Gli spettacoli principali di apertura della nuova stagione
teatrale sono oggetto delle recensioni raccolte in Aufführungen, a
partire dalla sontuosa e tecnologica messinscena di Ophelias Got Talent della coreografa Florentina Holzinger
che propone un balletto acquatico e acrobatico accompagnato da una sequenza di
immagini in video a supporto dellesibizione, sul palcoscenico della Volksbühne
di Berlino, dei qualificati Fibi Eyewalker, Annina Machaz, Renée
Copraij, Saioa Alvarez Ruiz.
Si prosegue con Ödipus Tyrann di Sofocle in scena allo Schauspielhaus di
Zurigo secondo la versione sperimentale elaborata dalla regia di Nicolas
Stemann che impegna due sole attrici – Patrycia Ziòlkowska e Alicia
Aumüller – per adattare la tragedia alla nostra contemporaneità, inserendo
nel testo precisi richiami alla questione climatica. Lo stesso teatro svizzero
ha proposto Border dallomonimo film
di Ali Abbasi per la regia creativa di Christopher Rüping, chiamato a confrontarsi con una
storia in cui si incontrano città e campagna, natura e cultura, esseri umani e
creature divine in uno spettacolo divertente e vivace, come animato da Benjamin Lillie, Wiebke Mollenhauer,
Maja Beckmann.
Si può definire “sudafricano” lo shakespeariano
Othello della regista Lara Foot,
che è di Città del Capo: con protagonista Bongile Mantsai, affiancato da
Pauline Kästner (Ofelia) e Wolfgang Michalek (Jago), lo
spettacolo si cala nel clima delle guerre coloniali tra Otto e Novecento. Alkestis di Euripide, nellallestimento
di Johan Simons (produzione Schauspielhaus di Bochum), si caratterizza
per la presenza in scena di una grande Mercedes parcheggiata in un campeggio
moderno, intorno alla quale si muovono Anne Rietmeijer, Steven Scharf,
Elsie de Brauw, Pierre Bokma.
Ci si trasferisce al Deutsches
Schauspielhaus di Amburgo dove Karin Henkel legge Macbeth in chiave moderna e affida il ruolo del titolo a unattrice
di spessore artistico, Jana Schulz, intorno alla quale recitano
impegnati in più ruoli, tra i tanti, Kate Strong, Kristof van Boven,
Katjia Bürkle, Benny Claessens e Stefan Merki. Lo stesso
teatro ha ospitato un altro allestimento shakespeariano, Caesar per la regia di Stefan Pucher, attento ad approfondire le tematiche legate alla tirannia del
potere. Vicino al protagonista Sachiko Hara, si sono distinti Sandra
Gerlin, Josef Ostendorf, Samuel Weiss, Bettina Stucky.
Si cala in una generica
contemporaneità la rappresentazione di Onkel
Wanja secondo la regia esperta di Jan Bosse che individua nella
malinconia sentimentale la chiave di lettura del dramma cechoviano interpretato
da Melanie Straub, Lotte Schubert, Heiko Raulin e Wolfram
Koch.
In Die Katze Eleonore di Caren Jeß, il protagonista, un agente
immobiliare, si accorge di essersi trasformato in un gatto e, pertanto, cerca
di disegnarsi una nuova identità e di trovare un posto tranquillo in cui
vivere. Guidata dalla regia di Simon Werdelis, Karina Plachetka
dà voce al monologo davanti alla platea dello Schauspielhaus di Dresda.
Etwas
Besseres als den Tod finden wir überall, fiaba moderna di Martin Heckmann, affronta con
taglio allegorico e didattico tematiche relative alle conseguenze della
catastrofe climatica. La regia di Friederike Heller imprime un ritmo
piuttosto brioso allazione degli attori scritturati dallo Stadttheater di
Kassel, quali Danai Chatzipetrou, Katharina Brehl, Clemens
Dönicke e Jacob Benkhofer. Il testo in questione è pubblicato in
versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero di
«Theaterheute».
In Akteure si legge il
profilo artistico di Johannes Hegemann, giovane e pluripremiato attore
della compagnia del Thalia Theater di Amburgo a partire dalla stagione
2021-2022. Si caratterizza, soprattutto, per la versatilità espressiva
manifestata, tra le tante e applaudite partecipazioni, in Doughnuts di Toshiki Okada, Blick von der Brücke di Arthur Miller (regia di Hakan
Savaş Mican)
e lo shakespeariano Maß für Maß
(regia di Stefan Pucher).
Lanalisi di Ruhrtriennale 2022 alza
il sipario sui principali Festivals dellarea tedesca. A Bochum si sono
dati appuntamento artisti di fama internazionale con proposte assai
diversificate a livello stilistico ed estetico; tra i tanti si segnalano Respublika dei lituani Lukasz
Twarkowski, Bogumil Misala e Joanna Bednarczyk e lapplaudita
commedia Das weite Land di Arthur
Schnitzler per la regia di Barbara Frey e linterpretazione di Bibiana
Beglau e Katharina Lorenz.
Il tema del cambiamento climatico
ricorre con frequenza nella programmazione del Kunstfest di Weimar, come nella
novità Welcome to Paradise Lost,
teatro musicale di Jörn Arnecke e Falk Richter tratto da Die Konferenz der Vögel di Farid
ud-Din Attar con la regia di Andrea Mose; la performance Animate di Kate Story diretta da Chris
Salter; Cuando pases sobre mi tumba
del drammaturgo e regista Sergio Blanco che si avvale di due pregevoli
attori come Felipe Ipar e Sebastián Serantes.
Infine spiccano le sedici produzioni
iscritte al Festival Politik im freien Theater che si è svolto a Francoforte
allinsegna del motto “Power”, trasversale a diversi e applauditi spettacoli
come Kaffe mit Zucker con Laia
Ribera Cañénguez, Still not Still
di Ligia Lewis e Burt Turrido. An
Opera dei Theater of Oklahoma.
di Massimo Bertoldi
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