Theaterheute, Nr. 10, Oktober 2023
Con il debutto in prima assoluta di Noch wach? si apre la serie di recensioni pubblicate in Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni delle principali produzioni dei maggiori teatri dell'area tedesca. Si tratta di uno spettacolo ricavato dall'omonimo romanzo di Benjamin von Stuckrad-Barre incentrato sul movimento #MeToo, di cui sono protagoniste tre brave attrici – Cathérine Seifert, Julia Riedler, Oda Thormeyer – guidate sul palcoscenico del Thalia Theater di Amburgo dalla precisa regia di Christopher Rüping.
Due le proposte del Theater an der Ruhr di Mülheim. Philipp Preuss legge Bakchen di Euripide in chiave rock e mette in evidenza il senso di ebbrezza, privilegiando le scene corali; tra i protagonisti figurano Leonhard Hugger, Fabio Menéndez, Alina Heipe, Albert Bock, Dagmar Geppert. Si rivela piuttosto interessante l'Artaud-Projekt impreziosito da Ich, Antonin Artaud - Le mômo, collage di testi confezionato da Roberto Ciulli che si avvale della partecipazione di Simone Tommaso, Bernard Glose e Steffen Reuber.
Ci si trasferisce allo Schauspielhaus di Bochum dove spicca la messinscena di Früchte der Vernunft, novità della regista Saara Turunen: domina il tema dell'autocontrollo femminile declinato in variegate sfumature come restituito in scena da Jing Xiang, Veronika Nickl, Lukas von der Lühe e Anna Drekler. L'altra produzione dello stesso teatro è l'installazione di Robert Borgmann ricavata da Dantons Tod di Georg Büchner. Aufführungen si conclude con Shared Landscapes a cura di Caroline Barneaud e Stefan Kaegi (Rimini Protokoll), autori di una performance realizzata in campi e boschi intorno a Berlino, per riflettere sul significato e le prospettive della pratica artistica in un ambiente naturale.
L'ampio spazio redazionale concesso ai Festival ne sottintende l'importanza culturale evidenziata dai Festspiele di Salisburgo diretti per l'ultima volta da Bettina Herings che impagina un programma di grande spessore artistico a partire da Jedermann di Hugo von Hofmannsthal, con cui si inaugura per tradizione la manifestazione, con Philipp Hochmair nei panni del protagonista affiancato da Dominik Dos-Reis, Christoph Luser, Nicole Beutler, Andrea Jonasson; grandi consensi di pubblico e di critica hanno ottenuto le novità Liebe (Amour) dal film di Michael Haneke per la regia di Karin Henkel e la messinscena di Nathan der Weise di Lessing affidata alle competenze di Ulrich Rasche, cui si aggiungono Die Wut, die bleibt di Mareike Fallwickl (regia di Jorinde Dröse) e il suggestivo Der kaukasische Kreidekreis di Bertolt Brecht (regia di Helgard Haug).
La trentesima edizione di Theater der Welt, che si è svolta a Francoforte e Offenbach, ha mantenuto vivo il suo carattere internazionale e l'ospitalità di artisti portatori dei nuovi linguaggi interdisciplinari e tecnologici. Tra le tante performance si incontrano Yoroboshi: Der Schwächling di Satoko Ichihara, anche autrice di Die Backen, Holstein-Milchkühe, l'installazione Die Werkstatt del collettivo tunisino El Warcha, fino all'atteso Tiago Rodrigues con Catarina und von der Schönheit, Fascisten zu töten. Il nome dello stesso Rodrigues ritorna in qualità di neodirettore del Festival d'Avignon, distinguendosi per una programmazione assai varia e soprattutto basata su non poche pregevoli novità quali Garten der Lüste di Philippe Quesne, G.R.O.O.V.E. della coreografa Bintou Dembelé, Welfare di Julie Deliquet.
Anche nell'ambito della rassegna Theaterspektakel di Zurigo sono emersi significativi spettacoli di ricerca creati, tra i tanti, dagli argentini Onofri Barbato e Elisa Carricajo con Vendo Humo e l'indiana Mallika Taneja con Do you know this Song?
In Akteure si legge il ritratto artistico di Natalya Vorozhbyt, drammaturga ucraina autrice di testi prevalentemente incentrati sui conflitti sociali e sulle guerre, l'ultimo dei quali, Green Corridors, è stato allestito da Jan-Christoph Gockel ai Kammerspiele di Monaco. Le pagine di Theatergeschichte sono occupate dalla recensione del libro di Hans-Joachim Seidel, Alexander Granach, der Schauspieler aus Galizien (Berlin, Verlag am Park, 2020): figlio di genitori ebrei, Granach si afferma nei primi anni Venti alla Volksbühne di Berlino e parallelamente in campo cinematografico, per poi fuggire, con l'avvento del nazismo, prima in Russia poi negli Stati Uniti.
