Fin dove ci si può spingere per placare la propria sete di vendetta? Quanta responsabilità cè in ognuno di noi davanti alla perpetrazione e alla mitizzazione della violenza? Queste le domande che permeano Una donna promettente di Emerald Fennell, esordio trionfale candidato a cinque premi Oscar e vincitore di una statuetta per la miglior sceneggiatura originale. Il progetto del film, completato nel 2017, è stato poi sviluppato dalla LuckyChap Entertainment, casa di produzione fondata da Margot Robbie. Così come Minari e The Father, anche la pellicola dellautrice londinese è stata presentata in anteprima al Sundance Film Festival 2020, competizione per cineasti indipendenti fondata da Robert Redford, così denominata in omaggio al fuorilegge interpretato dallattore californiano in Butch Cassidy and the Sundance Kid (1969) di George Roy Hill.
Una scena del film Al
pari delle sirene che nel dodicesimo libro dellOdissea tentano di ammaliare e trucidare Ulisse e compagni, così
Cassie (Carey Mulligan) tesse le trame per irretire e poi ledere individui
dalle balorde intenzioni. Ogni fine settimana la donna si reca nei locali
fingendosi stordita dallalcool in modo da farsi “soccorrere” da uomini che, dietro
intenzioni apparentemente nobili, nascondono mire legate al proprio appagamento
sessuale. Allorigine di questa sua “missione” seriale un episodio accaduto
alla sua migliore amica ai tempi delluniversità, causa dellabbandono degli
studi della protagonista nonostante fosse “una donna promettente”. Quella che a
tutti gli effetti sembra una vendicatrice senza scrupoli uscita da un fumetto
DC Comics o Marvel nasconde, in realtà, un immane dolore che la costringe a precludersi
ogni tipo di relazione: vive infatti con i genitori, senza un partner, senza
nessun amico. Presso la caffetteria dove lavora, conosce Ryan (Bo Burnham),
ex compagno di studi universitari con il quale inizia una sincera relazione.
Quando ogni brama di rappresaglia sembra sopita, riemerge dal passato un nome che
porterà Cassie a indossare nuovamente gli abiti di messaggera di rivalsa,
ammiccando al sottogenere cinematografico dei Revenge Movies.
Una scena del film
Sin
dalle prime sequenze Una donna promettente presenta una serie di sfondi
nei quali la violenza assume varie tonalità di colore (dagli apprezzamenti
scabrosi nei locali ai commenti osceni per strada, dal revenge porn
alloltraggio fisico), tutte originate da uomini comuni – da “ragazzi della
porta accanto” – minando quindi ogni sorta di stereotipizzazione canonica degli
stupratori. Infatti due delle “martiri” di Cassie sono accusate di aver
minimizzato, ignorato o sottovalutato lepisodio turpe per cui la protagonista
esige vendetta, addossando addirittura la responsabilità alla vittima per
labbigliamento e lo stile di vita. Presi di mira sono inoltre il “branco” e quellomertà
generale che invece di scagionare aggrava il reato di collusione, laver
distolto lo sguardo nonostante lorrore davanti agli occhi. La violenza narrata
e la sua percezione collettiva sono valanghe che investono tutti senza fare eccezioni.
Una scena del film
La
toccante interpretazione della Mulligan, nelle vesti di un personaggio contorto
dai comportamenti imprevedibili, restituisce allo spettatore la tragedia subìta
seppur non in prima persona. Il senso di colpa per non essere stata presente in
quel momento la porta a regredire e a incanalare la rabbia in un bisogno spasmodico
di giustizia. La sceneggiatura enfatizza le doti recitative dellattrice soprattutto
nei dialoghi imprevedibili e divertenti con Ryan: infatti il film si regge
complessivamente sulla leggerezza narrativa, adoperando saltuariamente trovate disturbanti.
Un esempio emblematico è la scena in cui la protagonista osserva su uno
smartphone il video del turpe accadimento (violenza dellimmagine) negando al
pubblico limmagine della violenza. A tal proposito non viene mai menzionata la
parola “stupro”, accentuando per contrappasso la sua valenza orrorifica. I
punti deboli del film riguardano la frastagliata fluidità (a tratti si ha la
sensazione di un e vero e proprio frazionamento delle varie sequenze) e limmaturità
di un finale che occhieggia allo stile pulp tarantiniano smorzando tutta
la tensione e la mestizia accumulate. Tuttavia, il film dà una grande prova di
coraggio nellimpianto tematico e stilistico, con sottotesti che affondano le
radici in discorsi di scottante attualità e di necessaria importanza.
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