Nel fiorente circuito commerciale dei cantanti italiani del primo Settecento, il teatro veneziano di SantAngelo giocò un ruolo decisivo. La piccola sala incastonata tra il Canal grande e corte dellAlbero, gestita da impresari nominati di anno in anno da un consorzio di comproprietari, contribuì in maniera inesausta, stagione dopo stagione, alla circolazione dei professionisti dellugola. La mancanza di una gestione diretta da parte della multiproprietà garantiva al SantAngelo maggiore libertà di manovra rispetto ai teatri concorrenti, appartenenti alle famiglie patrizie Tron, Grimani, Vendramin, Zane-Giustinian. Limpulso dato dalle iniziative di impresari pro tempore concorse a vivacizzare un sistema di contrattazioni e prestiti talvolta prevedibile, in parte vincolato agli equilibri politici e ai rapporti di dipendenza o semi-dipendenza che i ricchi mecenati e le corti principesche al di qua e al di là delle Alpi facevano valere sui virtuosi al loro servizio. Grazie alle maglie fluide della sua struttura organizzativa il SantAngelo si rivelò particolarmente ricettivo alle tendenze della piazza, intercettando e perfino precorrendo le mode, e insieme si prestò al rischio e alla sperimentazione. I risultati furono alterni. Le abilità e le fortune dei singoli impresari ebbero la loro parte negli esiti delle scommesse più ardite. Fin dalla sua fondazione, il teatro istituito da Francesco Santurini si specializzò nello scoprire e allevare talenti. La povertà di mezzi finanziari portò quanti presero in affitto quella sala a perseguire campagne acquisti intelligenti, andando alla ricerca di nuove promesse anziché assumere professionisti già affermati e, quindi, particolarmente costosi. Questa ricetta fu efficace soprattutto se applicata al capitolo oneroso per eccellenza, quello del cast canoro, che assicurava più di ogni altro la buona riuscita dello spettacolo. Da una ricerca di Sergio Durante di qualche anno fa, risulta che i cantanti esordienti messi in circolo dal SantAngelo tra il 1701 e il 1725 furono tre volte superiori a quelli lanciati dal San Giovanni Grisostomo o dal San Cassiano. I cantanti al debutto possedevano due vantaggi: costavano di meno e avevano il potere di destare curiosità, attirando i frequentatori dopera proprio in virtù del loro carattere di novità. Ovviamente non era facile puntare sui nomi giusti. Impresari navigati, spesso addetti ai lavori che il mondo teatrale lo conoscevano a menadito, ebbero qualche chance di centrare il bersaglio. A un anno di distanza dallinaugurazione del SantAngelo, labile Santurini scopriva le doti vocali di Margherita Salicola, ascoltata a Modena nellestate del 1677 quando era ancora semisconosciuta. Dopo aver debuttato sul palcoscenico della Serenissima, nel giro di pochi anni quella virtuosa alle prime armi sarebbe diventata una star strapagata contesa dai più blasonati teatri italiani e dalle maggiori corti dEuropa. In questo senso il SantAngelo funzionava come una sorta di laboratorio, un trampolino di lancio per nuovi talenti alla ‘prova di fuoco della ribalta veneziana. In altri casi le cose andavano meno bene: cantanti apparsi una volta sola nel cast di quel teatro finivano subito nel dimenticatoio. Nomi quali quelli di Pietro Paolo Pizzoni, Terenzia Partini detta Angela, Lorenzo Porciatti, Giovanni della Pagana detto Perella, Margherita Faccioli soprannominata la Vicentina oggi non dicono più nulla o quasi. Viceversa, tra i meriti del piccolo teatro veneziano ci fu quello di tenere a battesimo futuri astri di fama internazionale: la ‘scoperta di Margherita Durastanti, di Francesco Bernardi detto il Senesino, di Giovanni Paita, di Diana Vico, di Margherita Gualandi alias la Campioli fu lesito tangibile di unabilità da talent