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Theaterheute, Nr. 11, November 2022


72 pp., euro 18,50
ISSN 0040 5507

Gli spettacoli principali di apertura della nuova stagione teatrale sono oggetto delle recensioni raccolte in Aufführungen, a partire dalla sontuosa e tecnologica messinscena di Ophelia’s Got Talent della coreografa Florentina Holzinger che propone un balletto acquatico e acrobatico accompagnato da una sequenza di immagini in video a supporto dell’esibizione, sul palcoscenico della Volksbühne di Berlino, dei qualificati Fibi Eyewalker, Annina Machaz, Renée Copraij, Saioa Alvarez Ruiz.

Si prosegue con Ödipus Tyrann di Sofocle in scena allo Schauspielhaus di Zurigo secondo la versione sperimentale elaborata dalla regia di Nicolas Stemann che impegna due sole attrici – Patrycia Ziòlkowska e Alicia Aumüller – per adattare la tragedia alla nostra contemporaneità, inserendo nel testo precisi richiami alla questione climatica. Lo stesso teatro svizzero ha proposto Border dall’omonimo film di Ali Abbasi per la regia creativa di Christopher Rüping, chiamato a confrontarsi con una storia in cui si incontrano città e campagna, natura e cultura, esseri umani e creature divine in uno spettacolo divertente e vivace, come animato da Benjamin Lillie, Wiebke Mollenhauer, Maja Beckmann.

Si può definire “sudafricano” lo shakespeariano Othello della regista Lara Foot, che è di Città del Capo: con protagonista Bongile Mantsai, affiancato da Pauline Kästner (Ofelia) e Wolfgang Michalek (Jago), lo spettacolo si cala nel clima delle guerre coloniali tra Otto e Novecento. Alkestis di Euripide, nell’allestimento di Johan Simons (produzione Schauspielhaus di Bochum), si caratterizza per la presenza in scena di una grande Mercedes parcheggiata in un campeggio moderno, intorno alla quale si muovono Anne Rietmeijer, Steven Scharf, Elsie de Brauw, Pierre Bokma.

Ci si trasferisce al Deutsches Schauspielhaus di Amburgo dove Karin Henkel legge Macbeth in chiave moderna e affida il ruolo del titolo a un’attrice di spessore artistico, Jana Schulz, intorno alla quale recitano impegnati in più ruoli, tra i tanti, Kate Strong, Kristof van Boven, Katjia Bürkle, Benny Claessens e Stefan Merki. Lo stesso teatro ha ospitato un altro allestimento shakespeariano, Caesar per la regia di Stefan Pucher, attento ad approfondire le tematiche legate alla tirannia del potere. Vicino al protagonista Sachiko Hara, si sono distinti Sandra Gerlin, Josef Ostendorf, Samuel Weiss, Bettina Stucky.

Si cala in una generica contemporaneità la rappresentazione di Onkel Wanja secondo la regia esperta di Jan Bosse che individua nella malinconia sentimentale la chiave di lettura del dramma cechoviano interpretato da Melanie Straub, Lotte Schubert, Heiko Raulin e Wolfram Koch.

In Die Katze Eleonore di Caren Jeß, il protagonista, un agente immobiliare, si accorge di essersi trasformato in un gatto e, pertanto, cerca di disegnarsi una nuova identità e di trovare un posto tranquillo in cui vivere. Guidata dalla regia di Simon Werdelis, Karina Plachetka dà voce al monologo davanti alla platea dello Schauspielhaus di Dresda.

Etwas Besseres als den Tod finden wir überall, fiaba moderna di Martin Heckmann, affronta con taglio allegorico e didattico tematiche relative alle conseguenze della catastrofe climatica. La regia di Friederike Heller imprime un ritmo piuttosto brioso all’azione degli attori scritturati dallo Stadttheater di Kassel, quali Danai Chatzipetrou, Katharina Brehl, Clemens Dönicke e Jacob Benkhofer. Il testo in questione è pubblicato in versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero di «Theaterheute».

In Akteure si legge il profilo artistico di Johannes Hegemann, giovane e pluripremiato attore della compagnia del Thalia Theater di Amburgo a partire dalla stagione 2021-2022. Si caratterizza, soprattutto, per la versatilità espressiva manifestata, tra le tante e applaudite partecipazioni, in Doughnuts di Toshiki Okada, Blick von der Brücke di Arthur Miller (regia di Hakan Savaş Mican) e lo shakespeariano Maß für Maß (regia di Stefan Pucher).

L’analisi di Ruhrtriennale 2022 alza il sipario sui principali Festivals dell’area tedesca. A Bochum si sono dati appuntamento artisti di fama internazionale con proposte assai diversificate a livello stilistico ed estetico; tra i tanti si segnalano Respublika dei lituani Lukasz Twarkowski, Bogumil Misala e Joanna Bednarczyk e l’applaudita commedia Das weite Land di Arthur Schnitzler per la regia di Barbara Frey e l’interpretazione di Bibiana Beglau e Katharina Lorenz.

Il tema del cambiamento climatico ricorre con frequenza nella programmazione del Kunstfest di Weimar, come nella novità Welcome to Paradise Lost, teatro musicale di Jörn Arnecke e Falk Richter tratto da Die Konferenz der Vögel di Farid ud-Din Attar con la regia di Andrea Mose; la performance Animate di Kate Story diretta da Chris Salter; Cuando pases sobre mi tumba del drammaturgo e regista Sergio Blanco che si avvale di due pregevoli attori come Felipe Ipar e Sebastián Serantes.

Infine spiccano le sedici produzioni iscritte al Festival Politik im freien Theater che si è svolto a Francoforte all’insegna del motto “Power”, trasversale a diversi e applauditi spettacoli come Kaffe mit Zucker con Laia Ribera Cañénguez, Still not Still di Ligia Lewis e Burt Turrido. An Opera dei Theater of Oklahoma.



di Massimo Bertoldi


Theaterheute, Nr. 11, November 2022

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