Delle ultime produzioni musicali
italiane “di nicchia”, Romanò Simchà –
Festa ebraica rom non è soltanto una tra le più raffinate. Il disco
infatti, uscito a gennaio 2021 per Officine della Cultura e Compagnia Nuove
Indye con il contributo della Regione Toscana, è anzitutto lesito di un
progetto artistico teso a far dialogare, attraverso la musica, mondi culturali
diversi. È stato questo il principio che ha mosso alla collaborazione Alexian Santino Spinelli, rom
abruzzese, ed Enrico Fink, ebreo
fiorentino, entrambi impegnati da anni sia in una originale riproposta di brani
tradizionali rom ed ebraici, sia nella composizione di musiche che alle
sonorità e ai ritmi di quei repertori attingono.
Insieme ai solisti dellOrchestra
Multietnica di Arezzo e ai membri dellAlexian Group, la “festa ebraica rom”
aveva debuttato il 27 gennaio 2020 nel corso di un entusiasmante concerto a
conclusione del Meeting degli studenti toscani per il Giorno della Memoria. In
quella occasione, al Mandela Forum di Firenze erano presenti circa settemila
persone e lo storico Luca Bravi, tra
gli organizzatori delliniziativa, presentava il progetto musicale come
lultimo dei fili da ritessere in quella giornata dedicata al ricordo: il filo
della vita. Lincontro tra mondo rom e mondo ebraico nasce dunque sotto lauspicio
di intrecciare, nellideale dialogo musicale tra due popoli che hanno condiviso
lorrore dello sterminio, ciò che ancora rappresenta vitalità e speranza. I musicisti al termine del concerto al Mandela Forum di Firenze
Il disco contiene dieci tracce: alle composizioni originali di Fink e di
Spinelli (come Miroma Lenuyork, Romanò Dives, Paquito, Mit dem shtoltsn
trot) si alternano elaborazioni di canti tradizionali o di composizioni più
recenti che per la loro valenza stanno esse stesse entrando a far parte della
tradizione: è il caso di Lechà Dodì,
tratta da una melodia tradizionale degli ebrei di Venezia e di Ferrara, e di Gelem Gelem, inno della popolazione
romaní composto da Žarko Jovanović a partire da una melodia tradizionale e qui
riproposto usando la variante linguistica dei rom abruzzesi di antico
insediamento. I brani, tutti abbastanza ampi e articolati, presentano interessanti
sezioni solistiche e impasti strumentali che, di fianco al virtuosismo di
Spinelli (fisarmonica) e Fink (flauto traverso), mettono via via in risalto la
presenza degli altri strumentisti: Luca Baldini (basso, contrabbasso), Massimiliano
Dragoni (percussioni, salterio), Massimo Ferri (chitarra, bouzouki, cümbüş), Gianni
Micheli (clarinetti) e Saverio Zacchei (trombone) dellOrchestra Multietnica di
Arezzo; Gennaro Spinelli (violino), Marco Vignali (tromba, flicorno) e Fausto
Della Torre (percussioni) dellAlexian group. Tra coloro che hanno prestato la
propria voce durante la registrazione vi sono anche Paolo Benvegnù, Emad Shuman
e Paola Scoppa.
Alexian Santino Spinelli, Enrico Fink, i solisti dell'OMA e i membri dell'Alexian Group
Dopo quel fortunato
debutto al Mandela Forum, i concerti della festa ebraica rom hanno subito
unimprovvisa battuta darresto a causa della pandemia da Covid-19 e sono
potuti riprendere solo brevemente ad agosto. Per fortuna, i componenti di
questa nuova formazione hanno deciso di lasciarci un disco, presentato al
pubblico proprio in occasione della Giornata della Memoria 2021, cui hanno
fatto seguito due concerti in streaming
trasmessi dal Teatro Excelsior di Reggello e dal Teatro Verdi di Monte San
Savino. In attesa di tornare a seguire Enrico Fink, Santino Spinelli,
lOrchestra Multietnica di Arezzo e lAlexian Group dal vivo, lalbum può
essere ascoltato nella sua interezza su YouTube e Spotify.
di Antonella Dicuonzo
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