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Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa: stagione 2023-2024 Cartelloni

«Il corpo delle parole» è il tema di fondo della nuova stagione del Piccolo di Milano. Una parola “fisica”, tangibile: «non idea astratta o concetto, dunque, ma flatus vocis: respiro che accarezza e solletica, grido che scortica, riso che vezzeggia e sbeffeggia, gemito che scioglie e intenerisce», come scrive il direttore Claudio Longhi. Parola che annienta e fonda, parola che in ogni caso smuove e che, scavalcando la drammaturgia, tocca la letteratura, la danza, la performance, invadendo i tre palcoscenici del teatro Grassi, del teatro Strehler, del Teatro Studio Melato (e oltre). 

Parole e cose, parole del romanzo. Nella cornice della riflessione su questo primo, sterminato tema, fioriscono innumerevoli deflagrazioni sulla scena del Piccolo, ricchissime per numero e varietà. Riccardo Frati cura la regia del Barone rampante di Italo Calvino (27 settembre-8 ottobre). Toni Servillo dà voce al testo di Giuseppe Montesano, Tre modi per non morire. Baudelaire Dante I greci (8-12 novembre). Fabrizio Gifuni ritorna sulla figura e l’opera di Carlo Emilio Gadda con Galline Autolesioniste Declamano Dubitazioni Amletiche (La sublime follia del mondo di Carlo Emilio Gadda) (10 novembre). Dall’opera della scrittrice ungherese Ágota Kristóf, Luigi De Angelis dirige Trilogia della città di K. (23 novembre-21 dicembre). In prima assoluta dall’11 gennaio all’11 febbraio per la regia di Claudio Longhi, Dramaturg Lino Guanciale, va in scena Ho paura torero dal romanzo omonimo di Pedro Lemebel del 2001, mentre dall’omonimo romanzo di Camilleri, Giuseppe Dipasquale cura la regia de La concessione del telefono (30 gennaio-4 febbraio). Roberto Andò adatta invece Clitennestra, dal romanzo La casa dei nomi dello scrittore irlandese Colm Tóibín, con protagonista Isabella Ragonese (6-11 febbraio). In prima assoluta anche il nuovo spettacolo scritto e diretto da Emma Dante, Re Chicchinella, con il quale la regista palermitana chiude la trilogia di lavori (dopo La Scortecata e Pupo di zucchero) dedicati a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (8-28 marzo). Chiude, liberamente ispirato a Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, Il fuoco era la cura del collettivo Sotterraneo (21-26 maggio). 

E poi la parola peculiare e necessaria del teatro, ovviamente. Da La pulce nell’orecchio di Georges Feydeau adattato da Carmelo Rifici e Tindaro Granata in prima nazionale (14-26 novembre), a due testi goldoniani, Un curioso accidente per la regia di Gabriele Lavia (28 novembre-6 dicembre) e La locandiera nell’allestimento di Antonio Latella con Sonia Bergamasco (20 febbraio-3 marzo), passando per il teatro di Thomas Bernhard portato in scena dalla coppia Glauco Mauri - Roberto Sturno (Il riformatore del mondo e Minetti, ritratto di un artista da vecchio, 29 novembre-6 dicembre) e il Beckett di Theodoros Terzopoulos e Massimiliano Civica, che affrontano rispettivamente Aspettando Godot (5-10 marzo) e Giorni felici (12-17 marzo). Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono I ragazzi irresistibili di Neil Simon per la regia di Massimo Popolizio (16-28 gennaio). Liberamente ispirato a Il gabbiano di Anton Čechov è Come tremano le cose riflesse nell’acqua (čajka) di Liv Ferracchiati (27 gennaio-25 febbraio). Ancora Massimo Popolizio riporta in scena L’albergo dei poveri di Maksim Gor’kij, opera inaugurale del Piccolo nel 1947, con la riduzione teatrale di Emanuele Trevi (7-28 marzo). Valerio Binasco dirige La ragazza sul divano del drammaturgo norvegese Jon Fosse (9-14 aprile) mentre dal 16 al 21 aprile è in programma lo Zio Vanja di Leonardo Lidi, seconda tappa del Progetto Čechov. Non mancano García Lorca e Shakespeare con Nozze di sangue con Lina Sastri, adattato e diretto da Lluís Pasqual (28 maggio-1° giugno), e Antonio e Cleopatra con protagonisti Valter Malosti e Anna Della Rosa (4-9 giugno). Chiude questa abbondante sezione il nuovo Arlecchino servitore di due padroni rimodellato da Stefano de Luca, con gli allievi diplomati alla Scuola di Teatro del Piccolo, in prima assoluta il 24 luglio. 

Folta anche la proposta delle voci della drammaturgia italiana e straniera contemporanea. Stefano Massini porta in scena L’interpretazione dei sogni dagli scritti di Freud (10-22 ottobre) al Teatro Studio Melato. In programma anche Ottantanove con drammaturgia e regia di Elvira Frosini e Daniele Timpano, vincitore del Premio Ubu 2022 come Miglior nuovo testo italiano (25-29 ottobre). In prima assoluta, Bidibibodibiboo scritto e diretto da Francesco Alberici, premio Ubu 2021 come miglior attore/performer under 35 (20 febbraio-3 marzo) al teatro Grassi. Il duo RezzaMastrella porta allo Strehler Fotofinish dal 4 al 7 aprile. Filippo Nigro e Fabrizio Arcuri propongono la versione italiana di Every Brilliant Thing (le cose per cui vale la pena vivere), scritto nel 2013 da Duncan Macmillan e Johnny Donahoe (27 maggio-1° giugno). 

