Critico
teatrale, scrittore, storico dello spettacolo e traduttore, Gianni Poli si confronta da tempo con la
drammaturgia francofona e con le estetiche della scena come dimostrano le
indagini su Un secolo di teatro francese (1886-1996), ospitate nella collana “Storia
dello Spettacolo. Manuali” diretta da Siro Ferrone (1999), nonché gli approfondimenti su Jean Genet (1973), Marguerite Yourcenar (1990), Raymond Queneau (1995) e Antonin Artaud (1997). Competenze
che sono alla base anche di questa Introduzione allo studio del teatro francese accolta nella collana “I teatri nazionali”
della casa editrice CUE press. Un utile manuale non solo per coloro che si
accostano per la prima volta allargomento, ma anche per gli studiosi più
esperti, che hanno ora a disposizione uno strumento di immediata consultazione che
riserva ampio spazio alle fonti e ai più recenti contributi storiografici.Il
tutto condotto con una metodologia ispirata alla critica del documento di Lucien Febvre, Jacques Le Goff e della scuola delle «Annales», a cui lautore si accosta
anche attraverso la mediazione del volume di Marco De Marinis Capire il
teatro (1988, 1994). La storia dello spettacolo francese viene così
presentata attraverso una narrazione che predilige l«osservazione, tramite
plausibile ricostruzione, dellambito sociale e della concretezza in cui
levento teatrale sè verificato, quale incontro di persone coinvolte in
unazione comunicativa reciproca» (p. 7). Ovvero attraverso quel complesso
sistema di relazioni tra committente, realizzatore e fruitore che è alla base
del fare teatro.
Una
impostazione che si riflette nella struttura dei cinque capitoli che compongono
il libro, suddivisi secondo uno schema che prevede un iniziale Panorama storico, il successivo inquadramento
di Fonti e studi, e lapprofondimento
de Il luogo e lo spazio, Levento e la messa in scena, Lattore, Lautore e il testo. In tal modo i cinque elementi salienti
dellistituzione teatrale – spazio, pubblico, attore, drammaturgia e committenza
– sono correttamente inseriti nel loro contesto storico, politico, economico,
sociale e culturale, senza il quale perderebbero di senso. Basti pensare
allepoca illuminista e alle sue interferenze tra potere e mondo artistico che
portarono a una radicale mutazione del rapporto tra palcoscenico e pubblico e a
una diversa interazione con il libro, grazie anche alla migliorata informazione
critica.
La
trattazione procede cronologicamente per temi e problemi. Una serie di
selezionati esempi permette da un lato di comprendere come la Francia presenti,
pur nella lunga durata, dei caratteri culturali abbastanza omogenei rispetto ad
altri paesi europei dalle storie nazionali più articolate; dallaltro illustra
efficacemente le differenti idee di teatro e di spettacolo che nascono e si
sviluppano dalla Moyen Âge al 1887, anno in cui lIntroduzione di Poli si interrompe, virtualmente ricollegandosi al
già citato volume edito nel 1999.
di Lorena Vallieri
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