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Theaterheute, Nr. 7, Juli 2022


72 pp., euro 18, 50
ISSN 0040 5507

Le produzioni dei due maggiori teatri di Monaco aprono Aufführungen, la sezione di «Theaterheute» dedicata alle recensioni dei principali spettacoli dei paesi di lingua tedesca. Ai Kammerspiele è stato allestito Heilige Schrift I, ricavato dalle pagine di un diario scritto da Wolfram Lotz durante un soggiorno di un anno in un paesino dell’Alsazia, che diventa oggetto narrativo per una serie di installazioni collocate negli ambienti dello stesso teatro e dove si sono esibiti – guidati dalla attenta ed esperta regia di Falk RichterClara Sindel, Edmund Telgenkämper, Bernardo Arias Porras, Christian Löber.

Due sono i titoli emersi dalla programmazione del Residenztheater. Spiel des Lebens di Knut Hamsun, per la regia di Stephan Kimmig, adatta alla nostra contemporaneità la vicenda del filosofo Ivan Kareno seguendo la sua metamorfosi da scrittore radicale a pensatore antiliberale ridotto alla soglia della povertà. A fianco del protagonista Max Mayer, si sono esibiti Lisa Stiegler, Robert Dölle, Niklas Mitteregger e Silvia Pfleghar. Der Schiffbruch der Fregatte Medusa è la novità del regista Alexander Eisenach ricavata dal racconto storico di Jean-Baptiste Henri Savigny e Alexandre Corréard, in cui si descrive la drammatica sopravvivenza dei naufraghi a seguito dell’esplosione della fregata Medusa. L’episodio solleva questioni di umanità e solidarietà con marcate allusioni al colonialismo secondo quanto hanno saputo esprimere in scena Hanna Scheibe, Carolin Conrad e Lukas Rüppel.

Di rilievo risultano le produzioni del Theater di Basilea, a partire da Dämonen di Sebastian Nübling e Boris Nikitin, in cui otto giovani d’oggi proiettano in video le loro storie inquietanti. Segue MILF di Anne Haug, dramma presentato in prima assoluta per la regia di Sahar Rahimi che impegna gli attori – Edgar Eckart, Marie Löcker, Yevgenia Korolov – in un dramma famigliare di cui sono protagonisti la giovane Kat che ritorna a casa alla ricerca dell’amore della vita, la madre Tamara in bilico tra i doveri della vita coniugale e desideri di sesso trasgressivo, e il marito Dominik in una posizione conflittuale con le due donne e il proprio concetto maschilista.

In Aufführungen trova posto Die Kunst der Wunde di Katja Brunner in scena allo Schauspiel di Lipsia con la regia di Katrin Plötner. La commedia, pubblicata in versione integrale in Das Stück di questo numero della rivista berlinese – è incentrata sull’analisi dei rapporti interpersonali e sociali nell’età della globalizzazione attraverso la mediazione di social e internet. Interpretano questa intrigante novità Denis Grafe, Anne Cathrin Buhtz, Dirk Lange, Katharina Schmidt e Eidin Jalali.

Altrettanto significativa e di grande attualità risulta la messinscena di Operation Mindfuck di Yael Ronen (anche regista) e Dimitrij Schaad al Maxim Gorki Theater di Berlino; con ironia e spirito di denuncia sociale si parla, infatti, di notizie false e manipolazioni sistematiche per condizionare l’opinione pubblica. Maryam Abu Khaled e Aysima Ergün sono stati gli applauditi e convincenti protagonisti.

Non passa inosservata la scena di Amburgo: nella programmazione del Thalia Theater figura Brüste und Eier di Mieko Kawakami. La novità, consegnata alla regia del qualificato Christopher Rüping e all’interpretazione, tra i tanti, di Oda Thormeyer, Maike Knirsch e Hans Löw, apre profonde riflessioni sul concetto occidentale di desiderio e di benessere interiore.

Al Deutsches Schauspielhaus della stessa città è stato presentato Revolution dall’omonimo romanzo di Viktor Martinowitsch: il personaggio principale è un docente universitario di architettura che entra a contatto con un’organizzazione di stampo malavitoso molto legata al governo, per poi scoprire il fascino della brutalità e della spregiudicatezza propria della delinquenza. Guidati dalla regia di Dušan David Parizek, si sono distinti Ernst Stötzner, Sandra Gerling e Daniel Hoevels.

Di pregevole qualità artista è Das Vermächtnis di Mattew Lopez secondo la versione curata dal regista Rommy Jakubaschek allo Staatstheater di Hannover: sullo sfondo di una campagna elettorale americana si svolge una storia di contorte relazioni gay animate in scena da Nils Rovira-Muńoz, Nikolai Gemel, Mohamed Achour, Jörg Kunze e Fabian Dott.

In Sturm und Drang - Geschichte der deutschen Literatur I la regista Julien Grosselin cura anche la drammaturgia di questo ambizioso progetto finalizzato all’analisi del carattere tedesco attraverso un collage di testi di Thomas Mann, Goethe, Klopstock, Hörderlin e Junger. Tra i tanti attori impegnati alla Volksbühne di Berlino è doveroso segnalare Gian Suhner, Marie Rosa Tietjen, Rosa Lemback e Martin Wuttke.

Aufführungen si conclude allo Schauspiel di Francoforte. Il pubblico ha applaudito Lärm. Blindes sehen. Blinde sehen! Was ich sagen wollte di Elfriede Jelinek secondo la regia di Stefan Bachmann e l’interpretazione di Melanie Straub, Christina Geisse e Heidi Ecks.

In Akteure si legge il profilo artistico dedicato a Vassilissa Reznikoff, ballerina cresciuta a Amburgo e formatasi presso la Hochschule für Schauspielkunst Ernst Busch di Berlino, per poi entrare nella compagnia dello Schauspielhaus di Vienna e successivamente in quella del National Theater di Mannheim. Il suo talento è emerso soprattutto in Maria Stuart di Schiller (2019, regia di Claudia Bauer), Das Käthchen von Heilbronn di Kleist (2021, regia di Christian Weise) e nel recente Gott Vater Einzeltäter di Necati Öziri (regia di Sapir Heller).

Segue la laudatio per Amelie Deuflhard, famosa e stimata produttrice teatrale e direttrice artistica che si è distinta a partire dal 2007 nella gestione del Kampnagel di Amburgo, la più grande struttura indipendente tedesca.

Ampio spazio viene concesso ai Festivals. Primeggia la ripresa, dopo due anni causa Covid-19, del celebre Passionspiele di Oberammergau al cospetto di quattromilacinquecento spettatori. Il sontuoso allestimento compete alla regia di Christian Strück che si avvale del contributo artistico di stimati attori quali Rochus Rückel, Ferdinand Meiler, Frederik Mayet, Thabo Makgoda.

Ricca di proposte assai interessanti è risultata la rassegna Körber Studio Junge Regie di Amburgo: sul palco del Thalia Theater gli allievi delle scuole di regia hanno presentato le loro produzioni che hanno ottenuto ampi consensi di pubblico e di critica.

Mantiene la sua dimensione internazionale lo storico Ruhrfestspiele, da sempre punto di incontro e confronto tra le tendenze più innovative della scena contemporanea rappresentata, tra i tanti, da Romeo Castellucci con il tenebroso e raffinato Bros, Philipp Glass e Phelim McDermott con Tao of Gass e da William Kentridge con Sibyl.


di Massimo Bertoldi


Theaterheute, Nr. 7, Juli 2022

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