È
stata inaugurata venerdì 2 settembre la XXIX edizione di Fabbrica Europa con Gone
here (yet) to come di Heine Avdal e Yukiko Shinozaki, parte
del collettivo internazionale Fieldworks. Tra danza, musica, workshop, progetti
e occasioni di confronto, il festival – che animerà le scene fiorentine fino a
domenica 25 settembre – si pone lobiettivo di costruire una rete di contatti
tra paesi, linguaggi, arti e culture.
Fabbrica
Europa invade spazi cittadini al chiuso e allaperto: il teatro Cantiere
Florida, il teatro Puccini, il cinema La Compagnia, PARC Performing Arts
Research Centre e il parco delle Cascine, il giardino dellIstituto Agrario,
Lumen, il chiostro dellAccademia di Belle Arti, MAD Murate Art District, il
parco di Villa Demidoff, il giardino delle Rose, lInstitut Français.
Tra
gli italiani, Giuseppe Muscarello offre una rilettura coreografica dellOrlando
furioso attraverso il filtro della tradizione dei pupi siciliani (I PUPI
- Le donne, i cavallier, larme, gli amori e Il Furioso).
Michele Di Stefano propone una personale versione della Bayadère
in collaborazione col Nuovo Balletto di Toscana. Irene Russolillo – insieme
al video artist Luca Brinchi e
alla musicista e performer Karima DueG – presenta lesito
dellincontro tra i danzatori Antoine Danfa e Mapate Sakho
(Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia): If Here Is No Sun. Anche
Olimpia Fortuni porta il frutto di una collaborazione con la sound artist Katatonic Silentio,
nonché un dialogo tra suono, movimento, architettura, tra chi partecipa e chi
ospita.
Cè
spazio anche per la nuova creazione di Daniele Ninarello, Cristina
Donà (cantautrice) e Saverio Lanza (compositore): Luniverso
nella testa. Di Cristina Kristal Rizzo è invece Echoes, un
dialogo tra forma, misura e bellezza. Francesca Foscarini (coreografa) e
Cosimo Lopalco (drammaturgo) si fanno portavoce di Greta Thunberg
con Greta on the beach. Con Un discreto protagonista Alessandra
Paoletti e Damiano Ottavio Bigi riflettono sul tempo, mentre Francesco
Marilungo propone un punto di vista sulloggettivazione del corpo femminile
con Party Girl. E ancora si segnalano Giovanfrancesco Giannini con
CLOUD extended, sui temi della politica e dei media; Sabrina Mazzuoli
con From interstellar to calore sullessere umano e sulle relative
connessioni; Pietro Pireddu con Panimundu, una coreografia
costruita a partire dallo spazio, dalla sensazione e dallenergia.
Dallincontro
tra Spagna e Sardegna nasce Igor x Moreno, la compagnia formata da Igor
Urzelai e Moreno Solinas che, con Idiot-Syncrasy, rivendica
il potenziale della danza come seme di cambiamento. La stessa compagnia propone
anche Beat Forward, in collaborazione con Collettivo Mine.
Dalla
Francia Soa Ratsifandrihana, già a Fabbrica Europa nel 2020 in Violin
Phase di Anne Teresa De Keersmaeker, torna in
veste di coreografa con Grove. Paola Stella Minni e Kostantinos
Rizos reinterpretano la cultura capitalista attraverso il mito con Kill
Tiresias. Dalla Costa dAvorio arriva Gastón Core con The Very
Last Northern White Rhino, coreografia ispirata dallosservazione di due
rinoceronti bianchi.
Ampia
lofferta musicale. Tra i jazzisti si registrano Camille Bertauld e David
Helbock, Ballaké Sissoko e Nicole Mitchell (Beyond Black), John
Surman. Esponente delluniverso glitch e della musica ambient
elettroacustica, laustriaco Fennesz presenta il suo album Agora.
Dal Mali torna la voce di Oumou Sangaré col suo nuovo album Timbuktu.
I Bab LBluz si fanno invece portatori dellincontro tra tradizione (musica
Gnawa e Hassani), rock, musica psichedelica e blues. Infine il compositore e
musicista Chassol presenta lopera multimediale Chou, ispirata
alle diaspore africane tra America Latina ed Europa.
Tanti
anche i progetti (Giulio De Leo e Menhir, Francesco Giomi),
tra cui Juntarte. La cadena creativa que hace la escena inclusiva, nato
dallincontro tra Cuba e Italia. Diverse le installazioni artistiche (Timoteo
Carbone, Emma Zani, Rooberto Doveri, Federico Zurani)
e le occasioni di formazione e di incontro tra danzatori, performer e musicisti.
|
|