Il
nuovo doppio numero di «Prove di drammaturgia» è dedicato alle pratiche
inclusive, formative e partecipative con cui il teatro sviluppa la propria
originaria vocazione pedagogica, «che è sempre, e prima di tutto, pedagogia
dellincontro» (p. 3).
In
apertura Gerardo Guccini, direttore della rivista, ricorda Angelo Tradardi, assessore alla cultura
a Ivrea nel 1987 e tra i promotori del convegno Memorie e utopie del teatro che celebrava il ventennale di Ivrea
67. Unoccasione di confronto che sembrava aver lasciato poche tracce
documentarie e mnemotecniche e che qui viene ricordata attraverso le
provocazioni di Taviani e il discorso di Testori.
Gli
altri saggi delineano quello che viene definito un teatro «“con” (condividere,
consentire, confrontarsi…)» (p. 7) attraverso documenti, dati, exempla e approfondimenti su percorsi
individuali (Vacis, Gherzi, Sorrentino, Longhi);
esperienze in corso (Cormann per
lE.N.S.A.T.T., Martinelli per le
Albe, Fulco per lAtir, Bonazzi per lArgine, Borghesi per il festival 20 30, Ricci per Kilowatt); trasformazioni
istituzionali (Zanetti, Bollo, Hadley, Matarasso, Giusti, Taormina); scuole di teatro (con una sezione dedicata); progetti di
pedagogia teatrale (Casi, Donati e Doria, Lonfernini).
Infine,
appositi Box pongono poi laccento su
compagnie teatrali impegnate, seppur con modalità diverse, nel lavoro sul
territorio. Due dossier fotografici sono dedicati rispettivamente a Le piazze del teatro e Accogliere il teatro, la cultura si fa luogo. di Lorena Vallieri
Trascriviamo di seguito lIndice del volume:
INDICE
Editoriale
Ricordando Tradardi
Nota introduttiva
Nicola
Bonazzi, Le tante vie del teatro “con le
persone”
Aperture europee fra audience development e
drammaturgia attiva
Federica
Zanetti, Teatro e formazione come beni
comuni
Alessandro
Bollo, Audience development. Un termine
imperfetto, ma che merita fiducia
Steven
Hadley, Audience development:
democratizzazione della cultura?
Enzo
Cormann, Parlando, scrivendo. Gli
scrittori drammaturghi della E.N.S.A.T.T.: un collettivo sperimentale e critico
in divenire. Sei brevi note contro la formazione artistica
QUALE
FUTURO PER LE SCUOLE DI TEATRO
Vittorio
Taboga, Le scuole di teatro nel secondo
dopoguerra: una prima ricognizione
Fabio
Mangolini, provate ad unire le stelle con
sottilissimi fili
Maurizio
Schmidt, La nostra pedagogia teatrale:
fra tempo degli epigoni e sapere unico
Jean-François
Dusigne, La scuola della Cartoucherie:
verso attori-creatori delle scene del mondo
Una nuova gestione per
la Real Escuela Superior de Arte Dramático, intervista di Alvaro Vicente a Pablo
Iglesias Simón
PROCESSI
DI FORMAZIONE
Gabriele
Vacis, Il romanzo della Schiera
Gianluigi
Gherzi, A cosa formiamo?
Stefano
Casi, Scenario, un premio per maestro
Simone
Giusti, Imparare dal teatro nella scuola
italiana
Antonio
Taormina, Progetti di master. Dalla
dimensione europea al Dipartimento delle Arti
Maddalena
Lonfernini, Sul progetto “Teatro e
cittadinanza”
DOSSIER
ICONOGRAFICO
Città del teatro
LA
REALTÀ MODIFICATA
Il teatro genera
comunità,
intervista di Thomas Emenegger a Marco Martinelli
François
Matarasso, Zone di confine tra Arte
comunitaria e Arte partecipata
BOX.
Cantieri meticci, Il mondo è incontro
Claudio
Longhi, Pensare progetto, cambiare
territori
BOX.
Teatro dei venti, Generazioni di confine
Mimmo
Sorrentino, Aprire le porte allaldilà
Nadia
Fulco, Bonificare il territorio: lATIR
al Teatro Ringhiera
BOX.
Nuovo Teatro Sanità, Un ponte dentro
unisola
LAMINARIE,
Contro il Cabonage. Esperienze teatrali a
DOM la cupola del Pilastro
DOSSIER
ICONOGRAFICO
Accogliere il teatro, la
cultura si fa luogo
EDUCARE
ALLA VISIONE DEL TEATRO
Lorenzo
Donati e Agnese Doria, Crescere
spettatori. Una formazione del pubblico fra critica ed educazione
Nicola
Bonazzi, Formazione partecipata: i
progetti del Teatro dellArgine
Nicola
Borghesi, Festival 20 30: abitare un
vuoto
Luca
Ricci, Formarsi/formare: i percorsi di
Kilowatt Festival
POST-IT
Segnalazioni
editoriali a tema, a
cura di Marta Vettorello
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