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Savino Carrella-Pasquale Gerardo Santella

Uomini contro di Francesco Rosi


Roma, Gremese, 2021, 144 pp., euro 19,50
ISBN 978-88-6692-126-4

Esistono film che segnano profondamente l’esistenza dello spettatore, con motivi che possono oltrepassare tutte le regole della catalogazione cinematografica. In questa inedita direzione si muove la bella collana “I migliori film della nostra vita”, edita dalla casa editrice Gremese sotto la cura di Piero Spila ed Enrico Giacovelli. A quasi cento anni dalla nascita di Francesco Rosi (1922-2022) e a circa cinquanta dall’uscita di Uomini contro (1970), la collana si arricchisce di un volume dedicato quest’ultima controversa pellicola firmata dal regista napoletano.

Scritto a quattro mani dagli studiosi e critici cinematografici Savino Carrella e Pasquale Gerardo Santella, il lavoro, oltre all’introduzione dal piglio più “intimo” ma allo stesso tempo caratterizzante, si divide in quattro parti distinte ma complementari, dall’approccio analitico prettamente storico-letterario comparativo. Il film di Rosi così, oltre ad essere analizzato in ogni sua componente (cinematografica ed extra filmica) e confrontato (non solo dal punto di vista del girato, ma anche e soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura) con il romanzo da cui è in gran parte tratto, Un anno sull’altopiano di Emilio Lussu, diventa un prezioso documento storico e sociale. «Bisogna considerare i tre tempi a cui si riferisce il film: quello rappresentato sullo schermo, quello in cui è girato dal regista, quello in cui è realmente visto dagli spettatori. […] In ciò sta una delle sue massime ambiguità come documento, ma anche una delle sue massime fecondità […] per comprendere la percezione sociale del tempo in una determinata epoca» (pag. 20).

La seconda corposa parte è un dettagliato, curato racconto del film, in cui tutte le sequenze vengono minuziosamente confrontate con il corrispettivo libro di Lussu. Si scopre così che molte scene sono state del tutto “ricalcate” su di esso, così come altre parti sono state modificate o totalmente riscritte attualizzandole sugli eventi politici correnti o addirittura stravolgendone le corrispondenze temporali. «Io non volevo fare l’illustrazione cinematografica del libro» (p. 33) dirà Rosi e lo stesso Lussu spesso si allontanerà dalla crudità di alcune scene del film: «in guerra qualche volta abbiamo anche cantato…» (ibid.).

Nell’epilogo, oltre una interessante interpretazione lukácsiana dell’opera di Rosi, Santella propone un lungo excursus sul cinema della Grande Guerra, prima e dopo Uomini contro. Ad arricchire il volume, oltre a una preziosa sezione finale con testimonianze del cast tecnico e artistico (da Tonino Guerra a Pasqualino De Santis) ed estratti critici provenienti dalle più affermate e autorevoli riviste di critica cinematografica, concorre una pregevole componente iconografica che offre confronti tra foto di scena e inquadrature cinematografiche, riproduzione di poster e rarissime edizioni di libri, istantanee dei protagonisti con ricche didascalie esplicative, analisi filmiche di intere sequenze, con confronti anche provocatori (come quando si illustra la foto della Brigata Sassari prima e dopo, mostrando, per quest’ultimo arco temporale, un cimitero militare).

Un volume sia per i semplici appassionati sia per gli specialisti di Rosi, che pone un tassello fondamentale su uno dei film più discussi, affascinanti e tormentati della nostra cinematografia.



di Pietro Ammaturo


La copertina

cast indice del volume


 

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