Neorealismo. Poetiche e polemiche
Imola, Cue Press, 2020, 231 pp., euro 32,99
ISBN 978-88-55100-73-1
Data di pubblicazione su web 23/03/2021
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Nell'Introduzione Milanini parte proprio dalla «inadeguatezza del termine neorealismo a designare le esperienze artistiche attraverso cui si espresse […] il desiderio comune a molti intellettuali di contribuire alla formazione di una nuova coscienza collettiva» (p. 11). Altra questione sollevata dallo studioso è quella che investe il neorealismo nelle sue varie declinazioni: dal lungometraggio alla pittura e dalla letteratura al documentario. Proprio con la questione pittorica si apre la sezione Prodromi, con un contributo del 1942 di Renato Guttuso seguito da un profetico coevo articolo di Carlo Lizzani in cui si osserva come il pubblico fosse alla ricerca di «quanto il cinema italiano si ostina a non offrirgli: un'immagine sincera di vita» (p. 30).
Con La stagione dell'impegno il volume vira su altri interventi, vere e proprie “chiamate alle armi” alla vigilia della Liberazione, da parte di autori come Cesare Pavese, Elio Vittorini e Vittorio De Sica il quale, a proposito di Ladri di biciclette (1948), dichiara di aver voluto «rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso nella piccola cronaca» (p. 61). Nelle sezioni Primi bilanci interni e Sviluppi e crisi sono raccolte considerazioni e riflessioni dell'immediato Secondo dopoguerra sulle produzioni letterarie – con scritti di Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda e Carlo Levi – e cinematografiche, grazie ai contributi di Giuseppe De Santis, Roberto Rossellini e Cesare Zavattini. Quest'ultimo, ne Il neorealismo secondo me, sua illuminante relazione presentata a un convegno nel 1953, sottintende la natura trainante del movimento ed esorta il lettore-spettatore a non credere «che tutto questo laboratorio non serva anche alle altre forme di cinema» (p. 171), in riferimento a tutti i successivi autori non neorealisti.
In Autocritiche e polemiche postume Carlo Bernari e Vasco Pratolini nel 1957, a neorealismo “terminato”, pubblicano su «Tempo presente» le loro risposte alle (identiche) domande del poeta e giornalista Franco Matacotta, focalizzando l'attenzione sui rapporti tra realismo, politica (in particolare l'ideologia marxista) ed eventi socioculturali degli anni Cinquanta. Pratolini arriva ad affermare che l'autobiografismo del dopoguerra è il documento di una mutazione di situazioni in un processo sociale definito che «confluisce nell'esperienza del realismo» (p. 210). Carlo Cassola, nel 1958, pubblica su «Comunità» Ideologia o poesia?, un perentorio articolo sulla catalogazione letteraria in cui dichiara: «i giudizi che sono stati via via dati sui vari indirizzi letterari (neorealismo, letteratura impegnata, letteratura della Resistenza, ecc.), nonché sulle opere e sugli autori considerati di maggior rilievo, mi trovano generalmente in disaccordo» (p. 214). Segue un'intervista del 1960 rilasciata da Luchino Visconti a Tommaso Chieretti, con un'arguta riflessione sulla concezione del “realismo” e sulle sorti del movimento oggetto del presente volume. Il grande regista milanese sostiene che ritornare ai contenuti sensibili del periodo neorealista è una sorta di ripiego, di pigrizia, e aggiunge che «non si deve nascondere dietro la realtà di ieri la scarsa aggressività verso la realtà di oggi» (p. 220). Chiude la raccolta In morte del Realismo, contributo in versi di feroce violenza letteraria a opera di Pier Paolo Pasolini, tratto da La religione del mio tempo (1961).
Il punto di forza di questa raccolta è sicuramente rappresentato dalla diversità, dall'incontro-scontro di opinioni, riflessioni e polemiche multiculturali di origini e periodi diversi, capaci di garantire al lettore un panorama vasto e poliedrico. Tutto ciò consente allo studioso e a un pubblico di non specialisti di approfondire le svariate sfaccettature del dibattito e su questa base di farsi una propria idea sviluppando un pensiero autonomo.
Indice
Claudio Milanini, Introduzione
Prodromi
Renato Guttuso, Paura della pittura
Carlo Lizzani, Infanzia del cinema italiano
Luchino Visconti, Cinema antropomorfico
Giaime Pintor, Lettera al fratello Luigi
La stagione dellimpegno
Cesare Pavese, Ritorno alluomo
Elio Vittorini, Una nuova cultura
Letteratura doccasione
Cesare Pavese, Di una nuova letteratura
Vittorio De Sica, Perché Ladri di biciclette
Corrado Alvaro, Sulle condizioni degli intellettuali nei nostri anni in Italia
Francesco Jovine, Invito in Arcadia
Elio Vittorini, Larte è engagement naturale
Lettera a «Rinascita»
Primi bilanci interni
Italo Calvino, La letteratura italiana sulla Resistenza
Niccolò Gadda, La narrativa del dopoguerra
Sviluppi e crisi
Carlo Emilio Gadda, Unopinione sul neorealismo
Carlo Levi, Larte luigina e larte contadina
Giuseppe De Santis, È in crisi il neorealismo?
Vitaliano Brancati, Ritorno alla censura
Editoriale
Roberto Rossellini, Due parole sul neorealismo
Alberto Moravia, Il comunismo al potere e i problemi dellarte
Renato Guttuso, I comunisti e larte
Cesare Zavattini, Il neorealismo secondo me
Cultura e vita morale
Albe Steiner, Sulla fotografia
Federico Fellini, Neorealismo
Autocritiche e polemiche postume
Italo Calvino, Il midollo del leone
Roberto Rossellini, Il mio dopoguerra
Carlo Bernari, Risposte a Questioni sul neorealismo
Vasco Pratolini, Risposte a Questioni sul neorealismo
Carlo Cassola, Ideologia o poesia?
Luchino Visconti, Approdo al realismo
Pier Paolo Pasolini, In morte del Realismo
Elenco delle fonti