Questo primo tomo, a cura di Pietro Giulio Riga, si concentra sul carteggio
con leditore veneziano Giuseppe Bettinelli (1708-1786) al quale Pietro
Metastasio concede per la prima volta di pubblicare una raccolta organica
della propria produzione poetica e teatrale: cinque raffinati volumi di Opere
drammatiche, stampati a tiratura limitata tra il 1733 e il 1745 e
affiancati, a partire dal 1735, da una più modesta edizione in dodicesimo. Una collaborazione
avviata sotto i migliori auspici. Nello scambio di lettere con Bettinelli il poeta
cesareo detta le linee generali del piano editoriale che di lì a poco avrebbe
visto la luce. Incantato
dallaltissima qualità raggiunta dalleditoria veneziana in quegli anni, Metastasio
ha ceduto allinsistenza del giovane editore, decidendo di sostenerlo a patto
che il «disegno» dellopera si sovrapponga al proprio: «raccogliere, rivedere,
ed ordinare tutte le [...] composizioni poetiche, scrivere un trattato sopra il
dramma italiano [...] e poi farne una pulita impressione» (Lettera n. 1 del 14
giugno 1732, pp. 42-45). Le lettere inaugurano un versante significativo
dellattività epistolare metastasiana, in cui il drammaturgo esercita un “controllo”
meticoloso sulla diffusione dei propri testi.
Limpresa di Bettinelli si inserisce rapidamente
nei circuiti culturali cittadini. Conquista uno spazio importante nel panorama
editoriale grazie alla realizzazione di stampe di buona fattura, stimate per la
loro correttezza tipografica e redazionale. Si distingue per la capacità di
intrattenere, e volgere a proprio favore, rapporti con letterati (Apostolo
Zeno, Carlo Goldoni e Pietro Chiari) ed
eruditi, primo tra tutti Angelo Calogerà. Tra il 1750 e il 1757 dedica la
sua attività alla pubblicazione delle commedie di Goldoni, di cui licenzia nove
tomi, entrando in aperto contrasto con il drammaturgo veneziano, che con
leditore ingaggia una lunga vertenza a difesa dei propri diritti autoriali.
Anche Chiari si avvalse di Bettinelli (1756-1762), facendosi promotore di
pubblicazioni periodiche quali almanacchi, strenne e giornali (noto è il
«Giornale Istorico Veneto», 1732-1755), opuscoli antigesuitici, romanzi e
drammi teatrali.
La corrispondenza di Metastasio con
Bettinelli mette in risalto anche i passaggi che presiedono alla storia e alla
messa in scena dei testi teatrali. Si pensi alla missiva del 1° giugno 1733
(pp. 50-53), che apre uno scorcio importante sulle fasi compositive dellOlimpiade.
Leditore si preoccupa di curare gli interessi del drammaturgo perfino sul
fronte delle associazioni per lacquisto agevolato di libri di pregio in
preparazione o in corso di stampa, come si desume dallinteresse rivolto a
unedizione veronese delle opere di Battista Guarini (1737-1738; lettera
del 15 aprile 1740, pp. 106-107).
Liniziale fiducia verso leditore inizia
a venire meno quando, negli anni seguenti, si consolida una prassi editoriale –
quella dellAncien Régime typographique – schiacciata da rigorosi
vincoli economici e dinamiche concorrenziali. Agli occhi del poeta, Bettinelli
si conforma colpevolmente, appagando soltanto le proprie esigenze
imprenditoriali, alla consuetudine deplorevole degli stampatori settecenteschi.
Purtroppo, rispetto a questa
corrispondenza, non si hanno tracce delle responsive bettinelliane, a causa
della nota abitudine metastasiana di distruggere tutte le lettere che gli
pervenivano. La quasi totalità della corrispondenza tra il poeta cesareo e
leditore è caratterizzata da unesclusiva trasmissione a stampa allinterno di raccolte
epistolari edite postume e non sottoscritte dallautore. A una più breve
riflessione, il carteggio rappresenta
la prima testimonianza di un lungo e complesso rapporto con il mondo delleditoria
che avrebbe contraddistinto, tra entusiasmi, ripensamenti e sconfessioni,
lintera carriera di Metastasio, lasciando tracce estese e profonde tra le
pagine dellepistolario.
di Stefania Prisco
Trascriviamo di seguito lindice del volume:
Introduzione
Nota ai testi
Criteri di trascrizione
Siglario
Lettere
Indice dei nomi