Theaterheute, Nr. 7, Juli 2018
Questo numero di «Theaterheute» si apre con la consueta sezioneAufführungenin cui si leggono le recensioni degli spettacoli più interessanti realizzati in chiusura della scorsa stagione nei teatri dei paesi di lingua tedesca.
Si inizia con lo schilleriano Don Karlos allestito al Residenztheater di Monaco da Martin Kušej che ha proposto una regia fedele al testo dimostrando particolare attenzione al contrasto tra amore e ragione di stato. Convincenti le prove di Thomas Lettow, Marcel Heuperman, Wolfram Rupperti. Nei Kammerspiele della città bavarese Marta Górnicka ha curato la regia del suo Jedem das Seine, testo corale per soli personaggi femminili che si concentra sulla visione sessista e patriarcale di matrice fascista, non trascurando amare allusioni al nostro presente. Allo Schauspiel di Stoccarda Sebastian Baumgarten ha trasferito sul palcoscenico la riduzione teatrale di SalomèdiOscar Wildeelaborata da Einar Schleef sotto forma di tenebroso oratorio. Tra gli attori si sono distinti Julischka Eichel, Horst Kotterba, Sebastian Röhrle e Paul Grill.
Il dramma migratorio di ieri e di oggi è il tema condiviso da due spettacoli piuttosto interessanti. Angst essen Seele auf, per la regia di Nuran David Calis (produzione Schauspiel di Lipsia), attualizza il tema della xenofobia affrontato nell'omonimo film di Rainer Werner Fassbinder (1974) raccontando la storia sentimentale tra la sessantenne Emmi, donna delle pulizie, e il giovane lavoratore extracomunitario Salem, rispettivamente interpretati da Bettina Schmidt e da Roman Kanonik. Il Gorki Theater di Berlino ha prodotto l'allestimento di Lö Grand Bal Almanya di Nurkan Erpulat in cui il mondo islamico si confronta con i pregiudizi del mondo occidentale. La compagnia, diretta dallo stesso Erpulat, è composta da attori tedeschi, turchi e croati tra i quali Tanju Girisken, Sesede Terziyan, Mehmet Yilmaz e Katharina Koch.
L'incontro tra il mito e la storia caratterizza l'impianto narrativo di tre novità. In Sieben Geister Sören Hornung ha affidato alla regista Laura Linnenbaum il dramma di una famiglia tedesca nel 1945: portato in scena allo Schauspiel di Chemnitz, con adeguate competenze espressive, da Christian Ruth, Horst Damm e Magda Decker. I protagonisti di Der Westen di Konstantin Küspert sono Lucky Luke, Superman e Dagobert Duck impegnati in eroiche azioni per evitare la catastrofe del mondo occidentale. La regia dello spettacolo, che ha debuttato al Theater di Bamberg, porta la firma di Sibylle Broll-Pape. Tra gli attori principali Anna Döing, Bertram Maxim Gärtner, Stefan Hartmann, Daniel Seniuke e Paul Maximilian Pira. Il testo è pubblicato in versione integrale nelle pagine Das Stück di questo numero della rivista. Si proietta in un mondo fantastico e futuribile Mars di Marius von Mayenburg, anche regista dell'allestimento allo Schauspiel di Francoforte interpretato da Torsten Flassig, Nils Kreutinger, André Meyer, Michael Schütz e Luana Velis.
In Das Gespräch si leggono le interviste a Haiko Pfost, nuovo direttore artistico del festival Impulse, e a Christoph Gurk, dramaturg dei Kammerspiele di Monaco. Oggetto di analisi le ricadute, positive e negative, della promozione di gruppi indipendenti da parte dei teatri pubblici. Entrambi gli intervistati offrono una valutazione generalmente positiva in termini artistici e produttivi di questo nuovo rapporto che sta maturando all'interno della scena tedesca.
Le pagine di Akteure ospitano i profili di tre personaggi dello spettacolo. Il primo è dedicato a Tucké Royale, artista che nel 2011, presentando la sua omonima performance, si era definito «Pseudo-Hermaphroditen» (p. 26) alludendo al gioco dei continui travestimenti estetici e linguistici praticato nelle sue fortunate esibizioni al Gorkij Theater di Berlino. Ripercorrendo la propria carriera, Royale ricorda tra i tanti spettacoli Mit Dolores habst ihr nicht gerechnet e Peter im Tierpark di Harald Hackenbeck. Si prosegue con Karin Henkel regista attiva dagli anni Novanta quando matura le prime esperienze al Burgtheater di Vienna. Affermatasi nel 2009 con Glaube, Liebe, Hoffnung di Ödön von Horváth allo Schauspielhaus di Amburgo e il cechoviano Drei Schwestern allo Schauspielhaus di Francoforte nel 2012 firma la regia di Der Idiot di Dostoevskij per lo Schauspiel di Colonia. I suoi personaggi sono caratterizzati da realismo e da ingredienti grotteschi: così nell'ultimo e acclamato Rom, originale collage delle tragedie shakespeariane ambientato a Roma. Il terzo profilo è dedicato a Kay Voges, intendente dello Schauspiel di Dortmund a partire dalla stagione 2010-2011. Inizialmente attivo in campo cinematografico, poi come assistente alla regia allo Schauspiel di Oberhausen, si è qualificato come regista in allestimenti di qualità come Der Meister und Margarita da Bulgakov (2012) e Die Borderline Prozession dello stesso Voges presentato ai Berliner Theatertreffen del 2017.
