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Hystrio, a. XXXIV, n. 3, 2021


114 pp., euro 12,00

Il numero estivo di «Hystrio» si apre con la consueta Vetrina ricca di articoli. È di grande attualità il contributo di Valeria Brizzi e Arianna Lomolino che analizzano la questione del welfare nel settore dello spettacolo dal vivo come affrontata dal governo, forse intenzionato ad avviare importanti e attese riforme, anche a fronte delle tante proteste come quella dei lavoratori del Coordinamento Spettacolo Lombardo riunita al Piccolo Teatro per dare vita al Parlamento Culturale Permanente. Di questa esperienza e delle sue rivendicazioni parla Marco Cacciola, rappresentante di Attrici Attori Uniti nell’intervista concessa a Diego Vincenti.

Pierfrancesco Giannangeli fa un breve excursus storico delle serial fiction televisive in cui si incontrano attori teatrali di primo piano (Ugo Pagliai, Piera Degli Esposti, Paolo Bonacelli, Mariangela Melato, Ottavia Piccolo, ecc.), all’insegna di un rinnovato successo del genere con le puntate di Romanzo criminale, Gomorra, House of Cards. L’esperienza di sinergie creative e pratiche raccontata da Laura Bevione a proposito delle sessantatré realtà torinesi che hanno dato vita al coordinamento Arti Performative rappresenta un significativo segnale di ripresa in risposta alla crisi causata dalla pandemia.

Con Matteo Tamborrino si rimane a Torino per conoscere da vicino il progetto Fertili Terreni Teatro ideato da quattro compagnie locali e basato su cartelloni condivisi dedicati alla drammaturgia contemporanea.

La Vetrina prosegue con Politico Poetico, progetto artistico di cittadinanza attiva realizzato a Bologna da Teatri dell’Argine con spettacoli, laboratori, tavoli tematici, indirizzato – come illustra Renzo Francabandera – a cinquecento adolescenti. Altrettanto significativa è l’esperienza dei toscani Kanterstrasse raccontata da Elena Scolari che si sofferma su alcuni spettacoli di successo come Amletino per le scuole elementari, la lettura picaresca di Ubu Ubu chi? dal testo di Alfred Jarry, per concludere con l’atteso Altri mondi.

Dymas è un collettivo romano, come spiega Matteo Brighenti, attivo da un decennio con spettacoli, installazioni, workshops, che seguono la ricerca di linguaggi multidisciplinari finalizzati alla denuncia di emergenze sociali e ambientali. Presente in scena dal 2015, ReteTeatro 41 accorpa quattro compagnie della Basilicata – secondo quanto relaziona Lucia Madri – che, grazie alla loro convinzione e unione, hanno saputo sopravvivere alla crisi del Covid malgrado l’assenza di considerazioni e aiuti istituzionali.

Lo Speciale Strehler 100, dedicato ai cento anni della nascita di Giorgio Strehler, diventa l’occasione per analizzare l’eredità e verificare la memoria. In merito Claudia Cannella intervista Elio De Capitani e Ruth Shammah, che raccontano le loro frequentazioni giovanili del maestro al Piccolo Teatro e il successivo distaccamento dai suoi insegnamenti, per poi soffermarsi sul lascito artistico strehleriano identificato nel «mettere al centro l’arte, la centralità del palcoscenico, il fare teatro con passione, intelligenza, cultura, poesie: era davvero un servizio pubblico» (p. 15). Della “regia critica” di Strehler, fino alla sua odierna decostruzione, si occupa Roberto Canziani.

Alla storia del Piccolo Teatro guarda con attenzione Giuseppe Liotta, specificando le caratteristiche della «piccola rivoluzione di via Rovello» guidata da Strehler e Paolo Grassi assieme a Nina Vinchi e poi constatando che dalla «stabilità dei teatri» si è passati alla «stabilità dei circuiti» (p. 19).