scout non riconducibile a una strategia imprenditoriale collettiva a medio o lungo termine, ma al fiuto intermittente dellimpresario di turno e dei ‘pieggi e dei protettori che lo circondavano. Né sarà un caso che big destinati di lì a poco a spadroneggiare sui palcoscenici italiani ed europei ebbero in sorte, per il loro esordio a Venezia, di esibirsi proprio al SantAngelo. Così fu per Tomaso Fabris, Maria Anna Garberini Benti (la famosa Romanina), Anna Maria Giusti (laltra Romanina), Matteo Berselli, Antonio Bernacchi, Vittoria Tesi soprannominata la Moretta. Basterebbe questa rosa di nomi per sgombrare il campo dal vecchio pregiudizio che considerava il SantAngelo un teatro di secondordine nella compagine dei suoi diretti concorrenti. Se è vero che il San Giovanni Grisostomo, salotto buono dellélite locale e forestiera, dispose spesso e volentieri dei migliori fuoriclasse in circolazione, il SantAngelo seppe quasi sempre essere competitivo, arrivando di volta in volta a esibire star del calibro di Domenico Cecchi detto il Cortona o di Nicola Grimaldi alias Nicolino. Per lo stesso motivo non è lecito parlare di circuiti di cantanti differenti – di serie A e di serie B – per i due teatri. Al contrario, le due sale furono in diretta concorrenza tra loro. È emblematico il caso, in anni precoci, di Anna Maria Tromebetti detta la Beccheretta, virtuosa di vaglia prestata nella primavera del 1690 a Parma dal duca Ferdinando Carlo Gonzaga per esibirsi nella cornice dei festeggiamenti per le nozze di Odoardo II. In una lettera datata 4 marzo di quellanno, Giovan Carlo Grimani, proprietario del teatro di San Giovanni Grisostomo, chiedeva alla corte lombarda il permesso di scritturare la cantante per la ventura stagione operistica. Quattro giorni dopo, in una accorata risposta da Mantova, si replicava che ciò non era possibile, in quanto la Beccheretta era già stata prenotata dal SantAngelo. Il potente Grimani era stato bruciato sul tempo: a riprova di come il massimo teatro veneziano e il suo ‘minore avversario concorressero alla pari, attraverso strategie proprie, in un mercato sempre più avulso dalle antiche logiche di favore regolatrici delle relazioni di corte. Del resto, se è innegabile che alcuni cantanti di prima grandezza prediligessero il massimo teatro targato Grimani – Bernacchi dopo gli esordi al SantAngelo e al San Cassiano vi avrebbe consacrato la sua carriera veneziana; lo stesso palcoscenico fu scelto da Carlo Broschi detto Farinelli per il suo sbarco trionfale in Laguna sul finire degli anni Venti – è pur vero che, nei primi due decenni del secolo, una costellazione di interpreti di peso transitò indifferentemente nellorbita dei vari esercenti dello spettacolo cittadino. Negli anni Dieci la virtuosa bolognese Anna Maria Bombaciari Fabbri fece tre stagioni al SantAngelo e una al San Giovanni Grisostomo, chiudendo la sua carriera veneziana con Griselda di Apostolo Zeno e Giuseppe Maria Orlandini al San Samuele durante la fiera dellAscensione del 1720. Il famoso Nicolino, insignito del titolo di cavaliere della Croce di San Marco per linterpretazione delleroe in titolo nellAntioco al San Cassiano (1705), debuttò in laguna al San Luca, per poi esibirsi in svariate occasioni presso il San Giovanni Grisostomo e ripresentarsi al Tron per altre tre stagioni. Al SantAngelo è attestato ufficialmente nellautunno e carnevale 1722-1723, mentre una inedita carta extragiudiziale sembra anticiparne la presenza al 1706-1707, quando fu consultato dai compatroni nella scelta di un candidato forte per un importante ruolo da contralto al posto di Niccolò Pini, evidentemente considerato non allaltezza. Cantanti in libero transito tra il nostro teatro e le altre sale cittadine furono anche