In Nachruf si legge la laudatio scritta dal dramaturg Hermann Beil in occasione della scomparsa di Karl-Ernst Herrmann (1936-2018) affermato scenografo e costumista che ha collaborato conPeter Stein, Peter Zadek, Claus Peymann, Luc Bondy.
In International si approfondiscono le linee culturali di Wajdi Mouawad nuovo direttore del parigino Théâtrede la Colline, nonché autore dell'apprezzato Notre Innocence affidato all'interpretazione di una compagnia di giovani attori. Infine merita attenzione l'allestimento di 1993 di Aurélien Bellanger da parte di Julien Gosselin con il Groupe 43 al Nationaltheater di Strasburgo: una critica amara e tagliente alla civiltà occidentale che usa come pretesto narrativo l'inaugurazione dell'Eurotunnel tra Calais e Folkestone (1993).
Indice
Inhalt
FOYER
Eva
Behrendt
Poesie der
Vielen
Fabian Hinrichs hält eine Wutrede zur Verleihung des Alfred-Kerr-Preises
AUFFÜHRUNGEN
Silvia
Stammen
Männerdämmerung
In
München zeigt Martin Kusej Don Karlos
am Residenztheater, und Marta Górnicka gibt Jedem
das Seine an den Kammerspielen
Andreas
Wilink
Auf Kreuzzug
Sebastian
Baumgartens Stuttgartens Versuch mit Einar Schleefs Salome nach Oscar Wilde
Eva
Behrendt
Die grellen
Farben der Mehrheitsgesellschaft
Nuran David Calis inszeniert in Leipzig
Angst essen Seele auf, Nurkan Erpulat
arrangiert in Berlin Lö Grand Bal Almanya
Franz Wille
Mythos und
Geschichte
Neue
Stücke: Sören Hornungs Sieben Geister,
Marius von Mayenburgs Mars und Konstantin
Küsperts Der Westen
DAS
GESPRÄCH
Die zwei
Welten des Theaters
Ein
Gespräch mit dem neuen Impulse-Leiter Haiko Pfost und dem Münchner Kammerspielendramaturg
Dramaturgen Christoph Gurk über die Öffnung des Stadttheaters in die Freien
Szene
AKTEURE
Andreas
Wilinik
Eine Fassade
ohne Haus
Der queere Performer Tucké Royale passt in keine Kategorie
Rita
Thiele
Dieser
radikale Anspruch an sich selbst
Eine Laudatio auf Karin Henkel zum Berliner Theaterpreise
im Mai 2018
Dorothea
Marcus
Der digitale
Zauberlehrling
Kay Voges hat aus dem Theater Dortmund seinen Kunstort
gemacht
NACHRUF
Hermann
Beil
«Kommen Se
rinn, da können Se rauskieken»
Erinnerungen an den Bühnenbilder und poetischen Realisten
Karl-Ernst Herrmann
INTERNATIONAL
Andreas
Klaeui
Diversité,
disparité, illegalité
Wajdi Mouawad und Julien Gosselin widmen sich in Paris
der Jugend
CHRONIK
Bochum - Johann
Nestroy Freiheit in Krähwinkel
Bonn - Lothar
Kittstein Schlafende Hunde
Dresden - Federico
Garcia Lorca Yerma
Hannover - Henrik
Ibsen Hedda Gabler
Karlsruhe - Davit
Gabunia Tiger und Löwe
Mainz - nach
Friedrich Hebbel Die Nibelungen
Mannheim - Theresia
Walser Nach der Ruhe vor dem Sturm
Weimar - Oliver
Bukowski Verzicht auf zusätzliche
Beleuchtung
Wien - Shakespeare
Macbeth
Zürich - Thom
Luz Girl from the Fog Machine Factory
DATEN
Premieren in Juli
On Tour Freie Szene
Suchlauf Fernsehen
MAGAZIN
Das Kinder-und
Jugendtheaterfestival «Dangerous Minds» auf Kampnagel
Drei Stücke von Ödön von Horváth, analysiert im Wiener Theaterm
Museum
Das Fragment Festival Büchner in Leipzig
Das Berliner RambaZamba- Theater übt schauspielerische
Inklusion
Milo Rau bei der Akfred-Kerr-Preisverleihung in Berlin
Vorschau -
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