A
pochi anni dalla loro prima pubblicazione (2018) i «Cadernos de Queluz» diretti
da Iskrena Yordanova e Massimo Mazzeo rappresentano ormai un
punto di riferimento per chiunque si occupi di storia della musica e dello
spettacolo in Italia e in Europa nel secolo dei Lumi e non solo. I ponderosi volumi
promossi dal Centro de Estudos Musicais Setecentistas de Portugal “Divino
Sospiro”, nellelegante rilegatura della casa editrice viennese Hollitzer,
raccolgono il meglio delle ricerche presentate da giovani studiosi e affermati
specialisti durante i convegni internazionali organizzati annualmente presso il
Palazzo Nazionale di Queluz. Così, dopo essersi occupati di serenate e feste
teatrali (vol. I), di rapporti diplomatici e aristocratici alla base del
mecenatismo artistico e spettacolare (vol. II), di spazi teatrali per la
fruizione musicale (vol. III), è ora la volta di quellinesauribile miniera documentale
per la storia della musica e del palcoscenico nel Settecento che sono i
carteggi: inediti o da riscoprire, fonti di conoscenza intrinsecamente tendenziose
e insieme capaci di offrire, a saperle leggere, una testimonianza quanto mai
vivida dei fatti e dei personaggi che ne furono i protagonisti. Ventiquattro
i contributi di questa quarta uscita, curata da Yordanova e Cristina
Fernandes, con una prolusione di Raffaele
Mellace che fa il punto per via di exempla
su temi e problemi legati a un terreno di indagine tanto fecondo quanto
capzioso. Nella prima delle nove sezioni in cui si articola il volume, tutta dedicata
a Metastasio, Alberto Beniscelli
presenta il progetto di una nuova edizione critica delle lettere del grande
poeta e librettista che, dopo quella curata da Bruno Brunelli negli anni
Cinquanta del secolo scorso, sceglie il formato on line per consentire un
progressivo inserimento di testi e apparati e al tempo stesso garantire
efficaci strumenti di interrogazione e consultazione dei materiali. Francesco Cotticelli e Paologiovanni Maione ripensano
lepistolario metastasiano degli anni napoletani evidenziando limportanza
delle continue, contrastanti sollecitazioni che la città partenopea seppe
imprimere alla formazione del futuro poeta cesareo. Nellambito
dei rapporti tra la corte imperiale di Vienna e Roma (sezione II), Federico Lanzellotti si interroga sulle interrelazioni tra carteggi e altre
fonti a partire dal caso studio della serenata Sacrificio a Venere di Paolo Rolli (libretto) e Giovanni Bononcini
(musica), allestita nellUrbe in occasione del ventitreesimo compleanno
dellimperatrice Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbüttel (1714).
Lanalisi di un corpus di lettere di
Charles-Simon Favart, in parte inedite, consente a Armando Fabio Ivaldi di mettere a fuoco lattività viennese di
alcuni scenografi provenienti da Parigi che, tra lestate e lautunno del 1760,
misero a punto decorazioni e apparati effimeri per gli spettacoli celebrativi
delle nozze imperiali tra larciduca Giuseppe dAsburgo-Lorena e la principessa
Isabella di Borbone-Parma. Spostandosi
a Lisbona (sezione III), Giuseppina
Raggi ricostruisce la vita musicale di corte durante gli anni della
malattia di Giovanni V (1742-1750) sulla base di una serie di testimonianze
epistolari, tra le quali spiccano le missive del nunzio apostolico Giacomo Oddi
alla segreteria di stato vaticana. Attraverso le lettere del poeta scozzese
William Julius Mickle a Thomas Caldecott, José
Camőes aggiunge nuovi importanti tasselli alla storia del teatro portoghese
tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo, con unattenzione particolare agli
spettacoli di marionette. La
messe di contributi dedicati allItalia centrale (sezione IV) si apre con la
