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Il Carnevale squarcia la nebbia: Venezia, Scaparro, La Biennale 1980, 1981, 1982, 2006 dall’Archivio della Biennale di Venezia Mostre d'arte

La mostra sarà aperta dal 17 febbraio al 15 maggio 2022 presso la sede della Biennale a Ca’ Giustinian. Presenta fotografie, video, manifesti, documenti, oggetti e articoli d’epoca, provenienti dall’Archivio della Biennale, che raccontano e illustrano i memorabili Carnevali ideati e organizzati da Maurizio Scaparro negli anni 1980, 1981, 1982 e 2006. Tra le altre, saranno in mostra immagini e documenti del Teatro del Mondo – l’installazione di Aldo Rossiormeggiata alla Punta della Dogana in occasione del primo Carnevale del Teatro (10-19 febbraio 1980) – che raccontano il suo viaggio a toccare le sponde adriatiche fino a Dubrovnik. Saranno esposti costumi di scena del film premio Oscar L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci, già al centro del Carnevale dedicato alla Cina e al viaggio di Marco PoloIl drago e il leone (23-28 febbraio 2006).

«Il Carnevale del Teatro è nato così. Assieme al pubblico e agli attori (e con un pubblico che diventava anche inconsapevolmente attore) abbiamo buttato in piazza, senza pagelle di qualità, tutti gli ingredienti che nei secoli hanno fatto teatro e hanno fatto Carnevale: la maschera, il trucco, il travestimento, il gesto, la musica, la parola… E Venezia costituiva uno spazio scenico e storico ideale, per costruire un castello all’utopia, e più precisamente all’utopia teatrale». Scaparro, che è stato direttore della Biennale Teatro dal 1979 al 1982, ha ideato un viaggio che dalle sponde lagunari si è allargato fino a incontrare il mondo. Il progetto è racchiuso in alcune parole-chiave: Carnevale, Teatro, Venezia.

L’avventura veneziana di Scaparro si è avviata nel 1979 con il convegno su Lingua e dialetto nel teatro italiano, a cui hanno fatto seguito la mostra storico-artistica, congiunta con il settore Architettura, su Venezia e lo spazio scenico e il Teatro del Mondo, la macchina concepita da Aldo Rossi in grado di navigare verso le sponde dell’Adriatico. 

Il primo Carnevale del Teatro (10-19 febbraio 1980) ha definito la relazione tra i luoghi teatrali e gli itinerari cittadini con l’invasione delle calli e dei campielli da parte di un pubblico numeroso, con quarantuno appuntamenti di spettacolo, azioni di strada, giochi circensi, marionette e burattini, laboratori di trucco e travestimento urbano.

Nel secondo anno, con il Carnevale della Ragione (23 febbraio-3 marzo 1981) il regista si è concentrato sulla relazione tra Venezia e la filosofia dell’Illuminismo, seguendo «l’itinerario dei comici italiani del Settecento in Europa», che è stato anche il tema di una mostra iconografica. Con trentacinque proposte di performance si è voluto illustrare il “paradosso” del carnevale come il tempo che esalta la teatralità popolare.

Convinto che le due capitali della commedia delle maschere siano Napoli e Venezia, Scaparro ha intitolato il suo terzo Carnevale del TeatroNapoli a Venezia (18-23 febbraio 1982), una manifestazione partecipata, in cui centinaia di Pulcinella sono sbarcati in laguna e hanno preso sottobraccio gli Arlecchini veneziani, presentando quarantadue spettacoli con i migliori protagonisti della scena napoletana. In autunno, poi, il gemellaggio ha affrontato il tragitto opposto da Venezia a Napoli (16-26 settembre 1982).

A distanza di anni, nel 2006, Maurizio Scaparro, riconfermato alla direzione della Biennale Teatro, ha rilanciato l’idea di un’“Utopia possibile” attraverso le relazioni con la Cina, accostando nel periodo del carnevale Il drago e il leone (23-28 febbraio 2006): sul filo della meraviglia gli spettatori hanno ammirato i rituali dell’arte teatrale cinese e, insieme, i costumi del film L’ultimo imperatore di Bertolucci.

I Carnevali della Biennale “inventati” da Maurizio Scaparro hanno mostrato la sua straordinaria capacità di trasformare un’intuizione in un progetto che valica ogni confine. Nella mostra nel Portego di Ca’ Giustinian, si festeggiano i novant’anni di Maurizio Scaparro e il contributo fondamentale dato alla Biennale in qualità di Direttore del Settore Teatro. I Carnevali di Scaparro, oltre a segnare una vera svolta culturale di libertà nella società contemporanea, hanno steso una ragnatela (anche fisicamente rappresentata nell’opera di Donato Sartori librata nel cielo sopra Piazza San Marco) con altri luoghi del mondo: Napoli, Parigi, la Cina.




 
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Iniziativa in omaggio ai 90 anni del Maestro Maurizio Scaparro.

 
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