La recente pubblicazione del volume 20 lezioni su Giorgio Strehler (Imola, Cue Press, 2020) diventa occasione per riflettere sui materiali strehleriani (scritti, fotografie, video, ecc.) e per capire sia la loro importanza storica che la loro attualità, come sostiene Laura Bentivoglio nell’intervista a Giuseppe Montemagno. Si prosegue con una riflessione di Laura Caretti sul rapporto tra il regista e la televisione: un contatto costruttivo e continuativo anche grazie alla collaborazione innovativa di Carlo Battistoni.

Fausto Malcovati ricorda la messinscena della brechtiana L’opera da tre soldi del 1956, un passaggio cruciale nel percorso artistico del regista del Piccolo, come lo è anche l’allestimento della shakespeariana La tempesta secondo le attente considerazioni di Laura Caretti. Claudia Cannella orienta l’attenzione sulla terza edizione dei Giganti della montagna di Pirandello datata 1994 che legge come specchio metaforico del degrado politico e morale dell’Italia all’epoca travolta da Tangentopoli in parallelo all’ascesa di Berlusconi. Giuseppe Montemagno si sofferma sul contatto tra Strehler e Mozart attraverso l’analisi del celebre allestimento de Le nozze di Figaro nelle edizioni del 1973 e del 1981.

A conclusione di questo Speciale Strehler 100 si leggono riflessioni e testimonianze raccolte da Bevione, Claudia Cannella, Laura Caretti e Lucia Madri, che riguardano Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Monica Conti, Antonio Latella, Gabriele Lavia, Marco Martinelli, Carmelo Rifici, Serena Sinigaglia, Federico Tiezzi, Gabriele Vacis.

Il viaggio di Teatromondo inizia negli spazi del Lac di Lugano dove, come spiega Bevione, è stato varato il progetto Lingua madre-Capsule per il futuro a cura di Carmelo Rifici e Paola Tripodi, con l’intenzione di creare percorsi multimediali. La successiva sosta a Vienna permette a Irina Wolf di raccontare la frenetica attività post-lockdown che ha coinvolto soprattutto l’Akademietheater, il Burgtheater e la sessantesima edizione delle Wiener Festwochen, il prestigioso festival con artisti internazionali quali The Wooster Group, il duo turco formato da Melis Tezkan e Okan Urun, Azade Shahmiri.

Del ricco cartellone di Berliner Theatertreffen ci parla la stessa Wolf: dominano tematiche legate all’uguaglianza di genere e all’abuso di potere, distribuite tra le duecentottantacinque performance viste dalla giuria in video. Online si è svolta anche l’edizione 2021 del Russian Case, cui hanno aderito quattrocento partecipanti da tutto il mondo offrendo proposte di varietà di generi teatrali, vicino a spettacoli di rilievo ricavati dalla letteratura russa come The Idiot diretto da Andrei Prikotenko o Boris Godunov per la regia di Dmitry Krymov.

Teatromondo termina a New York, visitata da Laura Caparrotti che si sofferma su Open Culture, progetto di uso di spazi pubblici per lo spettacolo animato con successo da pregevoli artisti.

Ancora Cannella cura il Dossier – Premio Hystrio 30, in occasione dei primi trent’anni della prestigiosa manifestazione, ripercorrendone la storia avviata a Montegrotto Terme da Ugo Ronfani, fondatore e direttore di «Hystrio». Emergono aneddoti e curiosità che accompagnano crescita e credibilità artistica e culturale della rassegna, con uno sguardo al futuro.

Liotta entra nello specifico della manifestazione con il Premio dell’attore attribuito a interpreti che hanno segnato la storia del teatro italiano degli ultimi trent’anni: tra i tanti figurano Andrea Jonasson, Mariangela Melato, Vittorio Gassman, Umberto Orsini, Kim Rossi Stuart, Massimo Popolizio. Analogo discorso vale per il Premio Hystrio alla Regia istituito nel 1999: Sara Chiappori passa in rassegna gli artisti e le loro cifre stilistiche soffermandosi su Marco Martinelli, Cristina Pezzoli, Emma Dante, Antonio Latella, Romeo Castellucci.

