Teatro e Storia, a. XXXVI / n.s. XII, n. 41, 2020
Per non morire. Teatro di gruppo, traduzioni, Craig
444 pp., euro 30.00
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Il
numero 2020 di «Teatro e Storia» si apre con due dediche particolarmente
significative. La prima è a tutti i lavoratori dello spettacolo che in questo
«anno di povertà e di silenzio» (p. 7), scandito dallemergenza Covid-19,
stanno affrontando non poche difficoltà. A loro è rivolta lintitolazione (e
laugurio): Per non morire. La seconda è alla memoria di Ferdinando Taviani,
da poco scomparso, che viene ricordato così da Mirella Schino nell Introduzione
allAnnale: «ha rivoluzionato il modo di studiare e di pensare al teatro,
del presente e del passato. Anche di viverlo. È stato un punto di riferimento
per tutti noi, gente di libri e gente di teatro. E un uomo unico, una fonte di
gioia, di riso, di passione, di intelligenza» (ibid.). Lautrice commemora anche
Santiago García Pinzón – regista, drammaturgo, attore, poeta, pedagogo, pittore,
cofondatore e direttore dal 1966 de La
Calendaria, gruppo di teatro di storica militanza politica e sociale tra i
più longevi della storia del Novecento – morto a Bogotá il 23 marzo 2020.
Il
primo dei dossier proposti, Anni
Settanta, teatro di gruppo, Italia, curato da Schino e Luca Vonella, si occupa di un vasto movimento sviluppatosi a
livello europeo negli anni Settanta del secolo scorso, quando, sulla scia del
Sessantotto, cominciava ad affermarsi una realtà
diffusa di teatri “spontanei”, nati fuori da qualsiasi accademia o tradizione.
Si trattava di formazioni libere, non condizionate dal mercato e nutrite da una
chiara volontà di opposizione tanto alla tradizione quanto alle avanguardie. Conosciute
anche come Terzo Teatro, secondo una definizione di Eugenio Barba, o come teatri di base, furono la diretta espressione
di un momento storico complesso e culturalmente vitale. Unesperienza
complessa, presentata attraverso punti di vista molto differenti tra loro. Dopo
una Lettera di Taviani del luglio
1993 (pp. 39-45), la curatrice propone, «attraverso una documentazione privata
e fortemente emozionale» (p. 429), frammenti dellarte e delle passioni dei
gruppi attivi tra il 1969 e il 1976 (pp. 47-88, 115-138), per poi approfondire la
vicenda artistica di Beppe Chierichetti (pp.
153-157). Vonella ricostruisce il percorso dei “gruppi di base” evocando i
diversi incontri in cui venne tentata senza successo una loro coordinazione
nazionale (pp. 89-113). Franco Ruffini
pone laccento sulla centralità nel Terzo Teatro del livello pre-espressivo (pp.
139-152); mentre Jane Turner e Patrick Campbell anticipano brani di un
volume di prossima pubblicazione in cui vengono analizzati i tre pilastri
concettuali su cui si fonda questa pratica transnazionale – lospitalità,
lartigianato scenico e lo stupore –, e le tre
pratiche ricorrenti: il training del performer, la drammaturgia e le azioni
culturali (pp. 159-168).
Il
secondo approfondimento, a cura di Matteo
Casari, Monica Cristini, Samantha Marenzi e Gabriele Sofia, torna su un argomento già in parte affrontato nel
precedente numero di «Teatro e Storia» ovvero la rivista «The Mask». Se le ricerche presentate nel 2019 si basavano su una ricognizione di
prima mano dei tre fondi europei dedicati a Edward Gordon Craig (quello
conservato presso il Département del Arts du spectacle della Bibliothèque
Nationale de France, la Edward Gordon Craig Collection del British Institute of
Florence e i fondi Edward Gordon Craig e Dorothy Nevile Lees del Gabinetto
Viesseux), questa volta lattenzione si concentra sui temi e sui
processi di ideazione che legano quella pubblicazione al suo tempo e, in particolare,
alle coeve esperienze del Teatro dArte di Mosca e dellÜbermarionette; alla
scrittura del noto critico e poeta simbolista Arthur Symons; ai contatti epistolari intrattenuti da Craig con il
Giappone; allo sguardo del corrispondente John
Semar sul teatro contemporaneo (pp. 213-331).
Lultimo
dossier è dedicato alla traduzione a teatro. Curato da Doriana Legge, ripropone una discussione avviata durante le
giornate seminariali della Summer School Translation
and its Theories: Theatre, Arts, Philosophy, organizzata nel settembre 2019
dal Dipartimento dEccellenza di Scienze Umane dellUniversità dellAquila.
Molte le testimonianze raccolte: da segnalare quella dellattore Giovanni Carroni sul Mecbettu di Alessandro Serra; di Paola
Bono sulla messa in scena di Sette
bambine ebree di Caryl Churchill
durante i giorni di occupazione del teatro Valle di Roma; e di Angela Albanese sulle drammaturgie di Saverio la Ruina (pp. 345-412).
Da segnalare
anche il contributo di Marie-Christine
Autant-Mathieu, che ridisegna leffetto della compagnia dei Meininger su Stanislavskij (pp. 189-211), nonché le lettere
di Armando Punzo sul gruppo
parateatrale di derivazione grotowskiana lAvventura (pp. 168-187) e di Marcello Sacerdote e Francesca Camilla DAmico sul Piccolo
Teatro del Me-ti di Paglietta, paese dellentroterra abruzzese in provincia di
Chieti (pp. 333-344). Ma soprattutto lutile excursus di Raimondo Guarino
nei temi e nei problemi della storiografia sul teatro del Rinascimento dal 1980
a oggi (pp. 413-427).
di Lorena Vallieri
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