Giovanni Paita, Anton Francesco Carli, Andrea Pacini detto il Lucchesino, Angelo Maria Zannoni, Antonia Pellizzari. Nel valutare tutti questi dati è necessario tener presente che è possibile stilare un censimento via via più sistematico dei virtuosi al SantAngelo solo a partire dal carnevale 1700, quando per la prima volta un libretto dopera ne registra la formazione. Prima di allora, la ricostruzione delle compagini canore è inevitabilmente lacunosa, quando non del tutto impraticabile, e non può che avvalersi di documenti più occasionali quali avvisi informativi, carteggi, documenti notarili, carte giudiziarie. I fondi dei notai e delle magistrature cittadine conservati allArchivio di Stato di Venezia sono, in questo senso, una fonte quanto mai preziosa, specie per un teatro dalla storia tormentata come quella del SantAngelo, dove le beghe legali erano allordine del giorno anche a causa della mancanza dello schermo protettivo di una comproprietà che agisse in prima linea nella tutela dei propri affari. Lopera era, in generale, una “macchina mangiasoldi”, e il pericolo di finire in bancarotta era costantemente in agguato. Non sorprende che rosari di querele partissero dagli avvocati dei cantanti allindirizzo di impresari inadempienti, accusati di non aver corrisposto la seconda o la terza rata dei loro onorari e talvolta nemmeno la prima, quella che faceva partire il ciclo di recite. Guai giudiziari non risparmiarono nemmeno il primo cast interamente noto della storia di questo teatro, quello dellOracolo in sogno, al debutto il 13 gennaio 1700, ripresa di un dramma prodotto a Mantova nella primavera precedente e interpretato da un cast in buona parte mantovano. I rapporti tra il SantAngelo e la corte di Ferdinando Carlo Gonzaga erano ben saldi, come dimostra il caso citato della Beccheretta. In generale, furono numerosissimi i cantanti che, sotto la protezione della corte lombarda, si riversarono sui palcoscenici della penisola a cavallo tra i due secoli. Per circa un trentennio oltre unottantina di interpreti si presentò con la qualifica di virtuosa o virtuoso del duca di Mantova, anche se spesso il rapporto con quella corte era solo nominale: la patente ducale veniva concessa per i motivi più svariati, non ultimo il riconoscimento di “uno o più saggi di bravura sostenuti alla presenza dei duchi”. Unanalisi degli ‘attori dellOracolo in sogno offre già significativi indizi sugli orientamenti artistici del teatro di produzione, allora diretto dal patrizio Tomaso Malipiero e dallabate Giulio Franchini. La prima donna in elenco era Francesca Margherita de LÉpine, soprano in erba della scuderia mantovana, destinata a un luminoso avvenire a Londra come interprete di punta del Lincolns Inn Fields, del Drury Lane e del Queens Theatre. Sposatasi con il compositore Johann Christoph Pepusch circa nel 1718, di lì a poco si sarebbe ritirata dalle scene dedicandosi allinsegnamento, salvo tornare a esibirsi su richiesta speciale almeno fino al 1733. Al suo fianco spiccava un divo di lungo corso, il Finalino, soprano figlio darte attivo nella basilica di San Petronio di Bologna fin dagli anni settanta del Seicento, già applaudito sulle tavole del SantAngelo nella stagione 1682-1683 quando si distinse – secondo il Mercure de France – “accordant et mariant admirablement bien sa voix avec les fanfares des trompetes”. Entrato al servizio del duca di Mantova nel 1684, ne Loracolo in sogno siglò forse la sua ultima apparizione pubblica. Alla solida esperienza del castrato faceva da contrappunto la novità Durastanti, precocissima promessa del canto sulla quale aveva appena messo le mani Ferdinando Carlo Gonzaga, reclutandola tra le sue virtuose almeno a partire dal dicembre 1699. Futura primadonna della