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Hystrio, a. XXX, n. 3, luglio-settembre 2017


124 pp., euro 10,00
ISSN 1121-2691

Il numero estivo si apre con un dettagliato reportage dedicato al Premio Hystrio 2017. Arianna Lomolino ripercorre le giornate vissute al Teatro Elfo Puccini di Milano in cui si sono confrontati quaranta candidati tra attori e drammaturghi, emersi tra duecentotrentasei iscritti da tutta Italia. Quest’anno i vincitori sono stati: Roberto Herlitzka (Premio all’interpretazione), Romeo Castellucci (Premio alla regia), Giuliana Musso (Premio alla drammaturgia), Maria Spazzi (Premio Altre Muse), Punta Corsara (Premio Iceberg), Alessandro Sciarroni (Premio Corpo a Corpo), Geppetto e Geppetto di Tindaro Granata (Premio Twister). Alle motivazioni della giuria seguono i riconoscimenti per i vincitori e i segnalati del Premio Scritture di Scena assegnato a Livia Ferracchiati e del Premio Mariangela Melato vinto da Oscar Summa e Federica Di Martino. Dalila Cozzolino e Kabir Tavani si sono aggiudicati il Premio alla Vocazione mentre a Federico Gariglio e Francesca Fedeli è toccato il Premio Ugo Ronfani, in omaggio al fondatore della prestigiosa rivista milanese.

Nel primo articolo della sezione Vetrina Alessandro Toppi analizza il fiorire di nuovi spazi teatrali in Campania che controbilanciano lo storico primato della scena partenopea, quali ErreTeatro di Salerno fondato dall’intraprendente Vincenzo Albano, Nostos Teatro di Aversa, Spazio X di Caserta e Magnifico Visbaal di Benevento. In una ex fabbrica della periferia di Torino è stato ricavato bellARTE, teatro gestito dall’Associazione Tedacà e diretto dal regista Simone Schinocca che, spiega Laura Bevione, attraverso laboratori e interessanti spettacoli di prosa, musica e danza di autori importanti è riuscito a formare un pubblico eterogeneo e assiduo. Nel centro di Livorno, racconta Marco Menini, si trova il teatro indipendente Florenskij, caratterizzato per volontà di Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino da una programmazione aperta sia alla prosa (Dostoevskij e Koltès) che alla musica jazz. In un’intervista rilasciata a Francesco Tei, Federico Tiezzi racconta i rapporti artistici con Squarzina e Ronconi, nonché si sofferma sull’importanza dell’aspetto visivo nei suoi spettacoli, come si nota nella recente e raffinata messinscena di Signorina Else di Arthur SchnitzlerRoberto Canziani si occupa di Lucinda Childs, coreografa americana recentemente premiata con il Leone d’Oro al Festival Internazionale di Danza della Biennale: l’artista ripercorre le tappe significative della sua carriera e spiega la sua concezione della danza. L’ultimo articolo di Vetrina è firmato da Ilaria Angelone che si occupa del milanese Teatro Ringhiera-Atir prossimo alla chiusura, come racconta l’amareggiata direttrice artistica Serena Sinigagla, che pur tra mille difficoltà è riuscita a garantire il funzionamento della struttura per la prossima stagione.

Il viaggio di Teatromondo inizia a Londra dove Sandro Avanzo approfondisce il successo del musical e presenta una serie di applauditi spettacoli, da The Girls al Phoenix Theatre tratto dal celebre film Calendar Girls di Nigel Cole a An American in Paris dall’omonimo film di Vincente Minnelli in scena al Dominion Theatre, per proseguire con 42nd Street sul palco del Drury Lane Theatre e School of Rock ispirato alla pellicola di Richard Linklater e prodotto dal New London Theatre. Pur condizionata dagli effetti della crisi economica la vita dello spettacolo di Barcellona, secondo quanto riferisce Davide Carnevali, si dimostra molto dinamica e creativa, avvalendosi delle attività culturali svolte da importanti istituzioni quali la Sala Atrium, l’Antic Teatre, la Temporada Alta.

Con Irene Wolf ci si sposta a Vienna dove si sono tenute le Festwochen, importante festival che quest’anno ha cambiato orientamento iscrivendo nella programmazione una serie di spettacoli legati alla cultura pop e alle sottoculture. Primeggiano tra i tanti la produzione futurista intitolata Mondparsifal Alpha 1-8 (Erzmutterz der Abwehrz) di Jonathan Meese e Bernhard Lang, la tragedia sull’emigrazione Promised Erds: The Slow Arrow of Sorrow and Madness del Donner Party e Ganymede Fe Male di Peter Wolf. A Losanna, scrive Laura Bevione, la terza edizione del Festival Programme Commun ha messo in mostra le migliori produzioni elvetiche rappresentate da La democrazia in America di Romeo Castellucci, Le 120 giornate di Sodoma ricavate dal regista Milo Rau dall’omonimo film di Pasolini, Nachlass del collettivo tedesco Rimini Protokoll.

