Theaterheute, Nr. 8/9, August-September 2018
Nelle pagine di apertura di questo doppio numero estivo di «Theaterheute» si analizzano i principali festival teatrali dell'area tedesca che si sono svolti a primavera.
Si inizia con il Wiener Festwochen curato
da Tomas Zierhofer-Kin che imprime
alla manifestazione della capitale austriaca un carattere internazionale,
variegato nei linguaggi. Il fiore all'occhiello è la messinscena di Die Troerinnen di Jean-Paul Sartre curata dal coreano Ong Keng Sen, seguita dalla performance Häusliche Gewalt Wien di Markus
Öhrn. L'incontro tra musica, arte e teatro caratterizza la rassegna “Deep Fridays”
a cura della statunitense Angela Mattox,
nonché gli spettacoli The Walking Forest
della regista brasiliana Christiane
Jatahy, L'habitude di Jean Michel Bruyère con il collettivo
LFKs e CHEKOV – Fast & Furious
del gruppo franco-austriaco Superamas. Di rilievo il musical-teatro delle marionette The 2nd Season del canadese Josh Dolgin che critica duramente il
capitalismo contemporaneo. Critiche in parte condivise da La Plaza del duo El Conde de Torrefiel. Una delle tante rivelazioni
del festival viennese è
stato il performer Mohamed El Khatib
che con Stadium ha messo alla berlina
il sistema del calcio odierno sempre meno incline ai valori sportivi perché
sopraffatto dalle leggi di mercato.
Ricco di novità anche il Kunstenfestival
des Arts di Bruxelles curato da Christophe
Slagmuylder. Nel programma figura la performance di danza di Alice Ripoll aCORdo interpretata da quattro ballerini brasiliani della compagnia
REC. Milo Rau si fa applaudire con Die Wiederholung, novità affidata alle
competenze di attori quali Sara De
Bosschere, Suzy Cocco, Sébastien Foucault, Johan Leysen. Mitra è la storia turbolenta di uno psichiatra di Teheran messa in
scena dal regista cinematografico Jorge León.
Non trascurabile è Paradise Now (1968-2018), un omaggio di Michiel Vandevelde all'omonimo e
leggendario spettacolo del Living Theatre.
C'è molta cultura africana filtrata dall'analisi
dei rapporti con l'Europa in età postcoloniale negli spettacoli del festival
Theaterformen di Hannover diretto da Martine
Dennewald. La scrittrice keniota Ogutu
Muraya propone un toccante resoconto storico in Fractured Memories e in Because
I always Feel like Running. Il trauma della guerra in Ruanda è evocato dai movimenti della
ballerina Dorothée Munyaneza in Samedi Détente, mentre JungFrau è un dramma famigliare ricavato
dall'omonimo racconto di Mary Watson,
affidato alla regia di Jade Bowers e interpretato da Tracey-Lee Oliver, Carla
Classen, Ameera Patel, Jaques De Silva. Tra gli spettacoli di maggior
spessore artistico figurano anche Saigon
di Caroline Guiela Nguyen, Collision dell'australiana Lynette Wallworth, Independent Living del giapponese Takuya Murakawa e Mitleid. Die
Geschichte des Maschinengewehrs di Milo Rau che consegna a Ursina Lardi un monologo in cui si
denuncia l'uso di armi tedesche nei bombardamenti sulla Siria da parte
dell'esercito turco nel gennaio 2018.
L'ultima rassegna in esame è
Impulse-Festival NRW, dedicata al teatro indipendente. La nuova direzione di Haiko Pfost ha garantito visibilità a
talentuosi artisti emergenti come
Teresa Vittucci in All Eyes On. Si segnalano inoltre: la riflessione sul tema del
corpo animata dalla performance di sei ballerini in Apollon di Florentina
Holzinger; lo sguardo sul mondo delle lesbiche e della prostituzione in Pink Money di Antje Schupp; nonché la lettura del sadomasochismo in chiave
umoristica proposta da Roland
Rauschmeier e Alex Bailey in Consumption as a Cause of Coming into Being.
Le recensioni delle principali produzioni
di fine stagione realizzate nei paesi di lingua tedesca sono raccolte nella
sezione Aufführungen. Al Deutsches
Theater di Berlino nell'ambito della manifestazione “Lange Nacht der
Autor_innen” sono stati sottoposti alla giuria spettacoli tratti da testi
inediti. In Stanniolpapier di Björn SC Deigner
è la parabola esistenziale di una prostituta, messa in scena con la regia di Sebastian Hartmann e l'interpretazione
di Linda Pöppel, Frank Büttner e Manuel Harder. Degno di nota anche Eine
Version der Geschichte di Simone
Kucher, in cui i rapporti conflittuali di un violinista americano con il
mondo e il suo nucleo famigliare sono stati rappresentati con successo da Isabelle Menke, Christian Baumbach, Ludwig
Boettge, Matthias Neukirch. Infine
ricordiamo europa flieht nach europa di Miroslava Svolikova: un'amara riflessione sul
futuro del Vecchio Continente. Tra gli attori spiccano Marta Kizyma, Valentin Postlmayr,
Sven Dolinski e Alina Fritsch.
Allo Schauspiel di Colonia Ersan Mondtag ha curato la regia di Wonderland Ave di Sibylle Berg, uno spettacolo ambientato in un futuro distopico
caratterizzato dal definitivo sopravvento dell'intelligenza artificiale che
relega l'uomo a semplice comparsa. Pubblicato in versione integrale nella
sezione Das Stück di questo numero di
«Theaterheute», il dramma è stato interpretato da Kate Strong e Bruno Cathomas.
