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Leonardo Mancini, Carmelo Bene: fonti della poetica, Milano, Mimesis, 2020 Teatro

La monografia di Leonardo Mancini, esito dei suoi studi dottorali presso l’Università degli Studi di Torino e l’Université Paris 8, è incentrata sulla stagione concertistica di Carmelo Bene. La carriera del noto attore e autore italiano viene decostruita, liberata dall’immagine “pubblica” e ripensata a partire da scelte “inusuali” che fanno di lui un vero e proprio innovatore.

Il volume si suddivide in due parti. Nella prima, Genesi di una svolta, Mancini individua i primi segni del passaggio dal teatro allo “spettacolo-concerto” in Majakovskij (1960-1980), Manon (1964) e Il Rosa e il Nero (1966). Dopo un’estenuante avventura cinematografica che lo vede impegnato fisicamente e psicologicamente (1967-1973), in seguito alle sperimentazioni radiofoniche e teatrali degli anni Settanta e alle intense letture teoriche e filosofiche, Bene torna al teatro con «un rinnovato interesse per le relazioni fra testo, voce e musicalità» (p. 17), discostandosi dalla “moda” scenica di quegli anni che consisteva nell’affidarsi a forme di linguaggio non verbali.

Nella seconda parte, Un passaggio oltre, si entra nel vivo della transizione dal monologo al melologo. Lo studioso storicizza la genesi della poetica di Bene sia analizzandone il contesto artistico e produttivo sia approfondendo le relazioni dell’artista con la tradizione. Il lavoro storiografico si avvale di uno sforzo multidisciplinare, tenendo conto del modello accademico e insieme della critica dello stesso, dei molteplici interessi dell’artista (letteratura, poesia, filosofia, declamazione) e della sua attenzione nei confronti della “musicalità” nonostante l’ignoranza del solfeggio e della teoria musicale.

Il volume si conclude con una riflessione sulla versione beniana del Manfred di Byron e Schumann (1979), occasione di mettere in pratica raffinate tecniche declamatorie ma anche di proporre un «genere ibrido che era stato senz’altro minore nella storia del teatro europeo, ma gravido di conseguenze per gli sviluppi delle arti della scena e della musica» (p. 7). 


Di seguito l’Indice del volume:

INTRODUZIONE

PARTE I
GENESI DI UNA SVOLTA

1. “Histrio aeternalis”

2. Antecedenti e incontri musicali: dal teatro allo “spettacolo-concerto”

2.1 Majakovskij per vent’anni (1960-1980)
2.2 Manon (1964): amore e “sterminio” del melodramma
2.3 Il Rosa e il Nero (1966): profezia estetica “in profumo d’avvenire”

3. Il ritiro e il ritorno

3.1 Le esperienze cinematografiche e i manifesti del 1967-68
3.2 Gli anni Settanta: le sperimentazioni radiofoniche e teatrali

PARTE II
“UN PASSAGGIO OLTRE

4. Il dibattito critico e i progetti concertistici irrealizzati

5. L’approdo ai melologhi

5.1 Il contesto artistico e produttivo
5.2 “Una nostalgia vecchia almeno di cento anni”
5.3 Dal monologo al melologo: la partitura teatrale e la phonè

6. La declamazione fra conservazione e perdita

7. Il Manfred di Bene fra Byron e Schumann

8. Epilogo

BIBLIOGRAFIA

1. Carmelo Bene

1.1  Opere
1.2  Scritti e interventi
1.3  Studi su Carmelo Bene
1.4  Articoli e recensioni sulla stampa periodica

2. Altri studi e testi

2.1 Fonti primarie
2.2 Studi
2.3 Articoli e recensioni sulla stampa periodica

INDICE DEI NOMI



 
Leonardo Mancini, Carmelo Bene: fonti della poetica, Milano, Mimesis, 2020

378 pp., euro 26,00

ISBN 9788857571133

ISSN 2384-9533


 
Firenze University Press
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