Theaterheute, Nr. 7, Juli 2019



72 pp., euro 15, 00
ISSN 0040 5507

Data di pubblicazione su web 24/10/2019

La copertina

Il primo spettacolo recensito nella sezione Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» riservato alle principali produzioni teatrali dei paesi di lingua tedesca, è Orestes in Mosul di Milo Rau in scena allo Schauspielhaus di Bochum per la regia dello stesso autore. Già rappresentata tra le macerie della città evocata nel titolo, la riscrittura dell'Orestea di Eschilo è una sorta di teatro-tribunale sostenuto da video e testimonianze autentiche relative alla terribile guerra contro l'Isis. Ne sono interpreti Elsie de Brauw, Bert Luppes, Susana Abdulmajid e Johan Leysen.

Dopo la riuscita riduzione del romanzo Erniedrigte und Beleidigte (Umiliati e offesi), Sebastian Hartmann sottopone alla stessa operazione Schuld und Sühne (Delitto e castigo) di Fëdor Dostoevskij, concentrando l'attenzione sulla psiche assassina del protagonista per poi trasformarla in coscienza di massa. Sul palcoscenico dello Staatsschauspiel di Dresda si è esibita, adottando gesti ed espressioni mimiche di stampo realistico, una compagnia di bravi attori tra i quali Luise Aschenbrenner, Linda Pöppel, Lukas Rüppel, Nadja Stübiger, Moritz Kienemann.

Due sono gli spettacoli con i quali Barbara Frey conclude la sua esperienza alla direzione dello Schauspielhaus di Zurigo. Die Große Gereiztheit di Karin Henkel dal romanzo Der Zauberberg (La Montagna incantata) di Thomas Mann si trasforma in una cupa riflessione sulla condizione della malattia permanente dei valori della società contemporanea. Accanto al protagonista Michael Neuenschwander si sono distinti Carolin Conrad, Friederike Wagner, Ludwig Boettger, Kay Buchheim. Die Toten, trasposizione teatrale del racconto The Dead da Dubliners di James Joyce, si caratterizza per un taglio di regia psicologico nell'esplorazione del sentimento di rassegnazione che muove i personaggi, affidati a Claudius Körber, Benito Bause, Lisa-Katrina Mayer, Jürg Kienberger. Dalla letteratura attinge anche Achim Freyer con l'allestimento della favola Der goldene Topf (Il vaso d'oro) di E.T.A. Hoffmann allo Schauspielhaus di Stoccarda. In linea con i suggerimenti testuali gli attori sembrano marionette con il volto mascherato, tanto nella gestualità quanto nell'impostazione della voce. Friederike Heller affronta Wolken.Heim di Elfriede Jelinek in cui si parla della ricerca di identità da parte di anime lacerate e imprigionate nei loro tormenti. Sul palcoscenico le quattro attrici (Christiane Roßbach, Therese Dörr, Josephine Köhler, Celina Rongen) recitano chiuse in gabbie metalliche e tra loro isolate.

Le pagine di Neue Stücke sono dedicate alle rappresentazioni di inediti testi contemporanei. Dall'annuale rassegna Wiener Festwochen è emerso Deponie Highfield, testo grottesco di René Pollesch incentrato sull'impossibilità di provare sentimenti genuini, consegnato alla regia di Ersan Mondtag e all'interpretazione di Caroline Peters e Kathrin Angerer. Nell'ambito della stessa rassegna viennese Sibylle Berg ha incaricato Pinar Karabulut della messinscena di Hass-Triptychon, impreziosita dalla presenza del prestigioso Benny Claessens impegnato a misurarsi con un testo dal contenuto amaro, popolato da casalinghe e gay, migranti e giovani che uccidono per odio. La Volkbühne di Berlino ha prodotto Die Hand ist ein einsamer Jäger, novità di Katja Brunner in cui prevale il tema della rimozione dei desideri. Il linguaggio scenico, assai movimentato e con sfumature ironiche, è orchestrato dall'attenta regia di Pinar Karabulut, abile nel predisporre l'esibizione di Elmira Bahrami, Malick Bauer e Paula Kober.

I cambiamenti subentrati nelle dinamiche di una compagnia teatrale negli ultimi decenni, le contraddizioni e la ricerca continua degli equilibri interni, sono gli argomenti affrontati da Peter Simonischek – attore da cinquant'anni attivo al fianco di Peter Stein, Andreas Breth, Felix Prader – nell'intervista raccolta nelle pagine di Thema Ensemble.

