Bianco e nero, a. LXXIX, n. 591, maggio-agosto 2018
160 pp., euro 16,00
Data di pubblicazione su web 14/05/2019
Il numero 591 della rivista «Bianco e nero» è tutto dedicato al celebre costumista. Se Tosi muove i primi passi della propria carriera nel mondo del teatro, sarà però il cinema a giovarsi maggiormente del suo genio artistico, al fianco di registi quali Luchino Visconti, Mario Soldati, Dino Risi, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Lina Wertmüller, Pier Paolo Pasolini, Franco Zeffirelli.
Il volume è suddiviso in due sezioni. La prima è dedicata al contributo di Tosi costumista; nella seconda lo si racconta invece in qualità di insegnante presso la Scuola nazionale di cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ruolo ricoperto dal 1988 al 2016. Uno «fra i docenti più longevi» (p. 7) di quell'istituto, come ricordato da Felice Laudadio nel suo editoriale.
In apertura Alberto Abrasino (Piero Tosi. La mano come ponte fra la mente e la materia) ricostruisce il contesto della Firenze «ostinatamente “minore” e “segreta”» in cui si formò la sua «personalità vera» (p. 11).
Mentre Quirino Conti (L'amico più prezioso “pour faire beau le paysage”) ricorda il suo primo incontro con Tosi avvenuto in occasione di una delle cene romane in compagnia di Natalia Aspesi e Carla Fendi, la costumista italiana premio Oscar Gabriella Pescucci («Piero, dobbiamo girare!») ricorda il piacere, condiviso con il collega, della cura dei dettagli. Segue la testimonianza-omaggio di Maurizio Millenotti (Tutti discepoli, nessun erede), che trova nello sviluppo di un “doppio pedinamento” sia il tentativo di carpire da vicino l'insegnamento del maestro, sia la scoperta personale di una possibile «vocazione ancora inespressa» (p. 50).
Flavio De Bernardinis riconduce l'arte del vestire l'attore (così come la scena) alla capacità di scavo da parte del costumista «nel modo di essere, negli usi, nel vissuto, nel carattere» (p. 52; habĭtus deriva habere, “comportarsi”, da cui l'“arte dell'abitudine”). Attraverso lo sguardo di alcuni dei maggiori registi con cui Tosi ha collaborato, si offrono nuovi punti di vista dai quali osservarne l'operato. Della sua collaborazione con Fellini si occupa Alberto Crespi, mentre Paola Jacobbi (Il cinema addosso. Moda e grandi film da Adrian ad Armani) esamina gli intrecci tra le trame del cinema e gli orditi della moda.
Seguono le Conversazioni. Se nelle prime due (a cura rispettivamente di Caterina Cerra e Alessandra Costa e di Mario Militello) è lo stesso Piero Tosi a raccontarsi, nel dittico che segue il ricordo del maestro all'opera è affidato alla memoria dei registi Gianni Amelio (testimonianza raccolta da Alberto Crespi) e Liliana Cavani («I miei amici comunisti li vorrei far venire qui!», a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch).
Completano questa prima sezione le testimonianze di Claudia Cardinale, Ottavia Piccolo, Rita Pavone, Milena Vukotic, Massimo Ranieri e Giancarlo Giannini, che restituiscono l'alacre lavoro di un perfezionista quale Tosi era.
Nella seconda sezione (decisamente più asciutta della prima), Caterina d'Amico (1988 la “chiamata” del Centro) ripercorre la scoperta da parte di Tosi di una nuova “vocazione”: quella dell'insegnamento. Tale approfondimento è arricchito dal ricordo di coloro che proprio nelle aule della citata scuola romana di cinema ebbero l'occasione di conoscerlo: Paolo Virzì (Un amico col quale è uno spasso perder tempo), Francesco Munzi (La stanza dei segreti), Barbara Bouchet (Il mio Piero… della Francesca), Carolina Crescentini (L'irraggiungibile punto di vita), Paola Minaccioni (Trova il tuo sorriso). Le parole delle attrici e dei registi mettono a fuoco l'immagine di un grande maestro attraverso profili talvolta più teneri, talaltra più duri.
Chiudono il volume il resoconto di Stefano Iachetti sul Fondo Piero Tosi al Centro sperimentale e la descrizione di Laura Ceccarelli e Laura Pompei della biblioteca personale del grande artigiano che raccoglie «materiali rari e di pregio, sia per datazione […] sia per ricchezza degli apparati iconografici» (p. 149). La collezione privata di Tosi testimonia, ancora una volta, un metodo di lavoro di impronta filologica, in cui la costruzione di ogni particolare è il risultato di un attento studio condotto sulle fonti iconografiche. Un ricco scrigno di disegni e illustrazioni che segna non tanto un traguardo, quanto piuttosto un punto di partenza.di Elisa Bianchi
Bianco e nero, a. LXXIX, n. 591, maggio-agosto 2018
Rivista quadrimestrale del Centro Sperimentale di CinematografiaIndice
Editoriale
Studiare (e mostrare) lopera di Piero Tosi
Felice Laudadio
Il costumista
La mano come ponte fra la mente e la materia
Alberto Abrasino
Piero Tosi: la vita, le opere, i film
Lamico più prezioso “pour faire beau le paysage”
Quirino Conti
«Piero, dobbiamo girare!»
Gabriella Pescucci
Tutti discepoli, nessun erede
Maurizio Millenotti
Vestire lattore e vestire lo spazio. L “habĭtus” nel cinema degli autori
Flavio De Bernardinis
Il prigioniero di Fellini
Alberto Crespi
Il cinema addosso. Moda e grandi film da Adrian ad Armani
Paola Jacobbi
Quando Azucena cuciva camicie rosse.
Conversazione con Piero Tosi su Il Gattopardo
Caterina Cerra e Alessandra Costa
Pasolini, Mangano, Callas
Conversazione con Piero Tosi su Medea e altre avventure
Mario Militello
Quali costumi?
Conversazione con Gianni Amelio
Alberto Crespi
«I miei amici comunisti li vorrei far venire qui!»
Conversazione con Liliana Cavani
Domenico Monetti, Luca Pallanch
«Delon poteva stringermi la vita usando una sola mano»
Claudia Cardinale
La biancheria? Lavatela con il tè
Ottavia Piccolo
Mi tagliò i capelli e divenni Gian Burrasca
Rita Pavone
Un uomo venuto dal Rinascimento
Milena Vukotic
La lana mortaccina e il cappello da muratore
Massimo Ranieri
Soluzione settanta per cento
Giancarlo Giannini
Linsegnante
1988 la “chiamata” del Centro
Caterina dAmico
Un amico col quale è uno spasso perder tempo
Paolo Virzì
La stanza dei segreti
Francesco Munzi
Il mio Piero… della Francesca
Barbara Bouchet
Lirraggiungibile punto di vita
Carolina Crescentini
Trova il tuo sorriso
Paola Minaccioni
Il fondo Piero Tosi al Csc
Stefano Iachetti
Uno scrigno prezioso: la biblioteca personale di Piero Tosi
Laura Ceccarelli, Laura Pompei