In linea con i tempi pandemici proseguono nellarea
tedesca le produzioni di spettacoli on line, come si legge in Aufführungen/Streams,
rubrica con cui si apre questo numero di «Theaterheute». Si inizia con la
programmazione dellAkademietheater di Vienna: Antonio Latella firma la regia,
grottesca e pungente, di Bunbury di Oscar Wilde con Florian
Teichtmeister, Regina Fritsch, Mavie Hörbiger e Tim Werths nei ruoli
principali. Spetta a Lucia Bihler la cura di Die Jagdgesellschaft di Thomas
Bernhard: la sua lettura psicologica dei personaggi colti nelle loro
frustrazioni e maniacali follie è coerentemente rappresentata da qualificati
attori quali Robert Reinagl, Maria Happel, Martin Schwab, Arthur Klemt. Il viennese Burgtheater propone la messinscena dello
shakespeariano Richard II, letto da Johan Simons in chiave clownesca e
contemporanea come ha bene interpretato Jan Bülow nel ruolo del titolo
affiancato da Sarah Viktoria Frick.
Non meno attivo è il Residenztheater di Monaco, che si
segnala per Der Kries um die Sonne, novità di Roland Schimmelpfennig
ambientata nel contesto di una festa i cui partecipanti incrociano le loro
storie di solitudine e di tristezze, perfino di morte (per Coronavirus). Di
rilievo la prova di Thiemo Strutzenberger, Ulrike Willenbacher, Yodit Karikwa, Katja
Jung, diretti con maestria dalla attenta regia di Nora Schlocker.
Si prosegue con Hamlet tradotto da Heiner
Müller e consegnato alla regia di Robert Borgmann che ambienta la tragedia in
una generica contemporaneità e presenta il principe di Danimarca nella sua
follia e squilibrio interiore, aspetti questi che connotano lesibizione di Johannes
Nussbaum, affiancato da Sybille Canonica, Christoph Franken, Max Meyer, Lukas
Rüppel.
Segnali di rinnovata vitalità creativa arrivano anche da
Amburgo. Al Thalia Theater spicca la messinscena affidata a Merlin Sandmeyer
del monologo di Wolfram Lotz Die Politiker, amara satira ricca di citazioni letterarie
indirizzata al fallimento della politica contemporanea per quanto riguarda
lemergenza pandemica. Christoph Marthaler impreziosisce il cartellone dello
Schauspielhaus con Die Sorglosschlafenden, die Frischaufgeblühten, un omaggio a Hörderlin caratterizzato dalla
compresenza di musica e teatro con la quale si sono confrontati Sasha Rau e Lars
Rudolph.
Ci si sposta a Berlino, precisamente al Deutsches
Theater, per parlare di Tartuffe oder Das Schwein der Wiesen, libero
e provocatorio adattamento da Molière del musicista e drammaturgo PeterLicht.
La riscrittura contestualizza i personaggi nella società capitalistica
contemporanea dominata dal potere di uomini dai tratti macabri e demenziali. Consensi
di pubblico e di critica hanno segnato la prova di Moritz Grove, Linn Reusse, Bozidar
Kocevski, Natalie Yang e Felix Goeser.
Das Waldhaus è la novità di Rebekka Kricheldorf presentata allOsnabrück
Theater: una storia horror calata in un contesto famigliare, che la regia di Dominique
Schnizer ha movimentato con abili colpi di scena resi coinvolgenti ed
emozionanti da Mick Riesbeck, Katharina Kessler, Roland Funke, Cornelia Kempers
e Philippe Thelen.
Ha ottenuto ampi consensi di pubblico e di critica la
rappresentazione di Wiederstand, novità di Lukas Rietzschel (produzione
Schauspiel di Zurigo), che affronta le contraddizioni tra la conservazione
delle tradizioni in un paesino di campagna e le innovazioni sostenute dalla
globalizzazione, tanto da alimentare tensioni e scontri anche per gli
atteggiamenti ambigui della politica. Alla lucida regia di Enrico Lübbe ha
corrisposto la prova di Teresa Schergaut, Tilo Krügel, Dirk Lange, Annett
Sawallisch. Si parla di alpinismo e di effetti climatici, di scalate intese
come progressiva purificazione dellanima in Monte Rosa di Teresa Dopler,
affidato alla regia di Daniel Hoevels e alla applaudita interpretazione di Bettina
Kerl e Tim Breyvogel sul palcoscenico del Landestheater di St. Pölten.
