«Lopera in musica
(r)esiste ancora? Ha un futuro?» (p. 7): è la domanda
che si pone Donatella Righini presentando il suo nuovo volumetto della collana “Civiltà Musicale” dedicato al compositore
italiano Roberto Scarcella Perino e in particolare alla sua ultima opera lirica, A Sweet Silence in Cremona.
Per contestualizzare questo
compositore contemporaneo, la studiosa propone un breve ma preciso excursus della storia del melodramma italiano e del rapporto
tra libretto e partitura, al fine di ricollegare il passato con il presente,
attraverso il «connubio fra un genere “antico” e una realtà nuova» (p. 19).
Scarcella Perino, diplomatosi
presso il Conservatorio della sua Messina ma ormai
americano dadozione, viene presentato attraverso una breve intervista. Le sue
opere – composte principalmente su commissione di teatri sia italiani che
americani – sono caratterizzate dallattenzione alla vocalità, usufruendo sia della
dodecafonia che dellaleatorietà. Caratteristiche che si osservano anche
nellopera A Sweet Silence, il cui
libretto è composto dal premio Pulitzer e Grammy Award Mark Campbell. Questi ha scritto il soggetto dellopera ispirandosi
a unordinanza del sindaco di Cremona del 12 gennaio 2019 che richiedeva il silenzio per campionare i suoni di
alcuni Stradivari. Righini riporta lintero articolo (uscito sul «The New York
Times» nel gennaio 2019) che ha ispirato Campbell per la sinossi del suo
lavoro, dimostrando quanto la contemporaneità sia motivo dispirazione per
lopera lirica doltreoceano e per il libretto stesso (che troviamo
trascritto in lingua originale nel capitolo seguente).
A partire dallordinanza
cremonese, Campbell crea un libretto su una scena quotidiana dove i personaggi,
che risiedono vicino al palazzo in cui deve essere campionato il suono dello
Stradivari, vivono questo silenzio surreale con ansia, ad eccezione del
fattorino algerino Yassine, che canta lamore per la città che lo ha adottato.
Solo lui riesce a portare a ciascun personaggio un po di pace, anche attraverso
le parole «Imagine the music»; proprio quella
musica che sentiamo nel finale dopera, nel quale il Liutaio canta al Violino, che
a sua volta «esegue unaria virtuosistica, un vocalizzo» (p. 49). La scena
finale dello Stradivari, rappresentato da un soprano, diventa un esempio di
musica assoluta, nel quale la voce della cantante «si fonde con quella del
violino dellorchestra e infine con quella di tutti gli altri personaggi» (p.
71). Scarcella Perino racconta che «ogni personaggio ha una sua aria, ogni aria
è una storia, ogni storia è come se fosse una micro-opera a sé stante» (p. 70),
ciascuna delle quali è creata grazie al lavoro collaborativo tra compositore e librettista.
Il nono capitolo
descrive la sicilianità del compositore, attraverso la descrizione di due opere
da lui composte: lincompiuta Gli amori
di Paolo e Virginia – costituita da cinque arie, eseguite ormai più di dieci anni fa
presso la Casa Italiana Zerilli Merimò di New York –
tratta dal testo originale Paul et
Virginie dello scrittore settecentista Jacques Henri Bernardin de
Saint-Pierre, nel quale Scarcella Perino rivede il mare messinese e lisola
siciliana; la seconda ancora in fieri,
su Enrico IV di Luigi Pirandello,
scelta ispirata dal centenario dalla prima rappresentazione.
Nel capitolo
successivo si registra il catalogo ragionato delle opere del compositore. Troviamo
le trame, i personaggi e gli organici orchestrali di A caval donato (fiaba lirica sullIliade), Verdi, Merli e Cucù
– commissionata dalla Fondazione Toscanini sulla
vita del compositore di Busseto, nonché Blackout,
storia di un incontro tra uno scienziato e un angelo. Si prosegue con Furiosus (opera cavalleresca sullOrlando di Ludovico Ariosto) e infine i
tre citati lavori Gli Amori di Paolo e Virginia, A
Sweet Silence in Cremona e lEnrico
IV. Nellappendice conclusiva, completano il
volume la traduzione italiana del
libretto di A Sweet Silence (per
opera dello stesso Scarcella Perino) e una breve biografia del compositore
messinese.
di Isabella Rossi
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