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Performance and Spectacle in Early Modern Europe, a cura di M. Shewring e L. Zammar, in «Performing Arts», VI, 2020, 6 Riviste

È dedicato alla festa e allo spettacolo agli albori dell’Europa moderna il sesto numero della rivista «Arti dello Spettacolo / Performing Arts». Il volume, curato da Margaret Shewring e Leila Zammar, raccoglie una corposa serie di contributi incentrati sugli spettacoli allestiti nei grandi palazzi e nei tessuti urbani in occasioni festive. Messinscene sontuose e composite – comprendenti danza, musica, tornei e meraviglie scenotecniche – dai fini politici, economici e culturali.

Donatella Gavrilovich introduce la raccolta di saggi omaggiando il lavoro trentennale di Ronnie Mulryne. Nei contributi che seguono si analizza, più o meno approfonditamente, la spettacolarità europea in un arco diacronico di lunga durata (dal XV al XVIII secolo). All’insegna della multidisciplinarietà si pone l’accento sulla cultura materiale, cogliendone le tracce in diari, lettere, resoconti, incisioni e opere di drammaturghi, compositori, coreografi, architetti.

Procedendo per esempi, Bram Van Leuveren confronta feste e spettacoli di corte nella prima età moderna, superando i confini fra gli stati. Nel corso del Cinque e Seicento varcano le frontiere maestranze, competenze e mode. Carlo Fanelli si sofferma sulla Calandria di Bernardo Dovizi da Bibbiena, messa in scena per la prima volta a Urbino nel 1513 ed esportata a Lione nel 1548. Lo spettacolo supera anche i muri del palazzo, articolandosi tra strade e piazze addobbate a festa: Iain Fenlon illustra l’ingresso cerimoniale a Brescia del Cardinale Giovan Francesco Morosini nel 1591, mentre Marie-Claude Canova-Green si occupa più in generale dei trionfi nella Francia del XVII secolo.

Tobias C. Weibmann legge lo spettacolo come strumento per costruire un’identità nazionale, osservando in particolare l’esempio di Roma. La festa è – tra l’altro – occasione di incontro; lo attesta H. Neville Davies attraverso il caso di Enrico VIII e Anna Bolena, riflettendo sulla messinscena di Shakespeare e sull’opera pittorica di Thomas Stothard. Matteo Tamborrino presenta un contesto diverso, quello della Siena repubblicana (prima dell’annessione medicea nel 1559), caratterizzato da una vivacità culturale e spettacolare che vede in primo piano la Congrega dei Rozzi e l’Accademia degli Intronati.

Di fondamentale importanza il ruolo di ingegneri e architetti: Francesca Bortoletti getta luce sulla cosiddetta “festa del Paradiso”, allestita dal poliedrico Leonardo da Vinci presso la corte milanese di Ludovico Sforza. Osservando alcuni disegni conservati al Metropolitan Museum di New York, Leila Zammar reinterpreta il progetto incompleto di Francesco Romanelli per un boccascena: lo stemma della famiglia Barberini induce a collocare l’artista nell’ambito dell’officina romana. Esther Merino aggiunge un contributo sulla scenografia e sulla scenotecnica a Firenze nella seconda metà del Seicento, concentrandosi su figure del calibro di Giulio e Alfonso Parigi, Ferdinando Tacca e Stefano della Bella, senza prescindere dall’eredità brunelleschiana e vasariana. Interessante anche il capitolo dei fuochi artificiali e degli spettacoli acquatici, trattato in questa sede da Nikola Piperkov e Felicia M. Else. Il primo affronta l’argomento attraverso l’esempio di Claude-François Ménestrier, mentre Else si concentra sulla naumachia rappresentata a Palazzo Pitti (Firenze) nel 1589 in occasione del matrimonio di Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena.