Royal Academy of Music di Londra (1720-1724), fu lanciata sulle scene pubbliche proprio dal SantAngelo, per poi diventare tra gli anni dieci e venti del secolo uno dei punti di riferimento del San Giovanni Grisostomo. Chiudevano il quintetto mantovano due cantanti di caratura più modesta: la bolognese Maria Antonia Zini, la cui carriera pubblica si esaurì nel giro di pochi anni, e Caterina Romagnola, registrata nei cataloghi per questa sua unica esperienza. La formazione era completata da una coppia di interpreti estranei alla sfera gonzaghesca: Giovanni Antonio Vendetta, alla sua prima e ultima apparizione documentata sulle scene teatrali, e Sebastiano Orfei, un chierico locale che da tre decenni vantava un discreto successo a Venezia e dintorni. Un cast ben assortito, non privo di ambizioni, che dové pesare non poco sulle casse della coppia di impresari e dei loro sostenitori. Si sa che alcuni cantanti non percepirono il loro regolare onorario. In data 20 febbraio 1700 la Durastanti fece spiccare ai giudici del Petizion un mandato di interdizione del patrimonio dei suoi debitori in attesa che le fossero consegnati centouno ducati a lei spettanti. Altrettanto fece, una settimana dopo, “Zuanne Benvenuti musico” allindirizzo della magistratura dellEsaminador: il nome di Benvenuti, assente nel libretto, entrò forse in un secondo momento nellorganico del teatro in sostituzione di un collega non più disponibile. Inottemperanze di pagamento furono segnalate anche dal musicista Teofilo Orgiani, prete vicentino già attivo in passato al SantAngelo, che verosimilmente fu scritturato per adattare alle scene veneziane lopera composta a più mani per Mantova da Antonio Caldara, Antonio Quintavalle e Carlo Francesco Pollarolo. Miglior fortuna non arrise alla stagione teatrale successiva, guidata dal veterano Santurini. Con un esposto del 29 dicembre 1700 i virtuosi “Michiel Angelo Pomeli, Francesco Palestra [sic], Maria Domenica [Marini] Fiorentina, Vittoria [Delugà] Bolognese, et Alvise Dureli”, insieme ai musicisti Tomaso e Antonio Albinoni, denunciavano il loro credito, per “grosse summe de dannaro”, nei confronti dellimpresario inadempiente. Per la mancanza di ulteriori riscontri, non sappiamo se Santurini riuscì a saldare i suoi debiti. Il rischio che si potessero guastare i canali diplomatici con la corte di Mantova, protettrice di Pomelli, Delugà e Durelli, potrebbe aver indotto le autorità locali a metterci una pezza. Altri due membri del cast non menzionati dalle carte, Laura Valletta e Angela Laschi, risultavano sotto la protezione di Ferdinando Carlo Gonzaga: segno che, nonostante il passaggio di gestione, il rapporto preferenziale del SantAngelo con la corte mantovana era rimasto inalterato. La compagine canora era completata dal genovese Giulio Rizzi, in una delle sue rarissime apparizioni su un palcoscenico pubblico. Va precisato che lelenco degli interpreti è riportato da uno soltanto dei libretti delle opere prodotte dal teatro in quellanno, Diomede punito da Alcide, rappresentato nellultimo scampolo dautunno. Niente si sa di preciso su chi recitò Rossane, imperatrice degli Assiri e Linganno innocente, andati rispettivamente in scena il 12 novembre 1700 e il 17 gennaio 1701. Tra unopera e laltra il cast poteva subire variazioni, specie con il passaggio al carnevale, periodo più ambito perché più ricco di turisti. Così avvenne tre anni dopo: rispetto al cast del Farnace, che aprì il corso delle recite della stagione 1703-1704, la successiva opera carnevalesca registra almeno una presenza in più, quella di Giuseppe Percaccio, il cui nome compare in una denuncia sporta contro il solito Santurini per ottenere “una parte del suo honorario”. Analogamente, tra la prima e la seconda