È stato presentato in prima assoluta sui palcoscenici
tedeschi il dramma Im Herzen der Gewalt
di Thomas Ostermeier, ricavato
dall'omonimo romanzo autobiografico di Édouard
Louis. Al centro della vicenda si pone una truce storia di violenza,
omofobia e criminalità recitata allo Schaubühne di Berlino da Renato Schuch, Alina Stiegler, Christoph
Gawenda e Laurenz Laufenberg. Si
colora di effetti barocchi la messinscena di Dom Juan di Molière da
parte di Frank Castorf che, oltre a
ribadire il carattere seducente del personaggio, evidenza la sua forza
trasgressiva rispetto ai codici morali e religiosi. Applausi per il protagonista
Aurel Manthei affiancato da Franz Pätzold, Marcel Heuperman, Nora
Buzalka, Bibiana Beglau
(produzione Residenztheater di Monaco).
In Akteure
si legge il profilo artistico di Franziska
Hackl, attrice viennese classe 1983 formatasi al Max-Reinhardt-Seminar, poi scritturata dallo
Stadttheater di Magonza, dal Theater am Kurfürstendamm di Berlino e dai
Kammerspiele di Amburgo. Hackl si è “rivelata” nel 2011 in Grillenparz di Thomas Artz
allo Schauspielhaus di Vienna (regia di Andreas
Beck) per poi trionfare al Theater di Basilea per merito di Simon Stone che l'ha resa protagonista
del cechoviano Drei Schwestern e di Hotel Strindberg allestito dal medesimo regista.
A René
Pollesch è stato recentemente assegnato a Colonia il premio Jürgen Bansemer
& Ute Nyssen. In questa occasione il celebre drammaturgo-regista ha parlato
del teatro tedesco contemporaneo e dei suoi rapporti politici e culturali con
la società, per poi soffermarsi sulle sue principali creazioni: da Sex (Volksbühne in Prater di Vienna,
2002) a Kill Your Darlings! Streets of
Berladelphia! (Volksbühne di Berlino,
2012).
Theaterheute, Nr. 8/9, August-September 2018
Indice
FOYER
Tobias Schuster
Die Gespenster
Aus der Laudatio auf Thomas Köck zum Mülheimer Dramatikerpreis für paradies spielen
FESTIVALS
Wolfgang Kralicek
Fremd zieh ich wieder aus
Das zweite Jahr war auch das letzte des umstrittenen Wiener-Festwochen-Intendant
Tomas Zierhofer-Kin
Eva Behrendt
Angstfreies Experimentieren
Beim Kunstenfestival des Arts in Brüssel gab es neben vielem anderen Arbeiten
von Milo Rau, Alice Ripoll und Jorge Léon
Anja Quickert
Der Schuld-Komplex
Die Reflektion postkolonialer Verhältnissen im Fokus des Braunschweiger Festivals
Theaterformen
Dorothea Marcus
An
Grenzen räkeln
Das Impulse-Festival in Nordrhein-Westfalen erkundet unter dem neuen Leiter
Haiko Pfost theatrale Grenzerfahrungen aus
AUFFÜHRUNGEN
Christine Wahl
Die unbewältigte Maria
Bei der Langen Nacht der Autoren am Deutschen Theater Berlin sorgte Björn
SC Deigners In Stanniolpapier für
einen Regieskandal
Franz Wille
Die letzten Tage der Menschheit
Ersan Mondtags Uraufführung von Sibylle Bergs Wonderland Ave. in Köln
Eva Behrendt
Blick hinter die Maske
Thomas Ostermeiers Dramatisierung Im
Herzen der Gewalt nach Édouard Louis Roman an der Berliner Schaubühne
Christian Rakow
Haste mal ne Schulter?
Frank Castorf in seinen inszeniert am Münchner Residenztheater Molières Don Juan
AKTEURE
Stephan Reuter
Tiefe, Stärke, Zartheit
Die Schauspielerin Franziska Hackl, noch in Basel, bald in München
Till Briegleb
Das große Theorie-Theater
Eine Preisrede auf den Diskursdramatiker René Pollesch
BILANZ
Kristin Becker
Zu radikal für diese Stadt
Nach fünf Intendanten– Jahren verlässt Armin Petras das Schauspiel
Stuttgart – auf eigenen Wunsch
Gerhard Preußer
Familienfreundlicher Think Tank, adieu
Wie es nach Nicola Bramkamp am Schauspiel Bonn weitergeht, weiß keiner
CHRONIK
Kiel
- Roland Schimmelpfennig Die
Straße der Ameisen
Memmingen - John von Düffel Nebel im
August (Der Fall Ernst Lossa vor Gericht)
München - Lola Arias What They
Want to Hear
Oberhausen - Dirk Laucke Nur die
Harten (kommen in den Garten), Carl Sternheim Die Hose
Zürich - Martin Heckmanns Der
Schwindel und sein Gegenteil, Lukas Linder Der Präparator
DATEN
Premieren im August/September
Hinweise
Suchlauf – Programmhinweise
MAGAZIN
Karrierebeschleuniger Körber Studio Junge Regie
Ein Blick nach Osten im Deutschen Theater Berlin
Annekatrin Hendels Dokumentarfilm über Thomas Brasch und seine Familie
Neue Stücke aus aller Welt im Münchner Residenztheater
Alexander Scheer singt Gundermann,
ein Film von Andreas Dresen
Vorschau - Impressum