È
scomparso a Treviso il 15 settembre 2018 Lionello Puppi. Professore emerito
della Università di Venezia e grande studioso, è stato anche un prezioso
collaboratore di “Drammaturgia”. Di recente avevamo pubblicato un suo articolo
di viva attualità Un
“mistero buffo” per Palladio. Riposa
nel cimitero di Asolo.
Ho conosciuto questuomo
sorridente e capace di ascoltare gli altri negli anni Ottanta del secolo scorso
nellambito scientifico del Centro Internazionale di Studi di Architettura
Andrea Palladio di Vicenza oggi abbinato, con buona pace della lingua di Dante,
al Palladio Museum con tanto di blog Palladio Young. Insieme abbiamo condiviso
lavventura del volume del Novum Corpus
Palladianum dedicato al teatro Olimpico (1992). Anni di ricerca, lui sul
versante della Storia dellarte, dellurbanistica e dellarchitettura, io su
quello della Storia del teatro e dello spettacolo. Anni che hanno cementato un
rapporto damicizia fraterno, tenace, sempre solidale. Da allora, tra noi, ha
prevalso sullaccademia un condiviso amore per il Cinquecento europeo cui Puppi ha dedicato una imprescindibile
serie di studi, come il memorabile Palladio in
progress che storicizza acutamente lopera completa del maestro patavino. Non
mi sembra che nessuno sino a oggi abbia fatto meglio di lui. Ed è di questi
giorni luscita di una sua nuova, importante monografia intitolata Con Palladio. Una lunga fedeltà.
Quante volte
Lionello Puppi ci ha condotti tra le “maraviglie dellarte”. Meraviglie che
egli ha svelato nel segno duna felice vena narrativa appesa al gusto per
linchiesta archivistica raffinata. Caratterizzata poi, in sede esegetica, da
una non comune finezza interpretativa come da un respiro culturale ampio e da
un impianto saldamente storico-filologico. Un approccio storiografico
documentale e multilineare declinato spesso in modo “poliziesco”. Ricordo i
suoi occhi di un azzurro profondo, a caccia di labili tracce per restituire
spessore di vita a uomini più spesso sconfitti che vincitori puniti per la loro
lungimiranza, a eventi e “casi”, avventure e sventure, architetture, dipinti e
sculture, committenti e artisti. Esemplare ledizione
completa dellEpistolario di Tiziano (2012).
Puppi ha
esercitato il mestiere di storico. Lo ha praticato a modo suo, a tutto tondo,
capace comera dabbattere gli steccati disciplinari per dar vita a una storia
dellarte contestuale, mai svilita dallegemonia dei lambicchi formali. Si
legga, per meglio capire, la bella Premessa
al suo volume Verso Gerusalemme
(1982) che costituisce a tuttoggi un viatico metodologico per investigare
perduti orizzonti artistico-culturali in una dimensione mirata: la storia
al servizio dellarte. Da qui lattenzione ricorrente alla città, al
contesto, alla nozione di progetto culturale, al fondamentale capitolo della
committenza; o, ancora, la capacità di fare interagire piccole storie e grande
Storia.
La bibliografia di
Puppi registra oltre un migliaio di pubblicazioni e non mancano titoli di
Storia dello spettacolo. Aggiornata al febbraio 2018, a cura del centro
documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche, testimonia la vastità
dei suoi interessi, la sua curiosità nella ricerca, la volontà, uso sue parole,
di «saperne di più»: dal Rinascimento italiano ed europeo alle problematiche
storico-metodologiche dellarte in Europa e in America Latina. Dal Medioevo ai
giorni nostri. Una bibliografia che documenta inoltre unoperosità interrotta
solo dalla morte perché molti erano i progetti che lamico studioso aveva in
preparazione. È un conforto sapere che il suo pensiero e la sua opera sono
salvaguardati dalla medesima, lungimirante fondazione.
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