produzione della stagione 1707-1708, tre cantanti – Giuseppe Bigonzi, Gerolima Morena detta la Palermina e Tomaso Fabris – presero il posto di Maria Cerè e Andrea Colago, questultimo interprete di ben due ruoli nellopera precedente. I motivi di questi cambiamenti potevano essere i più vari. Sappiamo che il 15 novembre 1708, nel bel mezzo di una recita dellArrenione, scoppiò una lite in palcoscenico tra Anna Maria Algeri e Anna Maria Giusti, in cui oltre alle parole volarono le mani. In carnevale le due ‘regine rivali furono fatte recitare separatamente: luna ne Il tradimento tradito, insieme a vecchi e (soprattutto) nuovi colleghi; la seconda in Edvige, regina dUngheria, opera che segnava lennesimo ricambio di interpreti voluto dallimpresario Cristoforo Friggeri. In altri casi, cantanti non retribuiti abbandonarono le recite nonostante i tentativi delle autorità locali di porre rimedio alle insolvenze delluna e dellaltra parte. Il 31 dicembre 1716 il fante dei Capi del Consiglio dei Dieci, tale Iseppo Bartoletti, intimava ai musici Angelo Zannoni e Lucrezio Borsari di “continuar a recitar tutto il Carnevale prosimo non dovendo per loro causa andar serrato il Teatro mentre il Soldo che si ricaverà di bollettini palchi e scagni doverà andar tutto in deposito in mano di persona da esser eletta di consenso delle parti”. Zannoni fece buon viso a cattivo gioco. Diversamente reagì Borsari: la sua assenza dal libretto dellaltra opera prevista nella programmazione teatrale dimostra che se ne era andato via anzitempo, a dispetto di tutti gli accorati inviti a restare in teatro. In altri casi ancora linnesto di un nuovo cantante poteva essere dettato da mere strategie impresariali: laggiunta di una vecchia gloria come Valentino Urbani nel carnevale della stagione 1718-1719 fu probabilmente dettata dalla necessità di rafforzare il cast del teatro in vista del periodo di punta, quello post natalizio, animato dalla concorrenza spietata del San Giovanni Grisostomo che sferrava il tris Bordoni-Bernacchi-Cuzzoni. Urbani fu il primo castrato ingaggiato regolarmente a Londra, avendo debuttato al Drury Lane l8 marzo 1707 in una ripresa di Camilla nellintonazione di Nicola Francesco Haym ed essendo tornato a esibirsi su quel palcoscenico nelle quattro stagioni successive e di nuovo nel 1712-1714. Lasso era stato calato da Sebastiano Ricci, che certamente aveva avuto modo di conoscere il contralto proprio oltremanica: avvicendatosi allimpresario Antonio Moretti detto Modotto dopo lautunno, il pittore di origine bellunese fu chiamato probabilmente al timone del SantAngelo per riportare in asse una barca che rischiava altrimenti di affondare. Altri particolari potranno essere svelati e approfonditi soltanto grazie al ritrovamento di nuove carte. Uno spoglio il più possibile sistematico di documenti notarili e giudiziari da troppo tempo seppelliti sotto la polvere degli archivi sarebbe auspicabile al fine di ricostituire un mosaico ancora deficitario di numerose tessere. Il tentativo di seguito proposto di restituzione dei cast canori delle opere al SantAngelo tra il 1700 e il 1720 è solo la prima tappa di una ricerca più ambiziosa volta alla valorizzazione del contributo di primissimo piano che il SantAngelo seppe dare alla circuitazione dei protagonisti dellopera in musica italiana ed europea tra Sei e Settecento.
