Spetta a Gier di Sarah Kane lapertura di Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle recensioni
delle principali produzioni dei teatri di area tedesca. La regia di Christopher
Rüping si affida alle competenze espressive di Maja Beckmann, Steven
Sowah, Sasha Melroche e Benjamin Lillie per trasferire sul
palcoscenico dello Schauspiel di Zurigo un testo costruito prevalentemente su
drammatici monologhi. Si rivela cupa e intensa, sempre in bilico tra realtà e
proiezione onirica, la messinscena di Traumnovelle
di Arthur Schnitzler da parte di Sebastian Hartmann (produzione
Schauspiel di Francoforte); tra gli attori figurano Caroline Dietrich, Sebastian
Kuschmann, Christian Kuchenbuch, Heidi Ecks, Matthias
Redlhammer.
Sogni e incubi
si rincorrono anche in Ich hab die Nacht
geträumet, titolo di una canzone popolare tedesca che la regista Andrea
Breth trasforma in un collage di monologhi, scene da film, poesie legate
alla dimensione onirica per modellare uno spettacolo di prosa e musica
interpretato con vivacità mimico-gestuale, tra i tanti, da Rebecca McCalion,
Frank Michael Jork, Sonia Wagemans, Birgit Heinecke, sul
palcoscenico della Berliner Ensemble. Si rimane a Berlino con Die Möwe di Anton Cechov
in scena alla Schaubühne per la regia di Thomas Ostermeier che
attualizza il confronto generazionale approfondendo il tema della ricerca di
felicità nellarte e nellamore, come hanno interpretato con maestria e
aderenza testuale Stephanie Eidt, Joachim Meyerhoff, Alex
Wandtke.
Con Schlachten il regista Oliver Frljić
conclude la trilogia sulla guerra attraverso il ricorso a Philoktet di Heiner Müller al quale aggiunge estratti da
altri suoi testi (Germania 3 Gespenster
am toten Mann, Wolokolamsker Chausse)
e pungenti citazioni relative al conflitto in Ucraina; nella sala del Maxim
Gorki Theater, in unatmosfera tesa e cupa, hanno recitato Vidina Popov,
Mehmet Yilmaz, Marina Frenk e Tim Freudensprung.
La messinscena
di testi inediti attinti dal serbatoio della drammaturgia contemporanea
costituisce una pratica consolidata in Germania. Ne sono esempio Die Walküren di Caren Jeß allo
Staatstheater di Brauenschweig in cui si rilegge il wagneriano Der Ring des Nibelungen con il filtro del pessimismo e dei
cambiamenti climatici, per confezionare uno spettacolo grottesco e, a tratti,
demenziale come impostato dalla regia di Alexandra Holtsch e la prova di
Julius Ferdinand Brauer e
Naima Laube.
Spicca al
Residenz Theater di Monaco James Brown
trug Lochenwickler, novità di Yasmina
Reza incentrata sul problema dellidentità declinata in un adolescente
convinto di essere la cantante Céline Dion da quando aveva cinque anni,
provocando in questo modo il dramma nei genitori, che la regia di Philipp
Stölzl approfondisce con approfondimenti psicologici; pregevole è risultata
la prova degli interpreti Juliane Köhler, Vincent zur Linden, Michael
Goldberg, Lisa Wagner, Johannes Nussbaum.
Nel programma
del Theater di Bonn è presente blut wie
fluss di Fritz Kater che ripercorre gli snodi storici cruciali della
Repubblica Federale Tedesca e della città di Bonn attraverso le biografie di
personaggi illustri; la regia compete al qualificato Armin Petras, mentre tra gli attori si notano Christian
Czeremnych, Wilhelm Eiles e Lena Geyer.
Aufführungen prosegue con la scena viennese. Il Burgtheater produce Kasimir und Karoline di Ödön von
Horvàth per la regia di Mateja Koležnik che fa muovere Mavie
Hörbiger, Christoph Luser, Lili Winderlich e Maresi Riegner
a confronto con un testo dominato dallo scontro tra sogni adolescenziali e
disoccupazione.
È liberamente
tratto dal film di Ingmar Bergman Szenen
einer Ehe lomonimo spettacolo del Volkstheater realizzato da Markus
Öhrn e affidato alle abilità espressive di Elias Eilinghoff e Bettina
Lieder. Basato su un altro film (Langelo
sterminatore di Luis Buñuel) è Der
Würgeengel di Johan Simon per lo Schauspielhaus di Bochum,
significativa metafora della nostra società paralizzata da avidità, pigrizia e
soprattutto dalla paura dei cambiamenti. Vicino alla protagonista Sandra
Hüller si sono fatti applaudire, tra i tanti, Moritz Bossmann, Marius
Huth, Roman Kanonik, Alexander Wertmann.
