70° Festival Internazionale del Cinema di Berlino
Per la loro “prima” il duo ha scelto un'impostazione fortemente intermediale, in particolare con l'organizzazione di concerti, spettacoli, presentazioni che precedono l'apertura del festival e che vantano la collaborazione di artisti affermati quali Fatih Akin, Danny Elfman e Alexander Kluge. Altro grande tema collaterale quello della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione alla pulizia della città e alla riduzione dei rifiuti prodotti.
A presiedere la giuria di quest'anno sarà l'attore inglese Jeremy Irons, affiancato dai registi Annemarie Jacir, Kenneth Lonergan e Kleber Mendonça Filho, dall'attrice Bérénice Bejo, dalla produttrice Bettina Brokemper e dall'attore italiano Luca Marinelli, fresco di Coppa Volpi per la sua interpretazione in Martin Eden.
Tra i diciotto film in concorso spiccano grandi firme quali il coreano Hong Sang-soo con Domangchin yeoja, il taiwanese Tsai Ming-liang con Rìzi, gli statunitensi Kelly Reichardt con First Cow e Abel Ferrara con Siberia, senza contare The roads not taken di Sally Potter, che vanta un cast stellare (tra cui Javier Bardem e Salma Hayek). Ad aprire la manifestazione sarà El pròfugo dell'argentina Natalia Meta, al suo secondo lungometraggio. Premio alla carriera per l'intramontabile Helen Mirren, attrice versatile capace di vincere agli Oscar, a Cannes e a Venezia con performance acclamate da critica e pubblico.
L'Italia quest'anno può contare su una duplice presenza tra i film in lizza per l'Orso d'oro. Favolacce di Damiano e Fabio D'Innocenzo rappresenta il ritorno a Berlino dei due fratelli un paio di anni dopo la loro fortunata apparizione nella sezione Panorama con La terra dell'abbastanza. Il film, favola grottesca ambientata nelle province laziali, vanta nel cast la presenza di Elio Germano. Sempre l'attore romano è protagonista dell'altro lungometraggio italiano in gara, Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, dove interpreta il ruolo del pittore e scultore Antonio Ligabue, figura di spicco nell'arte novecentesca dalla vita travagliata.
Per la sezione Panorama da sottolineare è la presenza di Semina il vento di Daniele Caputo, attenta denuncia delle trasformazioni in atto nelle terre pugliesi, mentre il Pinocchio campione d'incassi di Matteo Garrone compare nel programma di Berlinale special. La sezione Forum vede protagonisti La casa dell'amore di Luca Ferri e Zeus Machine. L'invincibile di Nadia Rocchi e David Zamagni. Per la Settimana della critica c'è Faith di Valentina Pedicini, mentre in Generation gareggia Palazzo di giustizia, esordio alla finzione di Chiara Bellosi. Infine, in omaggio ai settant'anni di Paolo Taviani verrà riproposto l'Orso d'oro Cesare deve morire; seguirà Sole, film d'esordio di Carlo Sironi già apprezzato quest'anno a Venezia.
Non mancano dunque gli elementi per un grande festival. Vedremo se il duo Rissenbeek e Chatrian avrà saputo valorizzare una manifestazione tanto ricca, ma negli ultimi anni spesso criticata per l'approccio troppo retrò. Il cambio di passo, almeno nelle premesse, sembra esserci. A partire dallo slittamento del calendario per evitare la sovrapposizione con gli Oscar e con il capodanno cinese, permettendo una maggiore visibilità mediatica. Da segnalare infine l'introduzione di una nuova sezione, Encounters, volta a dare risalto a nuove prospettive cinematografiche, sintomo di un festival che cerca sì di espandersi, ma prestando sempre attenzione al cinema indipendente.
Di seguito l'elenco dei film in concorso in ordine di proiezione:
El prófugo (The Intruder)
(Argentina / Messico)
di Natalia Meta
Prima proiezione: venerdì 21 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
Volevo nascondermi (Hidden Away)
(Italia)
di Giorgio Diritti
Prima proiezione: venerdì 21 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(USA)
di Kelly Reichardt
Prima proiezione: sabato 22 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
Le sel des larmes (The Salt of Tears)
(Francia/Svizzera)
di Philippe Garrel
Prima proiezione: sabato 22 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Germania/Francia)
di Christian Petzold
Prima proiezione: domenica 23 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
Todos os mortos (All the Dead Ones)
(Brasile/Francia)
di Caetano Gotardo, Marco Dutra
Prima proiezione: domenica 23 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
Effacer l'historique (Delete History)
(Francia/Belgio)
di Benoît Delépine, Gustave Kervern
Prima proiezione: lunedì 24 febbraio, ore 15:00, Berlinale Palast
Schwesterlein (My Little Sister)
(Svizzera)
di Stéphanie Chuat, Véronique Reymond
Prima proiezione: lunedì 24 febbraio, ore 18:15, Berlinale Palast
(Italia/Germania/Messico)
di Abel Ferrara
Prima proiezione: lunedì 24 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
Domangchin yeoja (The Woman Who Ran)
(Repubblica di Corea)
di Hong Sangsoo
Prima proiezione: Martedì 25 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast
Favolacce (Bad Tales)
(Italia/Svizzera)
di Fabio & Damiano D'Innocenzo
Prima proiezione: Martedì 25 febbraio, ore 19:00, Berlinale Palast
(USA)
di Eliza Hittman
Prima proiezione: Martedì 25 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
(Germania/Paesi Bassi)
di Burhan Qurbani
Prima proiezione: Mercoledì 26 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
(Regno Unito)
di Sally Potter
Prima proiezione: Mercoledì 26 febbraio, ore 19:30, Berlinale Palast
(Germania/Ucraina/Regno Unito/Russia)
di Ilya Khrzhanovskiy, Jekaterina Oertel
Prima proiezione: Mercoledì 26 febbraio, ore 22:00, Berlinale Palast
Rizi (Days)
(Taiwan)
di Tsai Ming-Liang
Prima proiezione: Giovedì 27 febbraio, ore 15:30, Berlinale Palast
Irradiés (Irradieted)
(Francia/Cambogia)
di Rithy Panh
Prima proiezione: Venerdì 28 febbraio, ore 16:00, Berlinale Palast
Sheytan vojud nadarad (There Is No Evil)
(Germania/Repubblica Ceca)
di Mohammad Rasoulof
Prima proiezione: Venerdì 28 febbraio, ore 18:30, Berlinale Palast
Il direttore esecutivo del Festival Mariette Rissenbeek
Il direttore artistico del Festival Carlo Chatrian