre. Mantenendo un profilo basso e girovagando per gli Stati Uniti tra bische e case da gioco (ambienti tanto cari al produttore esecutivo Martin Scorsese) incontra Cirk (Tye Sheridan), figlio di un ex carceriere di Bagram morto suicida a causa di un ingestibile disturbo da stress post-traumatico. Altro suo incontro è quello con la giocatrice e futura socia La Linda (Tiffany Haddish), con cui instaurerà una relazione più che professionale. L’atarassia del protagonista viene stravolta quando Cirk proverà a coinvolgerlo in un piano di vendetta nei confronti del Maggiore Gordo (Willem Dafoe), tra i principali responsabili dei crimini di guerra nelle prigioni mediorientali ma che, forte del suo grado, ne è uscito incolume (la scelta dell’attore antagonista rimanda inevitabilmente al suo ruolo controverso in Platoon, 1986, di Oliver Stone, ispirato al massacro di My Lai, Vietnam).



Una scena del film

Il passato violento, nella poetica di Schrader, è destinato a tormentare i protagonisti dei suoi film, incapaci di proseguire serenamente il viale della loro esistenza, privati della possibilità di raggiungere l’agognata armonia. Il resto degli eventi, le interazioni e le interrelazioni sono un mero pretesto per ribadire quel loro destino ineluttabile. Le atmosfere disturbanti e asettiche dei non-luoghi, i sospiri fuori campo, le luci al neon e le musiche (sublimi) ricostruiscono in maniera sapiente il senso di disagio, di angoscia e di chiusura. La colonna sonora composta da Robert Levon Been (in)segue Isaac (già interprete del coeniano Inside Llewyn Davis, 2013), la cui dicotomia interiore tra fermezza e cieca brutalità ricorda una spessa coperta di lana inutilmente adagiata su un braciere ardente sul punto di erompere.



Una scena del film

Eppure il plot risulta banale, privo di mordente, “etereo” come il tentativo di riscatto attraverso un’ipotetica liaison amorosa con La Linda e un sentimento paterno rimasto sopito e inespresso per anni. Anche la parabola ludica, soprattutto nella seconda parte, è priva di ogni tensione, sia emotiva che narrativa, lontana anni luce dal citato Cincinnati Kid (1965) di Norman Jewison o dallo (ancora) scorsesiano The Color of Money (1986). I rarissimi colpi di scena risultano fugaci e impalpabili, buttati nella mischia senza criterio e direzione. Si salva solo la tematica quanto mai attuale dei soprusi e degli abusi d’ufficio da parte delle istituzioni. Ma un’armatura scintillante senza dentro un guerriero è destinata a collassare su sé stessa.




Il collezionista di carte (The Card Counter)
cast cast & credits
 


La locandina del film


In concorso alla 
 
Firenze University Press
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Via Cittadella 7 - 50144 Firenze

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