La sezione Best of si occupa di Berliner
Theatertreffen 2023 e di Mühlheimer Theatertage. Della prima rassegna si
sottolineano tanto lo spessore artistico quanto la capacità degli spettacoli di
analizzare la società contemporanea. In merito lattenzione critica cade su: Nora di Sivan Ben Yishai- Gerhild Steinbuch-Ivna
Žic (regia di Felicitas Bruckner, produzione Kammerspiele di
Monaco), Kinder der Sonne di Maksim
Gorkij (regia di Mateja Koležnik, Schauspiel di Bochum), Hamlet di William Shakespeare
(regia di Philipp Preuss, Anhalt Theater di Dessau), Ophelias Talent di e con Florentina
Holzinger (Volksbühne di Berlino), Das
Vermächtnis (The Inheritance - Teil 1 und 2 di Matthew Lopez (regia
di Philipp Stölzl, produzione Residenztheater di Monaco), Die
Eingeborenen von Maria Blut di Maria Lazar (regia di Lucia Bihler
per il Burgtheater di Vienna), lo shakespeariano Sommernachtstraum (regia di Antù Romero Nunes,
Theater di Basilea), Das Bus nach Dachau
di De Warme Winkel (Schauspiel di Bochum), Zweigespräch
di Peter Handke (regia di Rieke Süßkow, Burgtheater di Vienna), Der Einzige und sein Eigentum di
Sebastian Hartmann e PC Nackt (Deutsches Theater di Berlino).
La redazione di
«Theaterheute» segnala gli spettacoli esclusi dal cartellone di Theatertreffen
2023 che nello specifico sono individuati in Momo dal romanzo di Michael Ende di Alexander Giesche
(Schauspielhaus di Zurigo), da Drei
Schwestern di Cechov (Theater di Brema) e da Die Revolution lässt ihre Kinder verhungern di Futur 3 (Schauspiel
e Orangerie Theater di Colonia).
Si caratterizza
per il debutto in prima assoluta di testi firmati da scrittori prestigiosi e
talentuosi la rassegna Mühlheimer Theatertage, impreziosita da Der Triumph der Waldrebe in Europa di Clemens
J. Setz, Etwas Besseres als den Tod
finden wir überall di Martin Heckmann, Die Katze Eleonora di Caren
Jeß (che si legge in versione integrale nella sezione Das Stück), Aufgabe zur
Person di Elfriede Jelinek, Sistas!
di Golda Barton, Bühnenbeschimpfung
di Sivan Ben Yishai e Kunst der Wunde
di Katja Brunner.
In Frauen im Theatertreffen si legge
unintervista estratta dal libro Status
Quote. Theater im Umbruch: Regiseurinnen im Gesprächt (Lepzig, Henschel,
2023), in cui la regista Karin Henkel (anche curatrice del volume in
oggetto con Katrin Ullmann) e Lisa Lucassen (attrice cofondatrice
del collettivo She She Pop) raccontano le esperienze vissute con Claus
Peymann al Burgtheater, discutendo la presenza e le difficoltà della donna
nel mondo del teatro.
Il profilo di Katharina
Bach, come emerge dalle pagine di Akteure,
rivela il percorso di crescita di unattrice applaudita a Theatertreffen
edizione 2023 per la partecipazione a Nora,
da Ibsen, allestita da Felicitas
Bruckner nel 2022 per i Kammerspiele di Monaco con i quali si era già
distinta in Die Politiker di Wolfram
Lotz (2012), nonché in Die Freiheit
einer Frau dallomonimo romanzo di Èdouard Louis (2022).
In occasione
della pubblicazione del numero 750 di «Theaterheute» (la rivista è stata fondata
nel 1960), sono state organizzate diverse iniziative di grande rilievo
culturale, a partire dal dibattito sulla situazione della critica teatrale in
rapporto allarte e agli orientamenti del pubblico, e sul confronto tra
spettacoli provinciali e metropolitani; alla tavola rotonda hanno partecipato Wolfgang
Höbel, Christine Wahl, Anne Lenk e Matthias Pees. Sono,
inoltre, assai significative per leterogeneità dei punti di vista
critico-analitici e delle visioni teatrali, le singole voci redazionali, cui
segue un intervento dal quale emergono le traiettorie fondanti e le criticità
relative al rapporto tra la funzione del teatro e quella del mensile berlinese
nel corso della sua storia.
di Massimo Bertoldi
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