Scomodare il Mito
Nella penombra si percepiscono suoni diffusi elettronicamente che rimandano a quelli presenti in natura, specie al canto degli uccelli. Una sagoma illuminata di verde, antropomorfa ma con tratti animaleschi, mostra lunghe ciglia rosa. Tra le labbra un piccolo strumento aerofono col quale produce suoni acuti che vengono sapientemente campionati dal vivo da Erico Casagrande e fusi con una musica gradevole che, soprattutto sul finale, richiama la colonna sonora del film Dead Man (Jim Jarmusch, 1995), composta da Neil Young.
Fin da subito la danzatrice attira su di sé l'attenzione
degli spettatori, prima con uno sguardo inquisitorio e poi con il movimento più
o meno concitato delle mani, producendo ora ombre cinesi sulla parete di fondo,
ora effetti illusionistici. Il suo corpo assume forme ibride, non del tutto
umane; il costume richiama insieme un certo modello di femminilità, espressa da
alti stivali e da ciglia finte, e gli attributi di un animale fantastico. Si
tratta di una performance quasi “immersiva”, in cui il pubblico un po'
come il coro nell'antico teatro greco è esso stesso personaggio e testimone
di ciò che avviene. La platea è posta attorno a un lungo tappeto, rosa
anch'esso, “ornato” da piume ammucchiate al suolo; la performer agisce
anche negli angoli più remoti della sala. C'è tuttavia il rischio, in questo
caso, di compromettere una fruizione ottimale, soprattutto dal punto di vista
visivo.
Un momento dello spettacolo
Nel contesto di una scenografia glamour che richiama le sfilate di alta moda, il mito di Cassandra viene scomodato per rievocare questioni di attualità, in particolare di violenza. Un tentativo forse non del tutto riuscito poiché le tematiche complesse e inesauribili rischiano di ridursi a meri slogan come We were never meants to survive (Non siamo mai stati/e destinati/e a sopravvivere). La donna dell'attualità Tansini e il suo doppio mitico Cassandra si sovrappongono in un modello femminile guerrigliero, ribelle, forse anche un po' carnefice, che con le mani sporche di sangue imprime messaggi forti e significativi.
Eppure quella donna, che recita la poesia di Audre Lorde, A Litany for Survival (Litania per la sopravvivenza), sembra anch'essa destinata a fallire nel suo intento. La rivisitazione del mito in chiave pop può sconfinare nel già visto; sorge infatti spontaneo il confronto con alcune rappresentazioni iconiche della danza contemporanea, come ad esempio i lavori di Enzo Cosimi: si pensi ad esempio alla sua trilogia dedicata all'Orestea, nella quale dimostra particolare premura nel non ridurre il mito a concetto ma anzi di rendergli omaggio pur con una personalissima e modernissima poetica. Anche i momenti coreografici più deliranti di Of the Nightingale I Envy the Fate non possono che rimandare a Calore (1982), che già nel 2012 era stato non a caso scelto da Marinella Guatterini per il Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography) al fine di individuare un repertorio di danza contemporanea da essere valorizzato e tramandato.
Il suono dal vivo e le luci di Theo Longuemare sono forse i veri grandi protagonisti dello spettacolo; entrambi producono allucinazioni, effetti e colori sempre nuovi e conseguenti emozioni contrastanti. Sono in grado, soprattutto, di evocare diversi personaggi sebbene in scena ci sia soltanto Tansini, alla quale non si può non riconoscere l'instancabilità e la capacità di tenere sempre saldi su di sé gli occhi avidi dello spettatore.
Cast & credits
Titolo
Of the Nightingale I Envy the Fate |
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Sotto titolo
Dell'usignolo invidio la sorte |
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Data rappresentazione
4 novembre 2023 |
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Città rappresentazione
Firenze |
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Luogo rappresentazione
CANGO |
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Evento
La democrazia del corpo |
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Regia
Daniela Nicolò, Enrico Casagrande |
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Interpreti
Stefania Tansini |
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Produzione
Francesca Raimondi, Motus con TPE / Festival delle Colline Torinesi, con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna |
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Costumi
Boboutic Firenze, assistente Susana Botero |
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Suono
Enrico Casagrande, Demetrio Cecchitelli |
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Luci
Theo Longuemare |
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Musiche
R.Y.F. (Francesca Morello) |
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Note
Drammaturgia: Daniela Niccolς Props: _vvxxii Foto: Ilaria Depari Video: Vladimir Bertozzi Illustrazione: Lilsis.art Organizzazione e logistica: Shaila Chenet Comunicazione: Dea Vodopi Promozione: Ilaria Depari |