Theaterheute, Nr. 3, März 2024
Un indicatore attendibile della
salute creativa della scena tedesca è dato dagli spettacoli recensiti nella
sezione Aufführungen, con cui si apre questo numero di «Theaterheute». Spiccano
gli allestimenti di testi inediti a partire da Nora oder Wie man das Herrenhaus kompostiert di Sivan Ben Yishai
che riscrive l'ibseniana Casa di bambola
dal punto di vista degli altri personaggi del dramma – la cameriera Helene, il
fattorino e la bambinaia Anne-Marie – trasformandoli in soggetti contemporanei.
In una sorta di confronto a distanza si sono viste due diverse edizioni di
questo stesso testo: quella prodotta dallo Schauspielhaus di Hannover per la
regia di Marie Bues e la partecipazione, tra gli altri, di Birte
Leest, Cino Diavid, Irene Kugler e Sebastian Nakajew; e
quella curata da Anica Tomic per il Deutsches Theater di Berlino, consegnata a
un cast di qualità dal quale emergono Natalie Seelig, Christian
Herschmann, Lisa Birke Balzere e Steffi Krautz.
Die
Optimistennen è il titolo della novità ricavata
dall'omonimo romanzo di Gün Tank prodotta dal Maxim Gorki Theater di
Berlino, di cui è protagonista un giovane turco emigrato in Baviera all'inizio
degli anni Settanta e assunto in una fabbrica di porcellane per poi subire
sfruttamento e discriminazioni razziali, contro le quali si ribellerà
coinvolgendo anche i suoi compagni di lavoro; affidato alla regia di Emel
Aydoğdu, annovera tra i suoi interpreti Yanina Ceròn, Ceren
Bozkurt e Sema Poyraz. Allo Schauspielhaus di Lipsia è stato
applaudito Goldie del drammaturgo e
regista Emre Akal, con Wenzel Banneyer, Alina-Katharin Heipe
e Nicole Widera chiamati a raccontare un requiem digitale di una strana
storia d'amore in bilico tra mondo virtuale e reale.
Risultano piuttosto interessanti
anche le proposte provenienti da Amburgo: allo Schauspielhaus Jossi Wieler
firma la regia di Orlando da Virginia
Wolf e distribuisce il ruolo dell'aristocratico protagonista del titolo a
cinque attrici – Sandra Gerling, Linn Reusse, Hildegard
Schmahl, Bettina Stucky e Julia Wieninger. Nella
programmazione del Thalia Theater spicca Wolf
unter Wölfen di Hans Fallada secondo la versione scenica ideata da Luck
Perceval che si dimostra attento ad animare la storia tormentata vissuta a
Berlino negli anni Venti tra un reduce di guerra disoccupato (Sebastian
Zimmler) e una ex prostituta.
Si caratterizzano per spessore
artistico i percorsi culturali tracciati a Monaco. È il caso di Das Schloss dall'omonimo romanzo di Franz
Kafka come allestito al Residenztheater da parte di Karin Henckel
che segue una linea oscillante tra realismo e proiezioni oniriche come
restituito in scena da Michael Wächter, Carolin Conrad, Linda
Blümchen, Vincent zur Linden, Florian von Manteuffel. Ad un
altro capolavoro della narrativa tedesca, nello specifico Der Zauberberg di Thomas Mann, rivolge l'attenzione Claudia
Bossard nella messinscena prodotta dal Volkstheater e incentrata su
riflessioni rivolte alla vita e alla morte. Si tratta di un adattamento
teatrale del romanzo Als lebten wir in
einem barmherzigen Land di A.L. Kennedy e Wiebke Puls a
contatto con una storia inquietante di tradimenti e contestazioni politiche,
come sottolineato dalla scrupolosa regia di Sandra Strunz.
Aufführungen si conclude con gli estratti dal celebre Atlas-Die Welt als Wille und Vorstellung
di Arthur Schopenhauer declamati dagli attori dello Staatschauspiel di
Dresda – Nadia Stübigen, Torsten Ranft, David Kosel, Sarah
Schmidt – guidati dalla regia di Sebastian Hartmann.
La recensione a Das Portal di Nis-Momme Stockmann apre la serie di opere
inedite e di recente produzione (Neue Stücke). Il testo in questione ha
debuttato allo Schauspiel di Stoccarda e indaga la funzione del teatro come
contenitore di ambizioni e aspirazioni personali dalle ricadute negative per la
vita stessa della cultura, come bene evidenziato dalla regia di Herbert
Frisch e dalla prova attorale di Reinhard Mahlberg, Valentin
Richter e Peer Oscar Musinowski. Sempre nello stesso teatro si è
tenuta la messinscena di Ein dunkles,
dunkles, dunkles Blau, dramma psicologico di Simon Stephen curato da
Elmar Goerden e consegnato alle competenze di due bravi giovani attori
quali Simon Löcker e Therese Dörr.
Apre la sezione Akteure della
rivista berlinese il profilo artistico di Mareike Beykirch, attrice
formatasi presso la Hochschule für Musik und Theater Felix Mendelssohn
Bartholdy di Lipsia, per poi vivere le prime esperienze al Centraltheater ed
essere ingaggiata per le stagioni 2013-2019 dal Maxim Gorki Theater di Berlino;
mentre, a partire dalla stagione 2019-2020, è figura di spicco della compagnia
del Residenztheater di Monaco. Dal ricco repertorio dell'attrice emergono
diverse interpretazioni di successo quali Verräter
di Falk Richter, Olympiapark
in the Dark di Thomas Luz (2019), Das erdbeben in Chili dall'omonima novella di Heinrich von Kleist
(2020, regia di Ulrich Rasche), fino all'ultimo Baracke di Rainald Goetz (2023, regia di Claudia Bossard).