Due sono i ricordi pubblicati in Nachruf, la sezione della rivista berlinese in cui trovano posto personaggi dello spettacolo recentemente scomparsi: il primo è Maria Müller-Sommer, drammaturga e importante figura in campo editoriale; il secondo immortalato è il brasiliano Zé Celso Martinez Correa, fondatore e direttore del Teatro Oficina di San Paolo.
Il testo del mese (Das Stück) è Juices di Ewe Benbenek già autrice del dramma Trägedienbastard allestito in prima assoluta allo Schauspielhaus di Vienna. Questa seconda opera, pubblicata in versione integrale in questo numero di «Theaterheute», è una sorta di invito ad andare oltre le barriere etiche e sociali. Affidata alla regia di Kamila Polívková, ha debuttato con successo al Nationaltheater di Mannheim.
di Massimo Bertoldi
Theaterheute, Nr. 10, Oktober 2023
Indice
INHALT
FOYER
Ekkehard Knörer
Zampano gesucht
Claudia Roth desavouiert Carlo Chatrian und sucht eine neue Berlinale-Leitung
AUFFÜHRUNGEN
Falk Schreiber
Jetzt wirds schmutzig
Christopher Rüping nach Benjamin von Stuckrad-Barre: Noch wach? im Hamburger Thalia Theater
Dorothea Marcus
Entgrenzung und Transzendenz
Philipp Preuss Bakchen-Inszenierung und Robert Borgmanns installation nach Dantons Tod in Bochum
Eva Behrendt
Caroline Barneaud und Stefan Kaegi kuratieren einen Waldspaziergang - Shared Landscapes
FESTIVALS
Wolfgang Kralicek
Die Unsichtbare
Das letzte Salzburger Saison von Schauspiel-Leiterin Bettina Hering mit Inszenierungen von Jorinde Dröse, Helgard Haug, Karin Henkel und Ulrich Rasche
Jürgen Berger
Das Ding mit der Brille
Theater der Welt 2023 in Frankfurt/Main und Offenbach, programmiert von der japanischen Kuratorin Chiaki Soma
Andreas Klaeui
Öffnungen, Entdeckungen
Beim Festival dAvignon stellt sich der neue Leiter Tiago Rodrigue vor
Valeria Heintges
Viel Rauch, wenig Geld
Das Zürcher Theaterspektakelm uss kürzer treten
Torben Ibs
Geschichte und Ökologie
Das Kunstfest Weimar mit Robert Wilsons Ubu und Theresia Walsers Eschenliebe
AKTEURE
Sebastian Huber
Nicht an Wunder glauben
Die ukrainische Autorin Natalka Vorozhbyt und die Kunst im Krieg
Klaus Völker
Eine jüdische Odyssee
Erinnerungen an den Schauspieler Alexander Granach
Franz Wille
Die Jahrhundert-Verlegerin
Zum Tod von Maria Müller-Sommer
Michael Laages
Das Anthropophagische Theater
Nachruf auf Zé Celso Martinez Correa, Gründer des Teatro Oficina in Sao Paulo
Bernd Noack
Im Perspektivwechsel
Von Schauspieldirektor zum Umweltminister: ein Gespräch mit Bernhard Stengele, stellvertretender Ministerpräsident in Thüring
BILANZ
Anja Quickert
Mehr als einfach gut gemacht
Nach zwölf symbiotischen Jahren verabschiedet sich die künstlerische Leiterin Franziska Werner von den Berliner Sophiensaelen
DAS STÜCK
Fanz Wille
Struktur oder Mensch?
Ewe Benbeneks Juices, uraufgeführt in Mannheim
CHRONIK
Zirkel, Keil, Kreis
Aix-en-Provence - Bertolt Brecht Dreigroschenoper
Berlin - Adam Ganz, ScanLAB Projects Felixs Room
Darmstadt - Anne Lepper Jugend ohne Chor
Düsseldorf - Juliane Hendes, Pièrre.Vers, Dunkeldorf
Görlitz - nach John Webster Malfi!
DATEN
Premieren Oktober 2023
On Tour/Freie Szene
TV-Theater und Streaming
Showroom - aktuelle Anstellungen
Festivals
Links zu deutschsprachigen Bühnen
MAGAZIN
Das Sommerfestival auf Kampnagel balanciert auf Schmalen Grat
Frank Castorf bringt Medea nach Epidaurus
Das Freie Szene-Netzwerk FREISCHWIMMEN vor dem Aus
Nachruf Hans-Joachim Schlieker
Kolumne von Joy Kristin Kalu
Vorschau
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