Da
Romeo Castellucci alla compagnia Komoko di Sofia Nappi: oltre un
mese di spettacoli tra danza contemporanea e musica sperimentale per la XXX
edizione di Fabbrica Europa. Il festival fiorentino affonda radici già solide
nel territorio, mantenendo relazioni di lunga data e creandone di nuove,
proponendo una programmazione continua e abitando spazi iconici nel panorama
del capoluogo toscano come il Teatro Cantiere Florida, il Tenax, la Manifattura
Tabacchi, il Museo Novecento, la
Palazzina Reale e la nuova sede del Piazzale delle Cascine: PARC Performing
Arts Research Centre.
Tra
gli obiettivi quello di «creare sogni», così Luca Dini (presidente della
Fondazione Fabbrica Europa), riportando a Firenze artisti del calibro di Jérôme
Bel, con un lavoro sulla pioniera Isadora Duncan la quale – come
racconta Marinella Guatterini nel suo saggio La danza a Firenze nel
Novecento (Firenze Novecento, a cura di Valentina Gensini,
Milano, Skira, 2022, pp. 155-189) – nei primi anni del secolo breve impressionò,
nel bene e nel male, anche Firenze, esibendosi nella sede del Circolo degli
Artisti. Con Bel, Isadora torna in città, al Teatro della Compagnia, oggi
centro nevralgico di cultura (soprattutto cinematografica), introdotta da un
talk della stessa Guatterini.
Tra
i temi trattati in questa edizione la questione femminile, la rilettura di
drammaturgie e testi antichi, riflessioni su pratiche arcaiche e contemporanee,
sguardi che tendono al futuro. Dopo trentanni di attività, Fabbrica Europa
abiterà gli spazi del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con Vástádus
eana – The answer is land, spettacolo dellartista norvegese Elle Sofe
Sara che racconta storie di donne, di partenze e di nomadismo nel contesto
della nordica società Sami, richiamando alcune dinamiche del nostro Sud Italia.
Con
Stuporosa Francesco Marilungo porta avanti la sua riflessione sul
femminile già intrapresa con Party Girl, presentato durante la scorsa
edizione, abbandonando top e pantaloncini dai colori sgargianti per gli abiti
neri delle prefiche prezzolate. Il Museo Novecento, nuovo spazio per Fabbrica
Europa, è pronto ad accogliere la danza di Marilungo ma anche Speaking
Cables. Dispositivo coreografico per voce, cavi e altoparlanti dellartista
sperimentale Agnese Banti. Alla Palazzina Reale Leila Ka con Se
faire la belle, visione onirica alla scoperta delloscurità e di una
femminilità più recondita. Sulla stessa scena Alexandre Fandard riflette
sulla contraddizione e sullemarginazione tentando, con Comme un symbole,
di scardinare alcuni luoghi comuni attraverso un personaggio maschile
contraddittorio. Il mondo femminile va in scena anche al Tenax con Landscape
di Elena Antoniou, seguito da Igor Urzelai Hernando, Moreno
Solinas e il Collettivo MINE con Beat Forward. Sul palco del Teatro
Cantiere Florida unulteriore opera dedicata a una figura di donna: Sonja,
ispirata allomonimo personaggio di Zio Vanja di Anton Cechov e
firmata da Federica Tardito e Aldo Rendino.
Al
Florida aprono le danze Eleonora Chiocchini e Françoise Parlanti
che, con Solo in due, raccontano una quotidianità ordinaria e insieme
inquietante. A proposito dei giorni nostri, Welcome to my funeral di Brandon
Lagaret riflette sui confini tra reale e virtuale e Sofia Nappi, con
Ima – che significa “momento presente” in giapponese ma anche “madre”,
rinascita, in ebraico e in aramaico – si esprime sulle connessioni dopo il
distanziamento sociale.
Al
Florida tornano anche i “classici” della danza contemporanea con opere ispirate
allantichità: Coefore e Rock&Roll di Enzo Cosimi è una
rilettura della drammaturgia classica in chiave pop ed estremamente attuale. Da
Eschilo a Euripide, Michele Ifigenia e Tyche portano a Fabbrica Europa
un lavoro ispirato a Le Baccanti: Citerone | Cuma. Julie Ann Anzilotti – con la sua
Compagnia Xe – propone invece Variazioni su Giona, con musica originale
di Steven Brown e Luc Van Lieshout, un lavoro ispirato al Libro
del profeta Giona dallAntico Testamento.
La
sede del PARC diventa residenza creativa di Philippe Kratz, che
interviene alla conferenza stampa di Fabbrica Europa presentando il suo nuovo
lavoro dedicato a The Red Shoes, fiaba (Hans Christian Andersen,
1845) e pellicola (regia di Michael Powell e Emeric Pressburger,
1948) e punto fermo in un repertorio più moderno della danza. THE RED
SHOES_Focus sulla creazione è occasione per condividere al pubblico il
lavoro di ricerca che precede la messinscena; il percorso si articola in cinque
incontri coordinati da professionisti del settore, ricercatori, critici,
dramaturg, compositori, direttori artistici.
Nuova la collaborazione con Manifattura Tabacchi,
che ospiterà il progetto Mappe del Nuovo Mondo: piattaforma dedicata alla nuova
scena performativa di stampo multidisciplinare nazionale e internazionale. Sul
fronte danza si esibiranno qui, tra gli altri, il Collettivo Giulio e Jari, Flavia
Zaganelli e Margherita Landi con Agnese Lanza; tra i musicisti
figura invece il gruppo Kutu, seguito dal dj set di Clap! Clap!, due
nomi di un programma musicale altrettanto ricco che si dispiegherà tra gli
spazi succitati.
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