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Gianni Poli

Introduzione allo studio del teatro francese


Imola, CUE press, 2020, 327 pp., euro 35.99
ISBN 9788855100687

Critico teatrale, scrittore, storico dello spettacolo e traduttore, Gianni Poli si confronta da tempo con la drammaturgia francofona e con le estetiche della scena come dimostrano le indagini su Un secolo di teatro francese (1886-1996), ospitate nella collana “Storia dello Spettacolo. Manuali” diretta da Siro Ferrone (1999), nonché gli approfondimenti su Jean Genet (1973), Marguerite Yourcenar (1990), Raymond Queneau (1995) e Antonin Artaud (1997). Competenze che sono alla base anche di questa Introduzione allo studio del teatro francese accolta nella collana “I teatri nazionali” della casa editrice CUE press. Un utile manuale non solo per coloro che si accostano per la prima volta all’argomento, ma anche per gli studiosi più esperti, che hanno ora a disposizione uno strumento di immediata consultazione che riserva ampio spazio alle fonti e ai più recenti contributi storiografici.

Il tutto condotto con una metodologia ispirata alla critica del documento di Lucien Febvre, Jacques Le Goff e della scuola delle «Annales», a cui l’autore si accosta anche attraverso la mediazione del volume di Marco De Marinis Capire il teatro (1988, 1994). La storia dello spettacolo francese viene così presentata attraverso una narrazione che predilige l’«osservazione, tramite plausibile ricostruzione, dell’ambito sociale e della concretezza in cui l’evento teatrale s’è verificato, quale incontro di persone coinvolte in un’azione comunicativa reciproca» (p. 7). Ovvero attraverso quel complesso sistema di relazioni tra committente, realizzatore e fruitore che è alla base del fare teatro.

Una impostazione che si riflette nella struttura dei cinque capitoli che compongono il libro, suddivisi secondo uno schema che prevede un iniziale Panorama storico, il successivo inquadramento di Fonti e studi, e l’approfondimento de Il luogo e lo spazio, L’evento e la messa in scena, L’attore, L’autore e il testo. In tal modo i cinque elementi salienti dell’istituzione teatrale – spazio, pubblico, attore, drammaturgia e committenza – sono correttamente inseriti nel loro contesto storico, politico, economico, sociale e culturale, senza il quale perderebbero di senso. Basti pensare all’epoca illuminista e alle sue interferenze tra potere e mondo artistico che portarono a una radicale mutazione del rapporto tra palcoscenico e pubblico e a una diversa interazione con il libro, grazie anche alla migliorata informazione critica.

La trattazione procede cronologicamente per temi e problemi. Una serie di selezionati esempi permette da un lato di comprendere come la Francia presenti, pur nella lunga durata, dei caratteri culturali abbastanza omogenei rispetto ad altri paesi europei dalle storie nazionali più articolate; dall’altro illustra efficacemente le differenti idee di teatro e di spettacolo che nascono e si sviluppano dalla Moyen Âge al 1887, anno in cui l’Introduzione di Poli si interrompe, virtualmente ricollegandosi al già citato volume edito nel 1999.


di Lorena Vallieri


La copertina

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