Gli interventi di Margaret M. McGowan, Valentina Panzanaro e Monique Chatenet riguardano danza e balletto. A partire dagli esperimenti compiuti presso l’Académie de Poésie et de Musique – fondata nel 1571 a Parigi –, McGowan ipotizza un filo rosso tra i balletti allestiti presso le corti francesi alla fine del Cinquecento e l’eredità della danza greca. Panzanaro passa in rassegna la drammaturgia ballettistica alla corte di Lorenzo Onofrio Colonna nel secondo Seicento. Infine Monique Chatenet traccia un excursus sulle sale da ballo progettate da importanti architetti nelle residenze dei Valois, ispirate in parte alla tradizione medievale. Su feste e spettacoli in Francia, in particolare presso la corte di Francesco I (1515-1547), è focalizzato anche il saggio di Richard Cooper.

Sydney Anglo ripercorre brevemente la storia del torneo cavalleresco, pratica scenica che conosce uno sviluppo discontinuo in Europa; la studiosa propone un nuovo approccio al tema a partire dalla varietà (e talvolta dalla discordanza) delle fonti. Fernando Matos Oliveira e Maria Luisa Malato compiono un salto temporale prendendo in esame feste e spettacoli organizzati in occasione dell’inaugurazione della statua equestre di Giuseppe I re del Portogallo nel 1775.

Il volume si conclude con la ricerca work in progress di Melanie Zefferino attorno al rapporto fra spettacolo e rito devozionale in epoca medievale.   

 

                                                                di Benedetta Colasanti

 

Di seguito l’indice del volume:

 

History of the Chivalric Tournament: A New Approach

SYDNEY ANGLO


Crossing Borders: Comparative and Transnational Approaches to Court and Civic Festivals in Early Modern Europe

BRAM VAN LEUVEREN


Dancing in Late Sixteenth-Century France: The Greek Legacy

MARGARET M. McGOWAN


“Con sinfonia e balli superbi”. Drammaturgia dei balletti alla “magnifica corte” di Lorenzo Onofrio Colonna (Roma 1659-1689)

VALENTINA PANZANARO


Celebrating as a Nation. The Festival Life of Foreign Communities and Identity Building in Early Modern Rome

TOBIAS C. WEIBMANN


Tra festa e spettacolo: un “Sacrificio” accademico per il Carnevale senese

MATTEO TAMBORRINO


Stretching the truth: festivity, re-enactment and creative invention

H. NEVILLE DAVIES


Performance in French Court Festivals under François Ier

RICHARD COOPER


La “grande salle du bal” et son role dans la formation de la salle de théatre rectangulaire ò la française

MONIQUE CHATENET


“L’Art du luxe”: Claude-François Ménestrier et la rhétorique du feu d’artifice

NIKOLA PIPERKOV


La messa in scena della “Calandria” di Bibbiena a Lione il 27 settembre 1548

CARLO FANELLI


Il “Paradiso” di Leonardo da Vinci. Politica, astrologia e teatro

FRANCESCA BORTOLETTI


A political interpretation of a proscenium arch designed by Francesco Romanelli for the opera “San Bonifazio” (1638)

LEILA ZAMMAR


Spectacles of Fire and Water: Performing the Desctructive Forces of Early Modern Naval Battles

FELICIA M. ELSE


“Ecce Sacerdos Magnus”: The Entry of Giovan Francesco Morosini, Brescia 1591

IAIN FENLON


Sense et fonction de l’ornament dans l’entrée royale en France au XVIIe siècle

MARIE-CLAUDE CANOVA-GREEN


Teatro y Escenografia en Florencia en la seguenda mitad del Seicento. Mutaciones fin de siglo

ESTHER MERINO


Performance and Intelligentsia around the Inauguration of an Equestrian Statue in the Eighteenth Century

FERNANDO MATOS OLIVEIRA

MARIA LUISA MALATO


Work in progress

Prayer and Performance in the Middle Ages: Two Unpublished Processional and Animated Sculptures of the Crucified Christ from Piedmont

MELANIE ZEFFERINO


Focus

JRM: inspirational colleague, teacher, scholar and friend

MARGARET SHEWRING

An all-round master of arts: working with Ronnie Mulryne

IAN BROWN

L’Orizzonte europeo di J.R. Mulryne. Vent’anni di rinnovamento dei Festival Studies

MARIA INES ALIVERTI



 
Performance and Spectacle in Early Modern Europe

237 pp., euro 25,00

ISBN: 978-88-3293-457-1

ISSN: 2421-2679

 
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