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Theaterheute, Nr. 1, Januar 2021


64 pp., euro 17,00
ISSN 0040 5507

La chiusura a novembre dei teatri tedeschi, per fronteggiare la nuova ondata di Coronavirus, ha compromesso l’avvio della nuova stagione e costretto a trasferire le produzioni sulle piattaforme on line. Se ne parla nella sezione Streams & Start di questo numero di «Theaterheute». L’apertura spetta a Der Zauberberg: tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Mann e affrontato da Sebastian Hartmann che lo aveva già allestito dieci anni fa a Lipsia, sul palcoscenico del Deutsches Theater di Berlino va in scena uno spettacolo onirico affidato all’interpretazione di Linda Pöppel, Manuel Harder, Niklas Wetzel.

La versione livestream caratterizza anche gli altri allestimenti tedeschi: il Deutsches Schauspielhaus di Amburgo ha realizzato la messinscena di Geschichten aus dem Wiener Wald di Ödön von Horvàth a cura di Heike Marianne Goetze che dirige una compagnia formata da Simon Brussis, Julia Wieninger, Eva Maria Nikolaus, Maximilian Scheidt, Josef Ostendorf e Daniel Hoevels.

Alle dichiarazioni dei direttori dei principali teatri dell’area tedesca in merito alle difficoltà incontrate a livello organizzativo, segue la recensione di Liebe. Eine argumentative Übung di Silvan Ben Yishai in scena ai Kammerspiele di Monaco. La regia di Heike Marianne Goetze affronta un testo incentrato sulla figura di Olivia, la pigra compagna di Braccio di Ferro con le sue problematiche di stampo femminista legate soprattutto al desiderio di indipendenza, come bene ha interpretato la voce monologante di Johanna Eiworth.

Nello stesso teatro sono stati applauditi Habitat/München (pandemic version) della coreografa Doris Uhlich e Touch di Falk Richter condiviso con la coreografa Anouk van Dijk: corpi avvolti nel nylon danzano nel rispetto delle distanze anti-Covid per comunicare le insicurezze della nostra società e l’isolamento affettivo delle persone. Eine Jugend in Deutschland, che si ispira all’omonimo romanzo di Ernst Toller, è il titolo dello spettacolo ideato da Jan-Christoph Gockel sui tentativi rivoluzionari di oggi, a partire dalle esperienze in Bielorussia. Di spessore è risultata la prova degli interpreti, tra i quali figurano Andre Benndorff, Sebastian Brandes, Julia Gräfner, Walter Hess, Leoni Schutz, Martin Weigel.

Compete ad Antù Romero Nunes la messinscena di Metamorphosen di Ovidio secondo una linea di regia propensa all’ambientazione contemporanea, per sottolineare l’eternità dell’opera latina consegnata alle competenze di una compagnia di giovani attori, tra i quali emergono Michael Klammer, Marie Löcker, Aenne Schwarz e Paula Beer, che si sono esibiti sul palcoscenico dello Stadttheater di Basilea.

Allo stesso pubblico è stato proposto il dramma Das Ende der Welt, wie wir es kennen, novità di David Lindermann allestita da Jörg Pohl anche protagonista, assieme a Gala Othero Winter, di una storia con al centro una comunità che, consapevole della imminente fine del mondo, decide di essere più equa e solidale.

Il nuovo direttore dello Schauspielhaus di Dresda, Alexander Kohlmann, ha impostato la programmazione del teatro sulla riflessione del ruolo della scienza. In merito spicca la novità Nachts im Ozean di Michel Decar, al debutto come regista che si avvale del contributo attorale di Niklas Herzberg, Laura Eichten e Roman Weltzien.

Mission Mars di Björn SC Deigner è una visione inquietante del pianeta terra visto dallo spazio, con il suo degrado ambientale. Stefan Korves, Cara-Maria Nagler e Nicole Widera sono i nomi degli interpreti mossi dalla meticolosa regia di Kevin Barz.

In Parkbank-Gespräche si leggono due interessanti interviste rilasciate da Alexander Karschnia – drammaturgo e studioso – e dal regista teatrale Stephan Kimmig. Gli argomenti affrontati ruotano intorno ai cambiamenti della funzione del teatro nell’età della pandemia, nella certezza di un possibile ritorno alla situazione preesistente, da cui nasce una condivisa tensione per la rigenerazione anche dei linguaggi.

La sezione Akteure della rivista berlinese è dedicata al profilo di Taner Sahintürk, attore di primo piano del Gorki Theater di Berlino a partire dalla stagione 2013-2014 dove si è distinto, tra l’altro, in In My Room di Falk Richter, in Yes but No di Yael Roven e nel cechoviano Der Kirschgarten (Il giardino dei ciliegi). In precedenza figura nelle compagnie del National Theater di Mannheim dello Stadttheater di Düsseldorf. Di non trascurabile importanza artistica è la sua partecipazione a numerose produzioni cinematografiche e televisivo. 

In Burning Issues si dà notizia dell’omonimo forum che riunisce artisti e professionisti dei media di tutta la Germania per rendere il settore più democratico e funzionale. Attraverso lezioni, discussioni, interventi artistici e performances in rete, si affrontano problematiche piuttosto complesse, come il peso del sessismo e le varie discriminazioni che decidono carriere nel mondo dello spettacolo.

Il testo del mese, pubblicato in versione integrale nelle pagine di Das Stück, è Deinen Platz in der Welt di Dominik Busch, che ha debuttato allo Stadttheater di Bielefeld per la regia di Dariusch Yazdkhasti e l’interpretazione di Cornelius Gebert, Brit Dehler e Leona Grundig




di Massimo Bertoldi


Theaterheute, Nr. 1, Januar 2021

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