Humanistää! è la prima messinscena ospitata in Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle
recensioni degli spettacoli principali prodotti nei paesi dellarea tedesca. Si
tratta di un collage di testi ricavati da Aus der Fremde di Ernst Jandl allestito da Claudia Bauer al Volkstheater di
Vienna, di cui sono protagonisti Bettina
Lieder e Samouil Stoyanov.
Al Thalia Theater di Amburgo si segnalano
due pregevoli allestimenti: Doughnuts del regista Ioshiki Okada è ambientato nella hall di un hotel dove un gruppo di accademici e di uomini daffari
attende larrivo di un taxi in ritardo; la discussione che nasce diventa
metafora dellincomunicabilità e di vuoto emotivo tra le persone, come hanno
saputo bene interpretare Björn Meyer,
Toini Ruhnke, Maike Knirsch, Steffen
Siegmund e André Szymanski.
Kirill
Serebrennikov
cura lallestimento del cechoviano Der schwarze Mönch, elaborando un
linguaggio capace di intrecciare prosa e musical dai ritmi molto vivaci, che
hanno caratterizzato linterpretazione, tra i tanti, di Mirco Kreibisch, Filipp
Andreev, Odin Biron, Viktoria Miroshnichenko, Gurgen
Tsaturyaia, affiancati da ballerine, baritoni e tenori.
Ha fatto molto discutere la rilettura del
wagneriano Ring des Nibelungen firmata Necati Öziri e allestita da Christopher
Rüping per lo Schauspielhaus di Zurigo: i figli di un gigante, che hanno
costruito il castello di Valhalla, raccontano attraversi lunghi monologhi la
loro versione della storia in unambientazione tutta contemporanea. Gli
interpreti sono stati: Maja Beckmann, Black Crecker, Nils Kahawald, Benjamin
Lillie, Wiebke Mellenhauser, Matthias Neukirch, Steven Sowah e Yodit
Tarikwa.
Altrettanto apprezzato è risultato
lallestimento di Die Normalen / Ist kein Balsam in Gilead di Anne Jelena
Schulte da parte di Peter
Kastenmüller. Il testo è incentrato sui concetti di “sano” e “malato”,
“normale” e “anormale”, intesi come categorie del tutto arbitrarie e
convenzionali, secondo quando hanno reso sul palcoscenico Cornelius Gebert, Lukas
Graser, Doreen Nixdorf, Carmen Priego e Rosalia Warnke sul palco del Theater am Alten Markt di Bielefeld.
Allo Schauspielhaus di Colonia Frank Castorf ha realizzato un
discutibile Moliére prendendo spunto dalla commedia Stegreifspiel in
Versailles e tratteggiando un ritratto del commediografo estremamente
egocentrico alla guida di una compagnia di comici che si sposta usando un
furgone giallo. Vicino al protagonista Bruno
Cathomas si sono esibiti Jeanne
Balibar, Paul Basonga e Marek Harloff.
Das Vermächtnis (The Inheritance) -
Teil 1
di Mathew Lopez, presentata in prima
assoluta al Residenztheater di Monaco per la lucida regia di Philipp Stölzl, racconta la vita di un
gruppo di gay attraverso il filtro narrativo del protagonista Adam. Si anima
una storia damore ambientata a New York negli anni Ottanta, cui non mancano
riferimenti alla politica. Tra gli attori si sono distinti Vincent Glander, Patrick
Bimazubute, Vincent zur Linden, Florian Jahr.
La sezione Akteure si
apre con il profilo di Herbert
Achternbusch, pittore, scrittore, attore teatrale, regista e produttore
cinematografico recentemente scomparso. Di lui si ricorda soprattutto la
messinscena della sua commedia Gust nel 1985 al Residenztheater di
Monaco con Josef Bierbichler e Robert Spitz impegnati nei ruoli
principali.
Segue il ritratto di Julia
Bartolome, attrice cresciuta nella compagnia dello Staatstheater di
Norimberga dove si è rivelata in Richard III di Shakespeare nel 2010 (regia
di Christoph Mehler), cui seguono
successi ottenuti con Phädrä di Racine
(regia di Anne Lenk) e nelle partecipazioni
ad allestimenti tratti dal repertorio di Elfriede
Jelinek.
Akteure si completa con Teresa Dopler, drammaturga austriaca nota dal 2017 con la commedia Was
wir wollen. Il suo ultimo lavoro, Monte Rosa, pubblicato in versione
integrale nelle pagine di Das Stück
di questo numero della rivista berlinese, ha recentemente debuttato allo
Schauspiel di Hannover per la regia di Matthias
Rippert. Il testo presenta uno scenario futuro della montagna, delineato in
modo drammatico e spaventoso ma concedendo ampio spazio a visioni romantiche.
Lo sguardo alla scena internazionale (International) è rivolto a Parigi, per dare notizia degli
spettacoli concepiti in occasione dei quattrocento anni dalla nascita di Moliére, con particolare riferimento a Tartuffe-Théoréme
in cui sono presenti molti estratti pasoliniani. La regia compete a Macha Makeïeff che si avvale della partecipazione di Helena de Laurens e Xavier Gallais.
In Digitaltheater
sono raccolti articoli che condividono riflessioni sui principali progetti
teatrali realizzati in formato digitale al tempo della pandemia. Tale
esperienza ha prodotto allHebbel am Ufer di Berlino un progetto artistico
permanente. Il rapporto tra scrittura teatrale e spazio digitale è largomento
discusso da Sascha Hargesheimer e Lena Wontorra, drammaturghe del Nationaltheater
di Mannheim, dallartista video Niels
Wehr e dalla scrittrice Seda Keskinkılıç-Brück.
di Massimo Bertoldi
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