Il numero estivo di «Hystrio» si apre con
la consueta Vetrina ricca di articoli. È di grande attualità il
contributo di Valeria Brizzi e Arianna Lomolino che analizzano la
questione del welfare nel settore dello spettacolo dal vivo come
affrontata dal governo, forse intenzionato ad avviare importanti e attese
riforme, anche a fronte delle tante proteste come quella dei lavoratori del
Coordinamento Spettacolo Lombardo riunita al Piccolo Teatro per dare vita al
Parlamento Culturale Permanente. Di questa esperienza e delle sue
rivendicazioni parla Marco Cacciola, rappresentante di Attrici Attori
Uniti nellintervista concessa a Diego Vincenti.
Pierfrancesco Giannangeli fa un breve excursus
storico delle serial fiction
televisive in cui si incontrano attori teatrali di primo piano (Ugo Pagliai,
Piera Degli Esposti, Paolo Bonacelli, Mariangela Melato, Ottavia
Piccolo, ecc.), allinsegna di un rinnovato successo del genere con le
puntate di Romanzo criminale, Gomorra, House of Cards. Lesperienza
di sinergie creative e pratiche raccontata da Laura Bevione a proposito
delle sessantatré realtà torinesi che hanno dato vita al coordinamento Arti
Performative rappresenta un significativo segnale di ripresa in risposta alla
crisi causata dalla pandemia.
Con Matteo Tamborrino si rimane a
Torino per conoscere da vicino il progetto Fertili Terreni Teatro ideato da
quattro compagnie locali e basato su cartelloni condivisi dedicati alla
drammaturgia contemporanea.
La Vetrina prosegue con Politico
Poetico, progetto artistico di cittadinanza attiva realizzato a Bologna da
Teatri dellArgine con spettacoli, laboratori, tavoli tematici, indirizzato –
come illustra Renzo Francabandera – a cinquecento adolescenti.
Altrettanto significativa è lesperienza dei toscani Kanterstrasse raccontata
da Elena Scolari che si sofferma su alcuni spettacoli di successo come Amletino
per le scuole elementari, la lettura picaresca di Ubu Ubu chi? dal testo
di Alfred Jarry, per concludere con latteso Altri mondi.
Dymas è un collettivo romano, come spiega Matteo
Brighenti, attivo da un decennio con spettacoli, installazioni, workshops,
che seguono la ricerca di linguaggi multidisciplinari finalizzati alla denuncia
di emergenze sociali e ambientali. Presente in scena dal 2015, ReteTeatro 41
accorpa quattro compagnie della Basilicata – secondo quanto relaziona Lucia Madri
– che, grazie alla loro convinzione e unione, hanno saputo sopravvivere alla
crisi del Covid malgrado lassenza di considerazioni e aiuti istituzionali.
Lo Speciale Strehler 100, dedicato
ai cento anni della nascita di Giorgio Strehler, diventa loccasione per
analizzare leredità e verificare la memoria. In merito Claudia Cannella
intervista Elio De Capitani e Ruth Shammah, che raccontano le
loro frequentazioni giovanili del maestro al Piccolo Teatro e il successivo
distaccamento dai suoi insegnamenti, per poi soffermarsi sul lascito artistico strehleriano
identificato nel «mettere al centro larte, la centralità del palcoscenico, il
fare teatro con passione, intelligenza, cultura, poesie: era davvero un
servizio pubblico» (p. 15). Della “regia critica” di Strehler, fino alla sua
odierna decostruzione, si occupa Roberto Canziani.
Alla storia del Piccolo Teatro guarda con
attenzione Giuseppe Liotta, specificando le caratteristiche della
«piccola rivoluzione di via Rovello» guidata da Strehler e Paolo Grassi
assieme a Nina Vinchi e poi constatando che dalla «stabilità dei teatri»
si è passati alla «stabilità dei circuiti» (p. 19).