Interessanti anche le proposte di teatro civile, d’attualità e “d’indagine”. Due serate ricordano la tragedia della diga del Vajont: VajontS 23 (9 ottobre), «narrazione per coro popolare» curata da Marco Martinelli e Marco Paolini, e Il racconto del Vajont (16 ottobre) rimesso in scena dallo stesso Paolini. Ispirato a una notizia di attualità è Il ministero della solitudine di lacasadargilla (12-17 dicembre). Dentro. Una storia vera, se volete, scritto e diretto da Giuliana Musso, porta in scena dal 14 al 18 febbraio l’occultamento di una violenza tra le mura domestiche. Infine Emanuela Giordano e Giulia Minoli portano in scena Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo, opera-dibattito sulla legalità (27 febbraio-3 marzo). 

Completano questo già ricchissimo programma Boomers, frutto della collaborazione tra Marco Paolini e la cantautrice Patrizia Laquidara (11-22 ottobre), il debutto di Nanni Moretti nella regia teatrale con Diari d’amore. Fragola e panna / Dialogo (due commedie di Natalia Ginzburg, 14-26 novembre), Naturae di Armando Punzo, fresco Leone d’oro alla carriera alla Biennale Teatro di Venezia 2023, in scena allo Strehler il 17 e 18 febbraio e il secondo testo del trittico realizzato per il Piccolo dal regista francese Pascal Rambert, Durante (6 aprile-5 maggio). 

Numerosi in cartellone anche gli omaggi. Per Giovanni Testori e Manzoni nei rispettivi centenari di nascita (1923) e morte (1873) sono in programma I Promessi sposi alla prova rimesso in scena da Andrée Ruth Shammah (12-22 ottobre), il progetto di Antonio Latella sulla trilogia “amletica” testoriana, BAT_Bottega Amletica Testoriana. Esercizi per gli attori (27-29 ottobre, 3-5 novembre) e infine Spartiti manzoniani, una serata antologica di letture in collaborazione con Casa Manzoni e la consulenza scientifica del suo presidente, Angelo Stella, con Laura Marinoni e Roberto Latini (20 novembre). Il 9 novembre va in scena Vita immaginaria di Antonio Neiwiller 1948>1993>ꝏ nel trentennale della scomparsa dell’attore, regista e drammaturgo Antonio Neiwiller, a cura di Agenzia Teatri e Casa del contemporaneo. Il quarantesimo anniversario dalla morte di Eduardo de Filippo (1984) è celebrato in anticipo da L’arte della commedia per la regia di Fausto Russo Alesi (24 ottobre-5 novembre) per continuare poi nel 2024 con La tempesta allestita dalla Carlo Colla & Figli, tradotta e interpretata da Eduardo De Filippo per il teatro delle marionette, che torna in scena al Grassi dal 18 al 30 giugno. Cento anni anche dalla morte di Giacomo Puccini (1924), omaggiato da Toni Servillo e dall’Orchestra Sinfonica di Milano che daranno vita al melologo Puccini, Puccini, che cosa vuoi da me? scritto da Giuseppe Montesano (22-26 maggio). 

Quattro gli appuntamenti “natalizi”: da Lo schiaccianoci per la coreografia di Frédéric Olivieri con la Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala (13-21 dicembre) al Canto di Natale di Dickens adattato dalla Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli (28 dicembre-7 gennaio), passando per il San Francesco di Ascanio Celestini (L’asino e il bue, 23 dicembre) e il mimo russo Slava Polunin con il suo SLAVA’S SNOWSHOW (28 dicembre-14 gennaio). 

La parola non esclude altri linguaggi e si allarga anche alla danza classica e contemporanea. Il cartellone del Piccolo ospita, oltre a Lo schiaccianoci, un secondo appuntamento con gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia, diretti sempre da Frédéric Olivieri, dal 26 al 28 aprile. Sul versante contemporaneo, Marco D’Agostin e Chiara Bersani ricreano Jérôme Bel, opera dell’omonimo coreografo francese (17-21 aprile). 

Al confine con la performance si collocano infine i due spettacoli del progetto europeo UNLOCK THE CITY!: in prima assoluta sia Bucolica, ideato da Marta Cuscunà, al parco Cassinis (18-19 novembre) che Limited Edition, spettacolo site-specific ideato da Davide Carnevali per l’area Nosedo – Porto di mare, nella periferia meridionale di Milano (9-11 maggio). Come vero e proprio “viaggio teatrale” si configura Paesaggi condivisi. Sette pièce tra campi e foreste, itinerario tra sette micro-drammaturgie, all’interno del progetto europeo Performing Landscape, ideato e curato da Caroline Barneaud e Stefan Kaegi (8-9, 15-16 giugno).

                                                                  di Italo Papandrea


 
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa: stagione 2023-2024

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