Un infelice ritorno per il maestro dei tableaux vivants
Non
sempre si può dire “buona la seconda”. Roy
Andersson, pluripremiato regista svedese, ha ottenuto inspiegabilmente il Premio alle regia a Venezia nel 2019, dopo che nel 2014 con En
duva satt pa en gren och funderade pa tillvaron (Un piccione seduto su un ramo
riflette sull'esistenza) incantò la giuria. Vinse il Leone d'oro con la sua
deliziosa, ironica, e profonda, meditazione esistenziale. In questa sua ultima fatica quel tocco sembra perduto. Sulla infinitezza (Om det oandliga) nel titolo rimanda
non per caso alla meditazione di Lucrezio
sulla natura delle cose (De rerum natura)
addirittura dandole un respiro cosmico. Ma la lodevole leggerezza con cui sceglie
gli esempi di questa riflessione si trasforma spesso in pura casualità: un
episodio (ma forse è quasi il caso di parlare di sketch) vale l'altro e anche i rimandi interni valgono come il loro
contrario.
Una scena del film
© Biennale Cinema 2019
Quasi che più che di sé stesso e dei filosofi che infelicitano la vita voglia prendersi gioco dello spettatore. E anche il fil rouge della ricorrente presenza religiosa (con l'apertura di una grottesca Via Crucis e la presenza ricorrente di un prete che soffre per la perdita della fede) pare ridursi al piacere dello spiazzamento ironico destinato a sorprendere. Roy Andersson è ultrasettantenne. Come gli anziani intelligenti ama e apprezza la vita e da tempo ha capito che il senso dell'umorismo è l'àncora di salvezza. In certi momenti del film però il sorriso disincantato del pluripremiato esperto della vita, più che da una seria riflessione sull'esistenza, pare essere ispirato dalla demenziale serie televisiva LOL.
Sulla infinitezza
La locandina
Cast & credits
Titolo
Sulla infinitezza |
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Sotto titolo
About Endlessness |
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Origine
Svezia, Germania, Norvegia |
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Anno
2019 |
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Durata
76 min. |
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Città rappresentazione
Venezia |
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Luogo rappresentazione
Sala Grande, PalaBiennale, Sala Darsena |
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Prima rappresentazione
3 settembre 2019 |
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Evento
76ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2019 |
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Colore | |
Regia
Roy Andersson |
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Interpreti
Jan-Eje Ferling Martin Serner Bengt Bergius Tatiana Delaunay Anders Hellström Thore Flygel |
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Produzione
Roy Andersson Film Produktion, Essential Films, 4 1/2 Fiksjon |
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Distribuzione
Coproduction Office |
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Scenografia
Studio 24 |
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Costumi
Julia Tegström, Isabel Sjöstrand, Sandra Parment |
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Sceneggiatura
Roy Andersson |
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Montaggio
Johan Carlsson, Kalle Boman, Roy Andersson |
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Fotografia
Gergely Pelos |
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Suono
Robert Hefter |
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Lingue disponibili
svedese |