Il ventunesimo volume in inglese
della collana “Canone teatrale europeo”, curato da Angelo Bianchi e da Annamaria
Cascetta, raccoglie gli atti del convegno nazionale Napoleone a Milano, tenutosi on line il 15 e il 16 marzo 2021 e
organizzato – nel programma di celebrazioni per il bicentenario della morte di Napoleone – dalla Biblioteca Ambrosiana
in collaborazione con il Centro Studi Italiani - Center of Italian Studies e il
Centro di Cultura e Iniziativa Teatrale “Mario Apollonio”, entrambi attivi
presso lUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
La prima parte del volume, più
panoramica, è dedicata a Milano e alle politiche di rinnovamento che durante il
periodo delloccupazione napoleonica trasformarono la città a vari livelli:
giuridico, militare, religioso, artistico. Restringendo il campo di indagine,
la seconda parte mette a fuoco diverse modalità di rappresentazione del potere
tra cui quelle performative, centrali nel processo di costruzione della memoria
e nellorientamento dellopinione pubblica.
Apre la prima sezione il
contributo di Antonio Trampus sui
diritti e sulle libertà in età napoleonica. Trampus si sofferma specialmente
sul paradosso della presenza, in un contesto di attenzione crescente al tema
dei diritti umani, dellistituto giuridico della morte civile, ancora presente
nel Code civil del 1804. Dedicato alla
vita militare nella Milano dei primi anni dellOttocento è il saggio di Emanuele Pagano, che riporta dati puntuali
sui soldati della guarnigione, caserme, edifici
e servizi militari della città napoleonica, mettendo a confronto il mondo bellico
con la dimensione civile cittadina. Nei due contributi successivi Gianvittorio Signorotto evidenzia gli
elementi di continuità nella vita clericale milanese nel passaggio dalla
dominazione austriaca a quella francese, mentre Riccardo Benzoni approfondisce il tema delle politiche religiose
varate durante loccupazione francese, là dove il processo di
ri-sacralizzazione messo in atto da Bonaparte per rafforzare il suo potere innescò
reazioni contrastanti nel clero italiano, riuscendo solo in parte nel suo
intento. Luca Montagner chiude
questa prima sezione del volume con una breve storia della Biblioteca Nazionale
Braidense.
Si entra quindi nella parte più
specificamente dedicata alle strategie di rappresentazione con il contributo di
Giovanna DAmia sul tema dei
monumenti permanenti ed effimeri celebrativi della figura di Napoleone. Roberta Carpani analizza invece la
costruzione di narrazioni ad hoc per
i contemporanei e per la posterità in occasione dellincoronazione di Bonaparte
a Milano nel 1805.
I tre saggi successivi sono
dedicati al teatro: Claudio Bernardi
ripercorre le varie fasi della storia dellAccademia dei Filodrammatici di
Milano, mentre rivolti alla figura di Napoleone e alla sua presenza nella
drammaturgia e sulla scena milanesi del tempo sono i contributi di Laura Peja e di Cascetta. Peja sceglie tre
esempi emblematici di differenti momenti storici e politici (il Pausania di Francesco Saverio Salfi, il Teseo
di Vincenzo Monti e lAjace di Ugo Foscolo) che dimostrano come la rappresentazione scenica di
diversi alter ego di Napoleone fosse
tuttaltro che monolitica, modellata solo da fini encomiastici. Cascetta
analizza invece le rappresentazioni della storia di Cesare, personaggio
collegato nellimmaginario a Napoleone.
Ampliano lorizzonte i contributi
di Greta Salvi e Arianna Frattali, rispettivamente sulla
festività pubblica nella Milano napoleonica e sulla permanenza di pratiche
performative collettive legate al culto cattolico in Lombardia. Chiudono questa
seconda parte del volume le sezioni Confronti,
con il focus di Carla Bino sui progetti di riforma del teatro a Brescia fra il 1796
e il 1798, e Tavole.
Segue quindi il catalogo parziale
della mostra Napoleone allAmbrosiana.
Percorsi della rappresentazione, allestita negli spazi della Pinacoteca
Ambrosiana dal 5 ottobre 2021 al 4 maggio 2022, curata da Francesca Barbieri e Alessandra
Mignatti. Lelenco delle opere esposte – incisioni, disegni, relazioni,
scritti satirici, libretti, opere teoriche e periodici – è preceduto da due
brevi saggi delle curatrici: il primo sulla carriera di Gaspare Galliari (1761-1823), pittore e scenografo; il secondo sulle
modalità di rappresentazione del nuovo potere instauratosi a Milano nel
passaggio fra Sette e Ottocento. Una selezione dei materiali in mostra conclude
la pubblicazione, proponendo una suite di
trentanove immagini in bianco e nero.
di Italo Papandrea
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