Sono liberi e originali pensieri sul
teatro, la letteratura e la vita quelli espressi da Lothar Trolle –
drammaturgo, scrittore e traduttore – scelti da Armin Petras per la
rivista berlinese e di prossima pubblicazione in due volumi per i tipi di
Henschel. Segue un ritratto artistico dedicato a Frank-Patrick Stecket,
traduttore, intendente e critico teatrale recentemente scomparso del quale si
ricordano la co-regia di Die Mutter
di Brecht da Gorki alla berlinese Schaubühne am Halleschen Ufer nel 1970
e la regia di Germania Tod in Berlin
di Heiner Müller nel 1988 allo Schauspielhaus di Bochum da lui diretto
dal 1986 al 1995, unitamente alle collaborazioni artistiche con lo Schauspiel
di Brema (1978-1981) e con l'Akademietheater di Vienna e il Nationaltheater di
Mannheim.
Infine si legge il ricordo di Elisabeth
Trissenaar, di recente deceduta dopo aver vissuto un'intensa e proficua
carriera artistica in ambito teatrale e cinematografico, in cui si è distinta
come attrice partecipando ad alcuni film di Rainer Werner Fassbinder e alla
serie televisiva Berlin Alexanderplatz.
Per il palcoscenico rimane memorabile la partecipazione a Medea allo Schauspiel di Francoforte per la regia di Hans
Neuenfel.
Il testo del mese,pubblicato in
versione integrale, è Niederwald di Wolfram
Höll. Si tratta di una storia di integrazione sociale in una sospettosa
comunità paesana, con i suoi riti secolari e le dinamiche relazionali ostili
all'elemento straniero, come racconta lo stesso autore nell'intervista
rilasciata a «Theaterheute». La commedia è stata recentemente in prima
nazionale allo Schauspiel di Lipsia per la regia di Else-Sophie Jach con
Thomas Braungardt, Anne Cathrin Buhtz, Markus Lerch e Paulina
Bittner impegnati nei ruoli principali.
di Massimo Bertoldi
Theaterheute, Nr. 3, März 2024
Indice
FOYER
Elfriede Jelinek
«Ich höre ein Ungeheuer atmen»
Rede vom 26. Januar 2024 vor dem Parlament in Wien
AUFFÜHRUNGEN
Franz Wille
Die im Dunkeln sollen funkeln
Neue Texte in Hannover, Berlin und Leipzig von Sivan Ben Yishai, Gün Tank und Emre Akal
Falk Schreiber
Haltung und Unterhaltung
In Hamburger inszenieren Luk Perceval Falladas Wolf unter Wölfen und Jossi Wieler Virginia Woolfs Orlando
Silvia Stammen
Räumliches Erzählen
Karin Henkel, Claudia Bossard und Sandra Strunz bringen Romane von Franz Kafka, Thomas Mann und A. L. Kennedy auf die Bühne
Eva Behrendt
Wille zur Welle
Sebastian Hartmann und PC Nackt vermusiktheatern in Dresden Arthur Schopenhauer
Stephan Reuter
Endspiel mit Schrecken
In Stuttgart werde neue Stücke von Nis-Momme Stockmann und Simon Stephens uraufgeführt
AKTEURE
Christine Wahl
Befreiungsschläge in Serie
Mareike Beykirch ist zurück in Berlin: ein Porträt
Armin Petras
Widerstand und Trotz und Liebe
12 Punkten über Theater, Literatur und gelebtes Leben von Lothar Trolle
Gerhard Preßer
Theater mit «rückgratartiger Funktion»
Nachruf auf den Regisseur, Intendant und Übersetzer Frank-Patrick Steckel
Michael Merschmeier
Die Schöne und das Biest
Zum Tod der Schauspielerin von Elisabeth Trissenaar
START
Wolfgang Kralicek
Das große kleine Haus
Neustart am Wiener Schauspielhaus mit einer vierköpfigen Leitungsgruppe um Marie Bues
Torben Ibs
Die Schuhe passen
A Neuen Theater in Halle eröffnen Mille Maria Dalsgaard und Mareike Mikat ihre Intendanz
DAS STÜCK
«Beobachten, wie Menschen auf Brüche reagieren»
Ein Gespräch mit Wolfram Höll über sein Stück Niederwald
CHRONIK
Basel - Ariane Koch Kranke Hunde
Berlin - nach Klaus Theweleit Männerphantasien, Mahsa Ghafari u.a. Chronik der Revolution
Cottbus - Eva Strittmatter/Erwin Strittmatter/Judith Hermann Ich mach ein Lied aus Stille
Frankfurt - Elfriede Jelinek Sonne/Luft, Peter Licht und SE Struck nach Buñuel Der Würgeengel
Hannover - Ran Chai Bar und Michael Letmathe nach Kim de lHorizon Blutbuch
Kaiserslautern - Leon Engler Hummer & Durst
Kassel - Dirk Laucke Singletreff
Köln - Nele Stuhler » Soko Tatort
Stuttgart - Björn SC Deigner Zeit wie im Fieber (Büchner-Schrapnell)
Wien - nach Olga Ravn Die Angestellten
DATEN
Premiere im März
On Tour/Freie Szene
TV-Theater und Streams
Showroom - aktuelle Anstellungen
Festivals
MAGAZIN
Diskursmodenschau und Schweiz-Eigenheiten im Zürcher Theater Neumarkt
Constanza Macras, Dorky Park trifft auf Windybrow Arts Centre Johannesburg
Zum Tod von Autor und Regisseur Ivan Stanev
Nachruf Ursula Höpfner-Tabori
Kolumne Caren Jeß
Vorschau
Impressum