Di rilievo e di spessore qualitativo è anche il Premio alla Drammaturgia che, come spiega Diego Vincenti nel suo excursus storico, ha rivelato a partire dal 1999 autori dalle scritture diverse, tra tradizione e innovazione, quali Francesco Silvestri, Ascanio Celestini, Vittorio Franceschi, Lucia Calamaro.

Istituito nel 1989, il Premio alla Vocazione è rivolto agli attori Under 30: Corrado d’Elia, Rosario Lisma, Elena Arvigo e Ivan Aloisio sono alcuni talenti citati da Bevione. Ilaria Angelone si occupa del Premio Scritture di Scena per autori Under 35: dal 2011 sono stati esaminati oltre mille testi dai quali è emersa la creatività di Lorenzo Garozzo, Emanuele Aldrovandi, Fabio Pisano, ecc.

Claudia Cannella raccoglie brevi, incisive testimonianze di critici, registi, attori e direttori di teatri che hanno composto le giurie del Premio alla Vocazione – Ugo Ronfani, Odoardo Bertani, Gastone Geron, Gianna Giachetti, Adriana Innocenti, Marco Bernardi – e del Premio Scritture di Scena quali Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, Massimiliano Civica, Veronica Cruciani, Laura Curino, Antonio Latella. Chiude questo appassionante e dettagliato dossier l’elenco dei tanti vincitori delle varie categorie e la composizione delle giurie nel corso di trenta edizioni.

In Ritratti si legge un’intervista concessa a Elena Scolari da parte di Irina Brook, recentemente nominata regista residente del Teatro Stabile del Veneto, che spiega il suo progetto House of Us ispirato a Amleto sulla solitudine giovanile, si sofferma sul rapporto tra teatro e pandemia e infine ricorda gli insegnamenti ricevuto dal padre Peter.

Luciana Maniaci e Francesco d’Amore sono una coppia di scrittori-attori-registi attiva dal 2010 (il debutto è con Il nostro amore schifo), di cui Bevione delinea il percorso artistico incentrato su tematiche legate ai grovigli famigliari e interpersonali, fino al recente La fabbrica degli stronzi.

Mario Bianchi conclude i Ritratti con UnterWasser, collettivo femminile romano presente dal 2014: pupazzi, giochi di ombre e bizzarre figure animano un linguaggio scenico visuale e multidisciplinare evidente in Amarbari, Maze, Untold.

La sezione dedicata alla Danza è occupata da un’intervista di Carmelo A. Zapparrata a Wayne McGregor, nuovo direttore della Biennale Danza che spiega la sua concezione artistica e i programmi del festival. Lorenzo Conti si occupa di Al Di Qua-Alternative Disability Quality Artists, prima associazione italiana di artisti e lavoratori con disabilità.

La consueta, corposa sezione delle Critiche ordina le tante recensioni degli spettacoli teatrali secondo criteri regionali.

Brevi e incisivi profili di artisti recentemente scomparsi occupano le pagine di Exit: Carla Fracci e Ismael Ivo (Carmelo A. Zapparrata), Milva (Giuseppe Momtemagno), Giuliano Scabia (Giuseppe Liotta), Enrico Vaime (Albarosa Camaldo), Maria Grazia Gregori (Claudia Cannella).

Nella ricca e aggiornata Biblioteca Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.

Il testo teatrale – pubblicato secondo consuetudine – è Circeo, il Massacro di Elisa Casseri e Filippo Ronda che così spiegano il loro obiettivo narrativo: «Raccontare il massacro del Circeo per cercare di capire cos’è la violenza, ma senza mettere in scena quella specifica violenza nei suoi protagonisti» (p. 107).

Le tante utili informazioni de “la società teatrale” sono offerte da Roberto Rizzente.


di Massimo Bertoldi


Hystrio, a. XXXIV, n. 3, 2021

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