La recente pubblicazione del volume 20
lezioni su Giorgio Strehler (Imola, Cue Press, 2020) diventa occasione per
riflettere sui materiali strehleriani (scritti, fotografie, video, ecc.) e per
capire sia la loro importanza storica che la loro attualità, come sostiene Laura
Bentivoglio nellintervista a Giuseppe Montemagno. Si prosegue con
una riflessione di Laura Caretti sul rapporto tra il regista e la
televisione: un contatto costruttivo e continuativo anche grazie alla
collaborazione innovativa di Carlo Battistoni.
Fausto Malcovati ricorda la
messinscena della brechtiana Lopera da tre soldi del 1956, un passaggio
cruciale nel percorso artistico del regista del Piccolo, come lo è anche
lallestimento della shakespeariana La tempesta secondo le attente
considerazioni di Laura Caretti. Claudia Cannella orienta
lattenzione sulla terza edizione dei Giganti della montagna di Pirandello
datata 1994 che legge come specchio metaforico del degrado politico e morale
dellItalia allepoca travolta da Tangentopoli in parallelo allascesa di Berlusconi.
Giuseppe Montemagno si sofferma sul contatto tra Strehler e Mozart
attraverso lanalisi del celebre allestimento de Le nozze di Figaro
nelle edizioni del 1973 e del 1981.
A conclusione di questo Speciale
Strehler 100 si leggono riflessioni e testimonianze raccolte da Bevione, Claudia Cannella, Laura
Caretti e Lucia Madri, che riguardano Arturo Cirillo, Massimiliano Civica, Monica Conti, Antonio
Latella, Gabriele Lavia, Marco Martinelli, Carmelo Rifici,
Serena Sinigaglia, Federico Tiezzi, Gabriele Vacis.
Il viaggio di Teatromondo inizia
negli spazi del Lac di Lugano dove, come spiega Bevione, è stato varato il progetto Lingua madre-Capsule per il
futuro a cura di Carmelo Rifici e Paola Tripodi, con lintenzione
di creare percorsi multimediali. La successiva sosta a Vienna permette a Irina
Wolf di raccontare la frenetica attività post-lockdown che ha coinvolto
soprattutto lAkademietheater, il Burgtheater e la sessantesima edizione delle
Wiener Festwochen, il prestigioso festival con artisti internazionali quali The
Wooster Group, il duo turco formato da Melis Tezkan e Okan Urun, Azade
Shahmiri.
Del ricco cartellone di Berliner
Theatertreffen ci parla la stessa Wolf: dominano tematiche legate
alluguaglianza di genere e allabuso di potere, distribuite tra le duecentottantacinque
performance viste dalla giuria in video. Online si è svolta anche
ledizione 2021 del Russian Case, cui hanno aderito quattrocento partecipanti
da tutto il mondo offrendo proposte di varietà di generi teatrali, vicino a
spettacoli di rilievo ricavati dalla letteratura russa come The Idiot diretto
da Andrei Prikotenko o Boris Godunov per la regia di Dmitry
Krymov.
Teatromondo termina a New
York, visitata da Laura Caparrotti che si sofferma su Open Culture,
progetto di uso di spazi pubblici per lo spettacolo animato con successo da
pregevoli artisti.
Ancora Cannella cura il Dossier –
Premio Hystrio 30, in occasione dei primi trentanni della prestigiosa
manifestazione, ripercorrendone la storia avviata a Montegrotto Terme da Ugo
Ronfani, fondatore e direttore di «Hystrio». Emergono aneddoti e curiosità
che accompagnano crescita e credibilità artistica e culturale della rassegna, con
uno sguardo al futuro.
Liotta entra nello specifico della
manifestazione con il Premio dellattore attribuito a interpreti che hanno
segnato la storia del teatro italiano degli ultimi trentanni: tra i tanti
figurano Andrea Jonasson, Mariangela Melato, Vittorio Gassman, Umberto
Orsini, Kim Rossi Stuart, Massimo Popolizio. Analogo discorso
vale per il Premio Hystrio alla Regia istituito nel 1999: Sara Chiappori
passa in rassegna gli artisti e le loro cifre stilistiche soffermandosi su Marco
Martinelli, Cristina Pezzoli, Emma Dante, Antonio Latella,
Romeo Castellucci.
