Questo numero di «Theaterheute»
si apre con le pagine di Akteure che mettono in evidenza Sylvana
Krappatsch, attrice formatasi presso la Hochschule für Film und Fernsehen
Konrad Wolf di Potsdam-Babelsberg, successivamente scritturata dallo
Schauspielhaus di Zurigo dal 2000 al 2005, quindi attiva per dieci anni nella
compagnia dei Kammerspiele di Monaco. Dal 2018 figura come protagonista di
diverse e importanti produzioni dello Schauspielhaus di Stoccarda, tra le quali
spiccano Medea di Franz
Grillparzer (regia di Mateja Koležnik) e Woyzeck di Georg Büchner (regia
di Zino Wey). Il contributo successivo è unintervista a Milo Rau
che, pur ostacolato dalle misure cautelative contro il Coronavirus, è alle
prese con la programmazione primaverile ed estiva, dalla quale spicca, tra
laltro, lallestimento presso NTGent di una novità di Luk Perceval.
Segue una riflessione sugli effetti della pandemia nel sistema teatrale e nella
fruizione della cultura, nonché sui punti di forza e di debolezza della critica
teatrale.
La sezione International
propone un servizio incentrato sul Festival Récréatrales di Ouagadougou (Burkina
Faso), la principale manifestazione biennale di teatro africano di tradizione,
contaminata – soprattutto in questa ultima edizione – da linguaggi attinti
dalla scena internazionale. A titolo esemplificativo è sufficiente ricordare Le Quartier di Aguibou Sanou e Sinzo
Aanza, Plaidoirie pour vendre Le
Congo di Aristide Tarnagda e Traces
di Felwine Sarr. Ricardo Sarmiento Ramirez, drammaturgo cubano e
collaboratore del Gorki Theater di Berlino, firma un articolo in cui racconta i
cambiamenti politici e sociali in corso a Cuba dovuti alla lenta affermazione
di una classe borghese sostenuta da principi democratici, con ricadute positive
anche nella vita teatrale, ora meno soggetta alla censura di regime.
Ampio e doveroso
spazio trova in Nachruf il profilo artistico di Jutta Lampe,
signora della scena tedesca recentemente scomparsa. Per trentanni protagonista
della Schaubühne di Berlino al fianco di Bruno Ganz e Edith Clever,
assurta ad attrice prediletta di Peter Stein e molto apprezza da altri
fondamentali registi (Luc Bondy, Michael Grüber, Claus Peymann),
dal suo ricco repertorio si ricordano almeno le partecipazioni a Der Park di Botho Strauß, a Phädra di Racine e a Torquato Tasso di Goethe. In
unintervista rilasciata nel 2007 e pubblicata integralmente in questo numero
di «Theaterheute», la Lampe ripercorre i passaggi fondamentali della
sua luminosa carriera, soffermandosi anche sulla scena berlinese e sui
cambiamenti culturali subentrati nel tessuto culturale dopo il crollo del Muro.
Si intitola Come As You Are la novità di Fritz
Kater pubblicata in versione integrale in Das Stück. Ambientato a
Berlino, il testo incrocia i percorsi di persone solitarie e unite da
precarietà sociale: una anziana barista vietnamita, un operatore culturale
intenzionato a suicidarsi, una donna cieca malata di cancro, una coppia
squattrinata in luna di miele, un ingegnere disoccupato. Nellintervista,
lautore approfondisce le caratteristiche della commedia, dalla quale emergono
rapporti letterari con il naturalismo e la poetica cechoviana e soprattutto con
la tragedia greca, come si deduce dal sottotitolo Jokastermaterial oder der Kapitalismus wird nicht siegen.
Trasferito sul palcoscenico in coproduzione tra Volksbühne di Berlino e
Schauspielhaus di Düsseldorf, il dramma è stato affidato alla regia di Armin Petras e allinterpretazione di qualificati
attori quali sono Johanna Bantzer, Julischka Eichel, Wolfgang
Michalek e Andrea Leupold.
A causa del Coronavirus
le produzioni teatrali tedesche sono calate del 25% mentre quelle realizzate si
sono svolte in vari formati sulle piattaforme on line. Così le telecamere dello
Schauspielhaus di Zurigo hanno illuminato il palcoscenico per le riprese di Einfach das Ende der Welt, dramma di Jean-Luc
Lagarce dedicato allAids, allestito da Christopher Rüping e bene
interpretato da Benjamin Lillie, Maja Beckmann, Wiebke
Mollenhauer e Nils Kahnwald. Ai Kammerspiele di Monaco il gruppo
canadese Porte Parole ha proposto The
Assembly / Die Versammlung in cui si racconta lincontro casuale a cena di
quattro persone dai profili assai divergenti per ambito politico, professionale
e culturale, protagonisti di una discussione piuttosto accesa alla quale
partecipa anche lo spettatore attraverso un appropriato canale digitale.
Marienplatz del polacco Beniamin M. Bukowski è
la novità del Residenztheater di Monaco: consegnato alla regia di András Dömötör
e allinterpretazione, tra gli altri, di Thomas Lettow e Liliane Amuat,
il testo prende spunto dal gesto drammatico di un uomo che si cosparge di
benzina e si dà fuoco nella piazza simbolo della città evocata nel titolo. Il
fatto, realmente accaduto nel 2017, è ancora avvolto nel mistero e il dramma in
questione cerca di scoprire il movente chiamando in causa possibili legami con
il terrorismo islamico.
In versione streaming
hanno debuttato due produzioni dello Schauspielhaus di Colonia: lo schilleriano
Don Karlos è letto in chiave moderna
da Jürgen Flimm con un taglio crudo e asciutto nellesibizione degli
attori, dal protagonista Marek Harloff ai vari Nicolas Lehni, Ralph
Morgenstern, Melanie Kretschmann, Jörg Rajen; anche la
rappresentazione di Früchte des Zorns
dallomonimo romanzo di John Steinbeck si cala nella contemporaneità
grazie alla regia di Rafael Sánchez che si avvale di una affiatata
compagnia nella quale si distinguono Sean McDonagh, Kristin
Steffen, Elias Reichert, Stefko Hanuschewsky.
Dalla scena
berlinese proviene un interessante spettacolo animato on line: Cannibale 4 Life dellartista Jan
Brokof e Hannes Broecker per il Ballhaus Ost. Werther.live della giovane regista Cosmea Spelleken attinge
materiali narrativi dal Werther
goethiano, segnatamente linnamoramento da parte del protagonista di Lotte che,
riportato ai giorni doggi, risulta occasionato da annunci eBay e poi
trasferito in lunghi dialoghi su WhatsApp.
Sterben in Oberhausen è un omaggio a Christoph Schlingensief: in un pavillon
montato davanti alla cattedrale della città, uno schermo proietta materiali
cinematografici e teatrali realizzati dal regista e drammaturgo scomparso
esattamente dieci anni fa.
di Massimo Bertoldi
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