Teatromondo termina a Timisoara: nella città romena si è tenuto il Festival di Teatro Euroregionale al quale ha assistito Irina Wolf, che scrive di una manifestazione attenta all’incontro e allo scambio fra culture. Il fiore all’occhiello è stato Arpad Schilling con EXIT.

A Roberto Rizzente e Albarosa Camaldo compete la cura del Dossier: Pirandello 150. Lo stesso Rizzente intervista Andrea Camilleri in veste di studioso e regista che ricorda il suo incontro giovanile con il drammaturgo di Girgenti, riflette sulla lingua delle commedie e indica, tra le tante rappresentazioni pirandelliane di rilievo storico, Sei personaggi in cerca d’autore diretti  da Orazio Costa. Roberto Alonge, propone un’indagine dei rapporti interfamiliari che ricorrono con ossessione e inquietudine in molti suoi drammi. L’intervento di Giuseppe Liotta contestualizza Pirandello nella cultura del suo tempo e dimostra un legame dialettico di assimilazione e di rifiuto. Con il contributo di Andrea Bisicchia si entra nel laboratorio creativo dove lievitano in un intreccio e interscambio tematico e linguistico le novelle, gli atti unici e le commedie. Il rapporto con la regia italiana è l’argomento trattato da Maria Grazia Gregori, che segue le tappe storiche delle diverse interpretazioni pirandelliane di Orazio Costa, Luigi Squarzina, Giorgio De Lullo, Giorgio Strehler, Eduardo De Filippo, Mario Missiroli, Massimo Castri, Luca Ronconi e Federico Tiezzi.

Si passa poi alla rassegna dei principali interpreti di Pirandello grazie a Pierfrancesco Giannangeli: con il corpo testuale, costruito per la fisicità e la parola dell’attore, si sono misurati, tra i tanti, le personalità che furono a contatto con lo stesso autore (Angelo Musco, Lamberto Picasso, Marta Abba, Ruggero Ruggeri); e poi Salvo Randone, Romolo Valli, fino alla nutrita schiera dei contemporanei. Altrettanto numerosi risultano gli artisti che hanno manomesso e rivisitato il mondo pirandelliano con visioni originali e di rottura, come dimostra lo scritto assai documentato di Roberto Canziani, che individua i protagonisti più creativi di questo percorso in Carlo Cecchi, Massimo Castri, Memè Perlini, Leo de Berardinis, Nanni Garella, Roberto Latini.            

La verifica della contemporaneità della drammaturgia del Premio Nobel è l’argomento di una serie di contributi raccolti da Roberto Rizzente, Albarosa Camaldo e Laura Bevione. Nello specifico si tratta di risposte alla domanda «Pirandello, oggi, è da rottamare. Sì, no, perché?»: sono intervenuti Franco Branciaroli, Monica Conti, Emma Dante, lo stesso Latini, Gabriele Lavia, Sebastiano Lo Monaco, Valter Malosti, Umberto Orsini, Maurizio Scaparro, Serena Sinigaglia, Federico Tiezzi, Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Vico Quarto Mazzini.

Esaurito il discorso sul teatro, il dossier sposta l’attenzione sul cinema. Sandro Avanzo prima si sofferma sui Quaderni di Serafino Gubbio operatore e su alcune sceneggiature pirandelliane per analizzarne il rapporto conflittuale e contraddittorio, poi presenta la filmografia internazionale ispirata ai romanzi e alle opere dello scrittore siciliano dagli anni Venti a oggi. La diffusione su scala mondiale del teatro pirandelliano è ripercorsa in un contributo a più mani in cui si presentano le esperienze di Francia, Germania e Austria, Inghilterra, Spagna, Russia, Europa dell’Est, Stati Uniti, Medio Oriente, Cina, Giappone, India.

Nella rubrica I protagonisti della giovane scena / 51 illustrati da Diego Vincenti, figurano questa volta «Gli Omini», una compagnia residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese, attiva da dieci anni, con spettacoli basati sulla «ricerca socio-antropologica» come CRIsiko!, Gabbato lo Santo, Tappa, La famiglia campione.

Mario Bianchi nelle pagine di Teatro ragazzi offre un’ampia panoramica delle proposte più interessanti emerse nell’ambito dei quattro festival di settore quali Teatro fra le Generazioni a Castelfiorentino, Giocateatro a Torino, Segnali a Milano e Maggio all’Infanzia a Bari.

La consueta e corposa sezione delle Critiche ordina le tante recensioni degli spettacoli secondo criteri regionali. Seguono le pagine dedicate alla lirica e alla danza. 

Il testo teatrale pubblicato in questo numero di «Hystrio» è Atti osceni in luogo pubblico (Modi ameni di attendere l’arrivo del messia) di Davide Carnevali. Lo spettacolo ha debuttato in lingua catalana al Teatre Nacional Catalunya di Barcellona nell’ambito del recente Festival Grec 2017.

Nella rubrica dedicata ai libri (Biblioteca) Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo. 

Le tante informazioni su La società teatrale sono offerte da Roberto Rizzente.



di Massimo Bertoldi


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