APPENDICE Le formazioni dei cantanti al teatro SantAngelo dal 1700 al 1720 Stagione 1699-1700 Cast: Francesca Margherita de LÉpine, Giuseppe Maria Segni detto Finalino, Margherita Durastanti, Giovanni Antonio Vendetta, Maria Antonia Zini, Caterina Romagnola [Loracolo in sogno, 13 gennaio 1700] Stagione 1700-1701 Cast: Filippo Balestra, Luigi Durelli, Maria Domenica Marini, Laura Valletta, Angela Laschi, Vittoria Delugà, Michiel Angelo Pomelli, Giulio Rizzi [Diomede punito da Alcide, 12 dicembre 1700] Stagione 1701-1702 Cast: Tommaso Fabris Stagione 1702-1703 Cast: Giuseppe Percaccio, Stefano Romani detto Pignattino, Barbara Riccioni, Cristina Barbara Morelli detta la Pianora, Caterina Amigoni (?) Stagione 1703-1704 Cast: Caterina Galerati, Giovan Battista Vergelli, Giovan Battista Carboni, Lucrezia dAndrè detta Carò, Ludovico Rizzi, Girolamo Capalti [Farnace, 19 novembre 1703] Stagione 1704-1705 Cast: Francesco Guicciardi, Costanza Maccari, Nicola Paris, Giuliano Albertini, Anna Maria Marchesini, Caterina Valsecchi, Geminiano Raimondini, Jacopo Troiani [Artaserse, 16 gennaio 1705] Stagione 1705-1706 Cast: Anna Martelli, Silvestro Prittone, Domenico Cecchi detto Cortona, Pietro Paolo Pizzoni Stagione 1706-1707 Cast: Terenzia Partini detta Angela, Maria Maddalena detta Marzopina, Francesco Bernardi detto il Senesino, Nicola Grimaldi, Margarita Farnetti, Teresa Friggeri, Nicolò Pini Stagione 1707-1708 Cast: Maria Anna Garberini Benti, Giuseppe Berti, Francesco Bernardi detto il Senesino, Maria Cerè, Lucia Bonetti, Andrea Colago [Armida abbandonata, 10 novembre 1707] Cast: Maria Anna Garberini Benti, Francesco Bernardi detto il Senesino, Giuseppe Bigonzi, Girolama Morena detta la Palermina, Giuseppe Berti, Lucia Bonetti, Tomaso Fabris [Armida al campo, 26 gennaio 1708] Stagione 1708-1709 Cast: Giovanni Paita, Maria Giusti, Antonio Giustacchini, Anna Maria Algeri, MarcAntonio Berselli, Domenica Vittoria Albergoni [Arrenione, 8 novembre 1708] Cast: Santa Cavalli, Giovanni Paita, Matteo Berselli, Lorenzo Porciatti, Anna Maria Algeri, Angela Algeri, Laura Piuzzi [Il tradimento tradito, 5 gennaio 1709] Cast: Santa Cavalli, Maria Giusti, Giovanni Paita, Matteo Berselli, Lorenzo Porciatti, Zanetta Stefani, Anna Maria Algeri [Edvige, regina dUngheria, 26 gennaio 1709] Stagione 1709-1710 Cast: Maurelio Biasiotti, Santa Cavalli, Maria Angelica Bracci, Antonio Bernacchi, Margherita Gualandi detta la Campioli, Diana Vico [Arato in Sparta, 4 gennaio 1710] Stagione 1710-1711 Cast: Anna Vincenza Dotti, Giovanni Castellini, Girolama Morena detta la Palermina, Giuseppe Bechi, Mattio Bertini Stagione 1711-1712 Cast: Francesco Maria Venturini, Margherita Gualandi detta la Campioli, Giuseppe Dini, Laura Soranzo, Nicolò Pini, Nicola Tricarico, Maddalena Friggeri [Armida in Damasco, 17 ottobre 1711] Cast: Maddalena Friggeri, Angelo Maria Cantelli, Nicola Tricarico, Gioconda Landi, Nicolò Pini, Giuseppe Dini, Laura Soranzo, Margherita Gualandi detta la Campioli, Francesco Venturini [La costanza in cimento con la crudeltà, 29 dicembre 1711] Cast: Margherita Gualandi detta la Campioli, Nicola Tricarico, Francesco Maria Venturini, Gioconda Landi, Giuseppe Dini, Nicolò Pini, Angelo Cantelli [Arsinoe vendicata, 2 febbraio 1712] Stagione 1712-1713 Cast: Orsola Astori Sticotti, Angelica Rapparini, Elena Croci Viviani, Antonio Gaspari, Giuseppe Ignazio Ferrari, Giovanni della Pagana detto Perella [La gloria trionfante damore, 22 novembre 1712] Cast: Giuseppe Ignazio Ferrari, Margherita Salvagnini, Elena Croci Viviani, Orsola Astori Sticotti, Angelica Rapparini, Angelica Bracci, Antonio Gaspari, Giovanni della Pagana detto Perella [Calfurnia, 7 febbraio 1713] Stagione 1713-1714 Cast: Anton Francesco Carli, Maria Giusti, Elisabetta Denzio, Margherita Faccioli detta la Vicentina, Giambattista Minelli, Agata Landi, Pietro Ramponi [Orlando furioso, 9 novembre 1713] Cast: Anton Francesco Carli, Maria Giusti, Elisabetta Denzio, Margherita Faccioli detta la Vicentina, Agata Landi, Giambattista Minelli, Pietro Ramponi [Rodomonte sdegnato, 20 gennaio 1714] Stagione 1714-1715 Cast: Anton Francesco Carli, Margherita