Non manca di interesse Arche NOA - Das Ende vom
Schluss, novità di Sören Hornung allestita allo Stadttheater di Cheminitz
che denuncia il consumismo odierno attraverso il racconto di situazioni
surreali.
Afterhour è il titolo del lavoro di Alexander Giesche presentato
allo Schiffbau di Zurigo: un gruppo di amici reduci da una festa ad alto tasso
alcolico si raccontano e si rivelano nei loro sorprendenti e inquietanti lati
oscuri, secondo linterpretazione di Teresa Vittucci, Thomas Wodianka, Karin
Pfammatter e Maximilian Reichert, guidati dalla regia dello stesso drammaturgo.
La rappresentazione di Der Teich di Robert
Walser, in cui un bambino denuncia il proprio malessere in ambito familiare
fingendo il suicidio in uno stagno, porta la firma di Gisèle Vienne per la produzione di
Kaserne di Basilea. Artisticamente apprezzabile è risultata la prova di due
giovani promesse, Ruth Vega Fernandez e Adele Haenel.
Il testo del mese (Das Stück) è Nebraska di
Wolfram Höll, un radiodramma costruito sullassemblaggio di testi tratti dal
repertorio di Bruce Springsteen in cui si intrecciano personaggi e storie
esemplari circa il fallimento dellAmerican Dream. Lopera è stata presentata
in prima assoluta allo Stadttheater di Oberhausen per la regia di Elsa-Sophie
Jach e la partecipazione di Carlotta Freyer, Agnes Lampkin, Henni Jönssen, Nils
Kahwald, Andrea Bettini.
In che modo e con quali strumenti e ausili economici
il teatro indipendente tedesco abbia superato la crisi pandemica è largomento
di una serie di interventi racconti nella sezione Freie Szene.
Partecipano a una tavola rotonda la coreografa Joana
Tischkau, la docente Annemie Vanackere e Holger Bergmann sulla “resilienza” che
ha prodotto progetti teatrali inediti e che ha favorito un senso di compattezza
tra le varie compagnie di fronte alle tante difficoltà e al pericolo di vedere
compromesse le loro attività.
Lo stato di salute della scena indipendente è emerso
dal recente Performing Arts Festival Berlin, grazie alla presenza di artisti interessanti
e qualificati come Paranormal peer Group con Befriending Ghosts e Gruppe
Dramatische Republick alle prese con lapplaudito Wüste, Würste, Würde di
Rolf Kemnitzer.
Cosa succederà dopo la pandemia è largomento
affrontato da Klaus Lederer, senatore culturale di Berlino, che tra latro
sostiene limportanza del federalismo culturale con contributi mirati e decisi
da commissioni territoriali.
La sezione Festival prende avvio con il
festival Goldene Maske di Mosca che, seguendo il modello di Theatertreffen di
Berlino, iscrive nella programmazione le produzioni più significative della
precedente stagione. Emergono spettacoli di grande pregio artistico e,
soprattutto, caratterizzati da contenuti e visioni politiche. Tra questi si
segnalano A Tale of the Last Angel dallomonimo romanzo di Roman
Mikhailov allestito da Andrey Moguchy, Finest the Brave Falcon del
collettivo femminista Sos-Töchter (regia di Zhenya Berkovich), Gorbatschow di Alvis Hermanis e Boris dal libero adattamento di Boris Godunov di
Puskin (regia di Dmitry Krymov).
Ampio spazio è concesso al resoconto della trentesima
edizione di Augenblick mal, il festival berlinese dedicato al teatro ragazzi e
alla rassegna Heidelberger Stückenmarkt rivolta alla promozione delle novità di
giovani scrittori emergenti.
di Massimo Bertoldi
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