trascrizione del ricchissimo epistolario del conte bolognese Francesco Maria
Filippo Zambeccari al fratello (1701-1733), a cura di Sergio Monferrini che nel breve saggio introduttivo delinea tratti
biografici e interessi musicali di una personalità di spicco resa nota oltre un
secolo fa da Lodovico Frati (1911). Intrecciando lettere e documenti di altro
tipo, Valentina Anzani propone casi
esemplari di virtuose che seppero raggiungere con calcolata ambizione e una
buona dose di spregiudicatezza importanti obiettivi nellambito della propria
carriera. Seguono Elisabetta Pasquini,
che ripercorre il filo epistolare tra Bologna e Madrid per approfondire la rete
di collegamento tra Bernacchi, Farinelli, Raaff e Padre Martini; Elena Zilotti, che tramite i carteggi
di Francesco Albergati Capacelli ricostruisce la prassi scenica del suo “teatro
di società” nel teatro di villa Zola Pedrosa a partire dagli anni Cinquanta del
Settecento; e Leonardo Spinelli, con
un focus sul carteggio della gran
principessa di Toscana Violante di Baviera quale fonte di studio imprescindibile
per lo spettacolo in Italia e in Europa nel primo Settecento. Scendendo
a Napoli (sezione V), Marta Columbro
e Chiara Macor delineano storia,
fisionomia e peculiarità degli antichi conservatori di Santa Maria di Loreto,
Santa Maria della Pietà dei Turchini e SantOnofrio a Capuana sulla base della
documentazione epistolare di tipo amministrativo conservata presso lArchivio
storico del conservatorio di San Pietro a Majella. Sempre in rapporto alla
città partenopea, Francesco Nocerino
ricava importanti informazioni sugli strumenti musicali impiegati nella seconda
metà del Settecento dalle corrispondenze epistolari dei Mozart (il cui
soggiorno allombra del Vesuvio si data al 1770)
e da quelle del segretario dellambasciatore austriaco alla corte di Napoli
Norbert Hadrava (1783-1799). Su
Venezia e su Spalato (sezione VI) ragguagliano Lorenzo Mattei e Giovanni Polin,
che indagano la ricezione del dramma per musica nella società lagunare di fine
Settecento attraverso alcune lettere-recensioni giunte alla «Gazzetta urbana
veneta» in occasione di una recita delle Gare
generose di Paisiello (1789); Ivana
Tomić Ferić, con ampi stralci desunti dai carteggi dello storico e
compositore croato Julije Bajamonti; Maria
Rosa De Luca e Carlida Steffan,
il cui contributo sullepistolario del dilettante veneto Giovanni Battista
Perucchini getta nuova luce sulla prassi musicale di fine secolo. Ponderosa
la raccolta di studi dedicati alla musica e allo spettacolo nel Nord Italia
(sezione VII). Nei rispettivi contributi Alessandra
Mignatti, Cesare Fertonani, Paola Besutti, Paolo Cavallo ed Elisa
Cazzato si concentrano sugli aspetti organizzativi del Regio Ducal Teatro
di Milano; sulle notizie e le osservazioni relative al teatro dopera
nellepistolario dei fratelli Pietro e Alessandro Verri; sulle iniziative di
riforma musicale nella Lombardia austriaca tardo-settecentesca; sulla
perimetrazione del lemma “spiritoso” tra scrittura cembalo-organistica, musica
sacra e trattatistica musicale; sui rapporti tra lo scenografo Ignazio Degotti
e il compositore Gian Battista Viotti. Chiudono il volume lapprofondimento
su Amburgo (sezione VIII) – con la ricognizione del repertorio del teatro
cittadino attraverso le lettere di Friedrich Ludwig Schröder a Friedrich Wilhelm
Gotter scrutinate da Sonia Bellavia –
e quello tra Vecchio e Nuovo Mondo (sezione IX), arricchito da nuove ricerche
di Marta Brites Rosa (Cartas sobre
teatro para um salăo literário setecentista) e di Kurt Sven Markstrom (The Letters of Joseph Quesnel and the Creation of
the First Canadian Opera).
di Gianluca Stefani
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