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La somma sapienza e ‘l primo amore

di Giuseppe Mattia
  Il ragazzo e l'airone
Data di pubblicazione su web 08/01/2024  

A ottantatré anni appena compiuti e a distanza di dieci anni da quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo lungometraggio, Si alza il vento (Kaze tachinu, 2013), il maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki torna ora nelle sale italiane con Il ragazzo e l’airone (Kimi-tachi wa dō ikiru ka, 2023), sebbene la produzione del film sia stata ultimata già nell’ottobre del 2022. L’opera prende in prestito dall’omonimo romanzo di Genzaburō Yoshino (1937) il titolo e una serie di tematiche, perlopiù filosofiche, senza tuttavia presentarsi come una trasposizione e lasciando al regista la solita libertà di porre la sua leggendaria fantasia al servizio di una poetica ormai consolidata: si pensi al meraviglioso Laputa - Castello nel cielo (Tenkū no shiro Rapyuta, 1986) o al pluripremiato La città incantata (Sen to Chihiro no kamikakushi, 2001).



Una scena del film

In un Giappone sferzato dai bombardamenti della Guerra del Pacifico, il dodicenne Mahito perde la madre in un terribile incendio. Due anni dopo il padre si risposa con la sorella minore della donna, Natsuko, e i tre – in attesa che venga alla luce anche il figlio della nuova coppia – abbandonano Tokyo per trasferirsi in una casa di campagna. Dopo alcune ruggini con i nuovi compagni di scuola, il giovane entra in contatto con un inquietante airone cenerino che si aggira nei pressi della sua abitazione. Questi si rivela una creatura magica destinata a vestire i panni di un Virgilio zoomorfo col compito di traghettarlo in un mondo “altro”, dove terreno e ultraterreno presentano confini labili. Per ritrovare la zia smarritasi nel bosco, il protagonista (novello Orfeo) si addentra in una torre diroccata e abbandonata e comincia una missione di ricerca trascendentale tra laghi, cancelli, corridoi, livelli e portali che lo condurranno a fare i conti col passato e lo metteranno davanti alla necessità di trovare un nuovo equilibrio.

In questa serie di peripezie Mahito incontra numerosi personaggi: la pescatrice/Caronte Kiriko, versione giovanile di un’omonima e bizzarra governante; un esercito di parrocchetti antropofagi (chiaro rimando alle milizie dei regimi totalitari); i Warawara, anime di non-ancora-nati; pellicani carnefici e vittime di un mondo al collasso; ma soprattutto Himi, incarnazione della madre defunta, col potere, non a caso, di sprigionare fiamme (richiamo lampante all’incendio in cui la donna perse la vita). Ad aver edificato questo imprevedibile cosmo parallelo è il prozio del ragazzo, che volutamente rimuove da tale spazio malattie, sofferenze e conflitti. Il suo obiettivo principale è far sì che il pronipote prenda agguanti le redini di quest’universo. Ma le cose prenderanno pieghe a dir poco inaspettate.



Una scena del film

Da architetto sapiente e consapevole dei propri mezzi qual è, Miyazaki innalza questa Torre/Mondo metafisica che riporta alla memoria la struttura “mobile” de Il castello errante di Howl (Hauru no ugoku shiro, 2004). Al suo interno, Mahito percorre un multiforme iter dantesco – con tanto di porta infernale con l’inscrizione «Fecemi la divina podestate» – compiendo un percorso difficoltoso nel proverbiale immaginario eteroclito dell’autore giapponese, il quale cita i propri precedenti lavori nonché le sue influenze letterarie, cinematografiche e pittoriche (da Magritte a Böcklin). Il film lascia infatti allo spettatore la possibilità di lasciarsi andare al piacere semiologico, nella decifrazione di rimandi e di simboli, gesti e frasi apparentemente incomprensibili.



Una scena del film

Come già detto, il mondo dal quale arriva Mahita è imperfetto, devastato dalla guerra e dalla cattiveria dell’uomo. Proprio la guerra è uno dei temi ricorrenti nella filmografia di Miyazaki, da Nausicaä della Valle del vento (Kaze no tani no Naushika, 1984) a Porco Rosso (Kurenai no buta, 1992) passando per Princess Mononoke (Mononoke-hime, 1997). Tra gli altri topoi riscontrabili ne Il ragazzo e l’airone ci sono anche quelli dell’infanzia, del volo, del rapporto vita-morte e uomo-natura. Se questo paese delle meraviglie carrolliano pullulante di creature dolci ma anche terrificanti corrisponda all’inconscio o all’aldilà non è dato sapere con certezza: questa rappresentazione allegorica ha il preciso compito di imbastire un dialogo con il “nostro” mondo, imperfetto e terribile, ma disposto a migliorare. La traduzione italiana del titolo, ripresa da quella internazionale The Boy and the Heron, riduce il tutto al mero rapporto, peraltro piuttosto superficiale, tra il protagonista e l’airone. La traduzione letterale è sicuramente più suggestiva, E voi come vivrete?, richiamando il romanzo d’origine. Il ragazzo, colpito da una perdita inizialmente insanabile, avverte la necessità di riempire il vuoto, di trovare un compromesso con un mondo costellato da morte, guerre e intolleranza.



Una scena del film

Un’opera struggente – a tratti vicina a un flusso di coscienza – che ragiona sulla creazione e sulla crescita, ricalcando gli stilemi del romanzo coming of age nel quale il protagonista si avvicina all’età adulta solitamente attraverso una serie di avventure vissute in una realtà parallela. A valorizzare la portata immaginifica del film anche le linee temporali che, specialmente nella seconda parte, compiono traiettorie indecifrabili e fuorvianti, a dimostrazione della natura da demiurgo del regista che gioca con il tempo, scolpendolo a proprio piacimento. Insomma, un titolo denso, di non facile accessibilità, criptico e permeato da un forte simbolismo, le cui immagini drammatiche riportano alla memoria Una tomba per le lucciole (Hotaru no haka, 1988) di Isao Takahata, uno dei titoli nipponici più accostabili al nostrano gusto neorealista. Un grande merito dell’ultima fatica di Miyazaki, al di là di tangibili momenti in cui sembra regnare il caos, è senz’altro quello di rendere attivo lo spettatore, invitandolo a mettere assieme i pezzi di un puzzle caleidoscopico di rimandi, suggestioni e simboli.

La grande speranza è che anche questa volta la dichiarazione di abbandono delle scene sia solo un falso allarme.




Il ragazzo e l'airone
cast cast & credits
 



La locandina del film



 
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