Gualandi detta la Campioli, Elisabetta Denzio, Anna Maria Fabbri, Andrea Pacini, Francesco Natali, Andrea Guerri [Orlando finto pazzo, 11 novembre 1714] Cast: Anton Francesco Carli, Margherita Gualandi detta la Campioli, Elisabetta Denzio, Anna Maria Fabbri, Andrea Pacini, Girolama Valsecchi, Francesco Natali [Orlando furioso, 26 dicembre 1714] Cast: Anton Francesco Carli, Florido Matteucci, Andrea Pacini, Margherita Gualandi detta la Campioli, Francesco Natali, Anna Maria Fabbri, Elisabetta Denzio [Lucio Papirio, 12 gennaio 1715] Cast: Margherita Gualandi detta la Campioli, Anna Maria Fabbri, Elisabetta Denzio, Francesco Natali, Giovanna Ronzani, Andrea Pacini, Anton Francesco Carli, Florido Matteucci [Nerone fatto Cesare, 19 febbraio 1715] Stagione 1715-1716 Cast: Antonio Archi detto Cortoncino, Diamante Scarabelli, Margherita Gualandi detta la Campioli, Costanza Maccari, Luca Antonio Mengoni, Anton Francesco Carli, Francesco Braganti [Alessandro fra le amazzoni, 27 ottobre 1715] Cast: Diamante Scarabelli, Margherita Gualandi detta la Campioli, Antonio Archi detto Cortoncino, Anton Francesco Carli, Luca Antonio Mengoni, Costanza Maccari, Francesco Braganti [Lamor di figlio non conosciuto, 4 gennaio 1716] Cast: Anton Francesco Carli, Antonio Archi detto Cortoncino, Diamante Scarabelli, Costanza Maccari, Francesco Braganti, Margherita Gualandi detta la Campioli, Luca Antonio Mengoni [Il più fedel fra i vassalli, 15 gennaio 1716] Stagione 1716-1717 Cast: Anna Vincenza Dotti, Anna Maria Fabbri, Maria Teresa Cotte, Carlo Valenta, Annibale Pio Fabri, Angelo Zannoni, Antonia Pellizzari [Arsilda regina di Ponto, 27 ottobre 1716] Cast: Angelo Zannoni, Anna Vincenza Dotti, Anna Maria Fabbri, Maria Teresa Cotte, Carlo Cristini, Annibale Pio Fabri, Antonia Pellizzari, Lucrezio Borsari, Rosa Mignatti [Penelope la casta, 28 dicembre 1716] Cast: Annibale Pio Fabri, Anna Vincenza Dotti, Anna Maria Fabbri, Angelo Zannoni, Teresa Cotte, Carlo Cristini, Antonia Pellizzari, Rosa Mignatti [Lincoronazione di Dario, 23 gennaio 1717] Stagione 1717-1718 Cast: Anna Maria Giusti, Antonio Denzio, Giovanna Scalfi, Lorenza Beretta, Silvia Lodi, Felice Novelli, Anna Guglielmini [Linnocenza riconosciuta, 27 ottobre 1717] Cast: Anna Maria Giusti, Felice Novelli, Giovanna Scalfi, Antonio Denzio, Gaetano Fracassini, Anna Guglielmini [Il vinto trionfante del vincitore, 22 novembre 1717] Cast: Domenico Tollini, Teresa Muzzi, Camilla Zoboli, Pietro Michieli, Angela Olivi, Gaetano Fracassini [Meleagro, 27 dicembre 1717] Cast: Teresa Muzzi, Camilla Zoboli, Domenico Tollini, Angela Olivi, Gaetano Fracassini, Pietro Michieli [Cleomene, 22 gennaio 1718] Stagione 1718-1719 Cast: Giuliano Albertini, Vittoria Tesi, Margherita Caterina Zani, Giovanni Maria Morosi, Antonia Merighi, Pietro Paolo Laurenti [Lamor di figlia, 29 ottobre 1718] Cast: Margherita Caterina Zani, Giovanni Maria Morosi, Valentino Urbani, Antonia Merighi, Vittoria Tesi, Giuliano Albertini, Pietro Paolo Laurenti [Amalasunta, 27 dicembre 1718] Cast: Giuliano Albertini, Margherita Caterina Zani, Pietro Paolo Laurenti, Antonia Merighi, Valentino Urbani, Vittoria Tesi, Giovanni Maria Morosi [Il pentimento generoso, 4 febbraio 1719] Stagione 1719-1720 Cast: Matteo Lucchini, Cecilia Belisani, Domenico Borghi, Isabetta Bettini, Francesca Miniati, Margherita Gaspari [La caduta di Gelone, 11 novembre 1719] Cast: Francesca Miniati, Cecilia Belisani, Matteo Lucchini, Giovanna Scalfi, Domenico Borghi, Margherita Gaspari [La sorte nellamore, 27 dicembre 1719] Cast: Francesca Miniati, Cecilia Belisani, Matteo Lucchini, Giovanna Scalfi, Isabella Bettini, Domenico Borghi, Margherita Gaspari [Armida delusa, 24 gennaio 1720]
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