Dal teatro in pagina al teatro in scena
![La seconda sorpresa dell'amore](../recensioni/img/cat6/1121_sorpresa_big.jpg)
La
Seconde Surprise de l'amour,
commedia in tre atti, viene rappresentata per la prima volta a Parigi alla
Comédie-Française nel dicembre 1727. Al centro della trama due personaggi in
preda a sofferenze amorose: la marchesa (vedova) e il cavaliere (sedotto e
abbandonato). I protagonisti ritroveranno la felicità nell'amore reciproco
grazie agli intrighi dei rispettivi servitori – Lisette e Lubin – e dopo aver
superato gli ostacoli posti dalla ragione (incarnata dal “pedante” Hortensius)
e dal conte, rivale in amore del cavaliere. L'operazione drammaturgica compiuta
dal regista consiste soprattutto nella traduzione, nella riduzione a un unico
atto e nell'inserimento di inserti anacronistici di sapore più contemporaneo,
come quello dei due servitori che, compiaciuti e divertiti dalla situazione da
loro creata, spiano la scena mangiando popcorn come se fossero al cinema.
![Un momento dello spettacolo](img/cat6/1221_sorpresa_int1.jpg)
Un momento dello spettacolo
«Di lui, i suoi contemporanei dicono che ha sempre scritto la stessa commedia, solo con titoli diversi» afferma Navello su Marivaux nell'intervista di Angela Consagra. In effetti, la commedia segue uno schema “classico” in cui si possono riconoscere alcuni topoi quali, per esempio, il gioco degli opposti: i briosi servitori e i padroni seriosi, la semplicità e la cultura raffinata, la passione e la ragione. Il personaggio di Lubin (o Lubino) rimanda allo zanni Arlecchino della Commedia dell'Arte: il suo costume è nero con qualche toppa; il suo movimento atletico, affidato all'attore napoletano Fabrizio Martorelli, richiama non tanto la maschera “diabolica” delle origini (Tristiano Martinelli) ma quella acrobatica di Domenico Biancolelli (poi divenuta canonica e ripresa da Evaristo Gherardi, Tommaso Visentini, Antonio Sacco, fino allo strehleriano Ferruccio Soleri). Come Arlecchino, Lubino è un tombeur de femmes: motore dell'azione è il suo stesso amore, non platonico (come quello che unirà marchesa e cavaliere) ma carnale. Viene in mente a tal proposito una nota incisione della Raccolta Fossard che ritrae Arlecchino con i suoi tanti figlioletti (1584 circa).
Consapevoli dell'impossibilità di riproporre una versione filologicamente attendibile rispetto alla recitazione settecentesca, si possono tuttavia cogliere in questa Seconda sorpresa dell'amore diversi elementi appartenenti all'immaginario consolidato del sistema dei ruoli dei comici italiani. Viene in mente un'altra nota incisione in cui lo studente Elomire (anagramma di Molière) impara dal maestro Scaramouche o Scaramuccia (l'italiano Tiberio Fiorillo), a denunciare il debito del teatro francese nei confronti del Théâtre des Italiens. Se è vero che, come insegna Siro Ferrone, la Commedia dell'arte non è solo commedia (La Commedia dell'Arte. Attrici e attori italiani in Europa (XVI-XVIII secolo), Torino, Einaudi, 2014, pp. 16-21), non si può negare in questa sede l'importanza della componente giocosa che suscita il riso degli spettatori della Pergola.
![Un momento dello spettacolo](img/cat6/1121_sorpresa_int2.jpg)
Un momento dello spettacolo
Interessante il lavoro di Luigi Perego su costumi e scenografie. I primi rimandano alla moda settecentesca fatta di pizzi, corpetti, nastri, colori pastello e forme che richiamano la struttura del guardinfante. Tuttavia – soprattutto nel vestiario della marchesa del cavaliere – sono presenti elementi altri a rappresentare la “licenza poetica” del costumista: si pensi allo spacco nel vestito di lei e alla giacca di lui, lunga da un lato (secondo la moda dell'epoca) e corta dall'altro (secondo la moda attuale). La scenografia è minimale ma evocativa: pochi tendaggi rimandano a un'abitazione elegante, i libri agli intrattenimenti intellettuali della padrona di casa. I cambi di scena avvengono a vista: uno specchio (la toeletta) scende dall'alto, tre tappeti d'erba sintetica vengono srotolati dai due servitori, mentre le tonalità del fondale cambiano seguendo il filo della storia. I colori hanno valore drammaturgico: il nero iniziale indica il lutto, il rosso-arancio il nuovo sentimento amoroso, il verde la gelosia, il bianco le nozze e il lieto fine. La messinscena si conclude con i personaggi bloccati in un tableau vivant o – come suggerisce il regista – in un richiamo ai quadri di Jean Antoine Watteau, sotto una pioggia di pagine che sembrano voler rimarcare il debito di questo spettacolo nei confronti della sua componente letteraria.
La seconda sorpresa dell'amore
![](img/cat6/1221_sorpresa_coldx.jpg)
Cast & credits
Titolo
La seconda sorpresa dell'amore |
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Origine
Francia |
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Anno
1727 |
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Durata
110 min. |
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Data rappresentazione
27 novembre 2021 |
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Città rappresentazione
Firenze |
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Luogo rappresentazione
Teatro della Pergola |
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Prima rappresentazione
1727 |
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Titolo originale
La Seconde Surprise de l’amour |
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Autori
Pierre de Marivaux |
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Adattamento
Beppe Navello |
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Traduzione
Beppe Navello |
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Regia
Beppe Navello |
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Interpreti
Daria Pascal Attolini (La contessa) Marcella Favilla (Lisetta) Lorenzo Gleijeses (Il cavaliere) Fabrizio Martorelli (Lubino) Stefano Moretti (Ortensio) Giuseppe Nitti (Il conte) |
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Produzione
Associazione Teatro Europeo; in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana; con il sostegno di MiC - Direzione Generale Spettacolo |
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Scenografia
Luigi Perego |
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Costumi
Luigi Perego |
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Luci
Orso Casprini |
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Musiche
Germano Mazzocchetti |