In Festivals si leggono i resoconti di alcune importanti manifestazioni teatrali, a partire dai Ruhrfestspiele diretti da Olaf Kröck e Jakob Hein che hanno definito il programma secondo il motto “Poesie und Politik”. Il carattere internazionale dell'evento è impresso, tra i vari elementi, dalla partecipazione dell'indiano Abhishek Thapar con la performance My Home at the Intersection, da Kalieaswari Srinivasan interprete di The Prisoner di Peter Brook, dalla novità Das Heerlager der Heiligen presentata da Jean Raspail e da Ivo van Hove impegnato in Ein wenig Leben (Una vita come tante) dall'omonimo romanzo di Hanya Yanagihara. Piuttosto interessante anche il cartellone del festival Radikal Jung al Volkstheater di Monaco. Tra le tante, variegate performances di questi giovani talenti sono emerse quelle di Nora Abdel-Maksoud in Café Populaire e in Amsterdam, di Julia Mounsey del Public Theater New York in 50/50 Old School Animation, dell'olandese Ariah Lester in White (Ariane).

Le pagine di Das Stück sono dedicate a un'intervista a Yael Ronen in cui l'artista nata a Gerusalemme parla dei nuovi conflitti in Israele, dei rapporti tra Palestina e Europa, di antisemitismo, temi ricorrenti nella sua ultima commedia Third Generation – Next Generation che ha recentemente debuttato al Maxim Gorki Theater di Berlino per la regia della stessa autrice e l'interpretazione di un gruppo di giovani attori formato da Knut Berger, Niels Bormann, Lamis Ammar, Karim Daoud e Yusef Sweid. Il testo si può leggere in versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero di «Theaterheute».

di Massimo Bertoldi

Theaterheute, Nr. 7, Juli 2019

Indice




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INHALT


FOYER

Eva Behrendt

Call your Darlings!

Klaus Lederer beruft René Pollesch an die Berliner Volksbühne

 

AUFFÜHRUNGEN

Franz Wille

An den Grenzen der Kultur

Milo Rau reist ins Kriegsgebiet: Orest in Mossul

Christian Wahl

Die Wurzelgrabung

Sebastian Hartmann installiert Dresden Dostojewskis Schuld und Sühne

Andreas Klaeui

Letzte Walzer

In Zürich zeigt Karin Henkel Die große Gereiztheit, und Barbara Frey verabschiedet sich mit Joyces Die Toten

Verena Großkreutz

Was von der Romantik übrig bleibt

Achim Freyers Goldenen Topf nach E.T.A. Hoffmanns  und Friederike Heller Jelineks Wiederentdeckung  Wolken.Heim.in Stuttgart

 

NEUE STÜCKE

Eva Behrendt

Aufstand der Schnittbrote

Uraufführungen in Wien und Berlin: René Polleschs Deponie Highfield, Sibylle Bergs Hass-Triptychon und Katja Brunners Die Hand ist ein einsamer Jäger

 

THEMA ENSEMBLE

Der Fulltime-Job

Peter Simonischek im Gespräch über 50 Jahre Ensemble-Erfahrung, Regieautoritäten, Durchhaltevermögen und Charakterlosigkeit

Franz Wille

 

Das Glück im Ensemble?

Ein Zwischenruf

 

FESTIVALS

Cornelia Diedler

Flugreisende auf Sinnsuche

Olaf Kröck und Jan Hein stellen die Ruhrfestspiele Recklinghausen neu auf

Silvia Stammen

Nice Guys und bad Girls

Das Festival Radikal jung am Münchner Volkstheater braucht keine Quote

 

INTERNATIONAL

Henning Bochert

Verhärtete Fronten

Identitätspolitik an US-Hochschulen und –Theatern steckt fest im gordischen Knoten

 

DAS STÜCK

Die große Veränderung

Yael Ronen im Gespräch über Third Generation – Next Generation und die Entwicklung der letzten zehn Jahre

 

ZWISCHENBILANZ

Gerhart Preußer

Auf diversen Baustellen

Wilfried Schulz hat das Düsseldorfer Schauspielhaus vorerst gerettet - fünf Wahrheiten

 

KÜNSTLERTEXT

Susanne Kennedy

Exorzismus

Eine Manifestrede über den Wandel der Schauspielkunst im 21. Jahrhundert

 

CHRONIK

Bremen - Alice Zandwijk/Liet Lenshoek  Mütter

Bamberg - Shakespeare Hamlet

Dresden - Dirk Laucke Früher war alles

Düsseldorf - Chuk Palahniuk Fight Club, Ingmar Bergman Fanny und Alexander

Frankfurt -  Helgard Haug Chinchilla Arschloch waswas. Nachrichten aus dem Zwischenhirn

Hamburg - Maya Arad Yasur  In der Schwebe, Kleist Amphitryon

Magdeburg - Alexander Kühne Düsterbusch City Lights

Mannheim - Jewgenij Samjatin Wir

Nürnberg - Georges Feydeau Herzliches Beileid, Philipp Löhle Am Rand


DATEN

Premieren im Juli

On Tour

Hinweise

Suchlauf – Programmhinweise


MAGAZIN

Burning Issues debattiert Gender(un)gleichheit beim Berliner Theatertreffen

Das internationale Figurentheatertreffen in Erlangen-Nürnberg

Neues Steuergesetz gefährdet die Freie Szene in Ungarn

Tatjana Rese startet in Neustrelitz und Neubrandenburg

 

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