La monografia di Leonardo Mancini,
esito dei suoi studi dottorali presso lUniversità degli Studi di Torino e
lUniversité Paris 8, è incentrata sulla stagione concertistica di Carmelo
Bene. La carriera del noto attore e autore italiano viene decostruita,
liberata dallimmagine “pubblica” e ripensata a partire da scelte “inusuali”
che fanno di lui un vero e proprio innovatore. Il volume si
suddivide in due parti. Nella prima, Genesi di una svolta, Mancini
individua i primi segni del passaggio dal teatro allo “spettacolo-concerto” in Majakovskij
(1960-1980), Manon (1964) e Il Rosa e il Nero (1966). Dopo unestenuante
avventura cinematografica che lo vede impegnato fisicamente e psicologicamente
(1967-1973), in seguito alle sperimentazioni radiofoniche e teatrali degli anni
Settanta e alle intense letture teoriche e filosofiche, Bene torna al teatro
con «un rinnovato interesse per le relazioni fra testo, voce e musicalità» (p.
17), discostandosi dalla “moda” scenica di quegli anni che consisteva nellaffidarsi
a forme di linguaggio non verbali.
Nella seconda parte, Un passaggio oltre,
si entra nel vivo della transizione dal monologo al melologo. Lo studioso storicizza
la genesi della poetica di Bene sia analizzandone il contesto artistico e
produttivo sia approfondendo le relazioni dellartista con la tradizione. Il
lavoro storiografico si avvale di uno sforzo multidisciplinare, tenendo conto del
modello accademico e insieme della critica dello stesso, dei molteplici
interessi dellartista (letteratura, poesia, filosofia, declamazione) e della
sua attenzione nei confronti della “musicalità” nonostante lignoranza del
solfeggio e della teoria musicale.
Il volume si conclude con una riflessione
sulla versione beniana del Manfred di Byron e Schumann (1979),
occasione di mettere in pratica raffinate tecniche declamatorie ma anche di
proporre un «genere ibrido che era stato senzaltro minore nella storia del
teatro europeo, ma gravido di conseguenze per gli sviluppi delle arti della
scena e della musica» (p. 7).
Di seguito lIndice del volume:
INTRODUZIONE
PARTE
I
GENESI
DI UNA SVOLTA
1.
“Histrio aeternalis”
2.
Antecedenti e incontri musicali: dal teatro allo “spettacolo-concerto”
2.1
Majakovskij per ventanni (1960-1980) 2.2
Manon (1964): amore e “sterminio” del melodramma
2.3
Il Rosa e il Nero (1966): profezia estetica “in profumo davvenire”
3.
Il ritiro e il ritorno
3.1
Le esperienze cinematografiche e i manifesti del 1967-68 3.2
Gli anni Settanta: le sperimentazioni radiofoniche e teatrali
PARTE
II “UN
PASSAGGIO OLTRE”
4.
Il dibattito critico e i progetti concertistici irrealizzati
5.
Lapprodo ai melologhi
5.1
Il contesto artistico e produttivo 5.2
“Una nostalgia vecchia almeno di cento anni”
5.3
Dal monologo al melologo: la partitura teatrale e la phonè
6.
La declamazione fra conservazione e perdita
7.
Il Manfred di Bene fra Byron e Schumann
8.
Epilogo
BIBLIOGRAFIA
1.
Carmelo Bene
1.1 Opere 1.2 Scritti e interventi
1.3 Studi su Carmelo Bene 1.4 Articoli e recensioni sulla stampa
periodica
2.
Altri studi e testi
2.1
Fonti primarie 2.2
Studi
2.3
Articoli e recensioni sulla stampa periodica
INDICE
DEI NOMI
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