Di rilievo e di spessore qualitativo è
anche il Premio alla Drammaturgia che, come spiega Diego Vincenti nel
suo excursus storico, ha rivelato a partire dal 1999 autori dalle
scritture diverse, tra tradizione e innovazione, quali Francesco Silvestri,
Ascanio Celestini, Vittorio Franceschi, Lucia Calamaro.
Istituito nel 1989, il Premio alla
Vocazione è rivolto agli attori Under 30: Corrado dElia, Rosario
Lisma, Elena Arvigo e Ivan Aloisio sono alcuni talenti citati
da Bevione. Ilaria Angelone si occupa del Premio Scritture di Scena per
autori Under 35: dal 2011 sono stati esaminati oltre mille testi dai quali è
emersa la creatività di Lorenzo Garozzo, Emanuele Aldrovandi, Fabio
Pisano, ecc.
Claudia Cannella raccoglie brevi, incisive
testimonianze di critici, registi, attori e direttori di teatri che hanno
composto le giurie del Premio alla Vocazione – Ugo Ronfani, Odoardo
Bertani, Gastone Geron, Gianna Giachetti, Adriana
Innocenti, Marco Bernardi – e del Premio Scritture di Scena quali Ferdinando
Bruni e Elio De Capitani, Massimiliano Civica, Veronica
Cruciani, Laura Curino, Antonio Latella. Chiude questo
appassionante e dettagliato dossier lelenco dei tanti vincitori delle varie
categorie e la composizione delle giurie nel corso di trenta edizioni.
In Ritratti si legge unintervista
concessa a Elena Scolari da parte di Irina Brook, recentemente
nominata regista residente del Teatro Stabile del Veneto, che spiega il suo
progetto House of Us ispirato a Amleto sulla solitudine
giovanile, si sofferma sul rapporto tra teatro e pandemia e infine ricorda gli
insegnamenti ricevuto dal padre Peter.
Luciana Maniaci e Francesco
dAmore sono una coppia di scrittori-attori-registi attiva dal 2010 (il
debutto è con Il nostro amore schifo), di cui Bevione delinea il
percorso artistico incentrato su tematiche legate ai grovigli famigliari e
interpersonali, fino al recente La fabbrica degli stronzi.
Mario Bianchi conclude i Ritratti
con UnterWasser, collettivo femminile romano presente dal 2014: pupazzi, giochi
di ombre e bizzarre figure animano un linguaggio scenico visuale e
multidisciplinare evidente in Amarbari, Maze, Untold.
La sezione dedicata alla Danza è
occupata da unintervista di Carmelo A. Zapparrata a Wayne McGregor,
nuovo direttore della Biennale Danza che spiega la sua concezione artistica e i
programmi del festival. Lorenzo Conti si occupa di Al Di Qua-Alternative
Disability Quality Artists, prima associazione italiana di artisti e lavoratori
con disabilità.
La consueta, corposa sezione
delle Critiche ordina le tante recensioni degli spettacoli teatrali
secondo criteri regionali.
Brevi e incisivi profili di
artisti recentemente scomparsi occupano le pagine di Exit: Carla
Fracci e Ismael Ivo (Carmelo A. Zapparrata), Milva (Giuseppe
Momtemagno), Giuliano Scabia (Giuseppe Liotta), Enrico Vaime
(Albarosa Camaldo), Maria Grazia Gregori (Claudia Cannella).
Nella ricca e aggiornata Biblioteca
Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative
alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.
Il testo teatrale – pubblicato
secondo consuetudine – è Circeo, il
Massacro di Elisa Casseri e Filippo
Ronda che così spiegano il loro obiettivo narrativo: «Raccontare il
massacro del Circeo per cercare di capire cosè la violenza, ma senza mettere
in scena quella specifica violenza nei suoi protagonisti» (p. 107).
Le tante utili informazioni de “la
società teatrale” sono offerte da Roberto Rizzente.
di Massimo Bertoldi
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