«Theaterheute» si apre con unintervista a Ernest
Allan Hausmann attore tedesco di origini ghanesi con allattivo importanti
presenze nelle compagnie della Berliner Ensemble, del Deutsches Theater di
Berlino e del Thalia Theater di Amburgo. Racconta le offese e le provocazioni
razziali recentemente subite e si sofferma sulla sua partecipazione a Mittelreich adattamento dellomonimo
romanzo di Josef Bierbichler per la regia di Anta Helena Recke presentato
allultima edizione dei Berliner Thaetertreffen.
Di questa importante manifestazione berlinese, che
premia i dieci spettacoli considerati i più meritevoli della stagione, si
occupa in modo approfondito larticolo successivo (Best of…). Vi si sottolinea lincidenza dei supporti tecnologici
nella regia e nella costruzione dellazione scenica dellattore, come
emerge dagli allestimenti in questione: Faust
di Frank Castorf (Volksbühne di Berlino), Rückkehr
nach Reims di Thomas Ostermeier (Schaubühne di Berlino), Beute Frauen Krieg di Karin Henkel
(Schauspielhaus di Zurigo), il brechtiano Trommeln
in der Nacht (Tamburi nella notte)
per la regia di Christopher Rüping (Kammerspiele di Monaco), Am Königsweg di Elfriede Jelinek (regia
di Falk Richter, Deutsches Schauspielhaus di Amburgo), Die Odyssee di Antú Romero Nunes (Thalia Theater di Amburgo), Woyzeck di Georg Büchner per la regia di
Ulrich Rasche (Theater di Basilea), il citato Mittelreich curato da Anta Helena Recke (Kammerspiele di Monaco), Die Welt im Rücken dal romanzo omonimo
di Thomas Melle (Burgtheater di Vienna) e Nationaltheater
Reinickendorf di Vegard Vinge e Ida Müller (produzione Vinge/Müller & Berliner
Festspiele).
A questa rosa di
premiati si affiancano gli esclusi segnalati dalla redazione della rivista berlinese: Women in Trouble di Susanne Kennedy con la regia della stessa, Wilhelm Tell di Friedrich Schiller nellallestimento
di Stefan Bachmann e Faust di Werner
Schwab curato da Claudia Bauer.
In Mühlheimer
Stücke si legge una attenta presentazione dei testi registrati nel cartellone della quarantatreesima
edizione della rassegna Mühlheimer Theater Tage. Il filo conduttore è la vita
contemporanea. In Fräulein Agnes di Rebekka Kricheldorf (regia
di Erich Sidler) si affrontano le problematiche di una donna colta, agiata e di
spirito liberale. I personaggi di Homohalal
di Ibrahim Amir (regia di Laura Linnenbaum) vivono contraddizioni e ipocrisie
in merito al sesso e alla tolleranza etnica. Thomas Melle in Versetzung (regia di Brit Bartkowiak) si
occupa della crisi nella comunicazione interpersonale che in Beben di Maria Milisavljevic (regia di
Erich Sidler) converge nei linguaggi vuoti e scarni di Facebook, WhatsApp e Twitter.
Hotel Strindberg di Simon Stone (anche
regista) si ispira a Strindberg per raccontare un incontro grottesco, tragico e
comico tra uomini e donne in occasione di una festa aziendale. Ewald
Palmetshofer riscrive Vor Sonnenaufgang
di Gerhart Hauptmann (regia di Nora Schlocker) con un taglio finalizzato alla
denuncia delle contraddizioni e dei limiti della politica odierna. Trump, la
crisi finanziaria, il declino del neoliberalismo, le frequenti tensioni
razziali doggi caratterizzano il tessuto narrativo della citata commedia Am Königsweg della Jelinek. Infine in paradies spielen di Thomas Köck (regia
di Marie Bues) domina una visione apocalittica della globalizzazione contrapposta
a utopie di uguaglianza e di libertà.
Akteure è dedicato a Idil Baydar attrice e cabarettista dello
Schauspielhaus di Amburgo recentemente salita alla ribalta grazie alla prova
strepitosa in Am Königsweg. Nellintervista lartista ricorda le tappe
fondamentali della sua carriera ed espone i principi artistici sui quali si
basa il linguaggio delle sue performances.
La ricca documentata sezione Aufführungen, in cui si raccolgono le recensioni degli spettacoli
più importanti di recente produzione nei paesi di lingua tedesca, si apre con Panikherz che il regista Christopher Rüping
ha ricavato dallautobiografia scritta da Benjamin von Stuckrad-Barre per metterlo
in scena al Thalia Theater di Amburgo con gli applauditi Sebastian Zimmler, Peter
Maertens, Pascal Houdus. Lo stesso testo è stato proposto da Oliver Reese (produzione
Berliner Ensemble) con un marcato taglio musicale “accordato” al movimento di qualificati
attori quali Nico Holonics, Carina Zichner, Laurence Rupp e Bettina Hoppe. Si prosegue con Übermann oder Die Liebe kommt zu Besuch
di Christoph Marthaler,
rivisitazione del romanzo Der Übermann e del dramolett Die Liebe auf Besuch di Alfred Jarry che diventa un
omaggio al dadaismo riconoscibile nello stile di recitazione della compagnia della Schauspielhaus di Amburgo.
Degni di nota anche
i titoli in cartellone allo Schauspiel di Dresda a
partire da Zehn Gebote ispirato al Dekalog del regista cinematografico
polacco Krzysztof Kieślowski. La regia di Nuran David Calis segue uno sviluppo
narrativo basato sulla psicologia dei personaggi interpretati da Therese Bendjus,
Ismail Deniz, Holger Hübner, Marie Jordan, Oliver Simon impegnati in più ruoli.
Sebastian Hartmann ha affrontato Erniedrigte
und Beleidigte di Dostoevskij semplificando le tematiche sociali e
politiche a favore dellanalisi dei conflitti interiori. Nellallestimento sono
emerse le doti espressive di Yassin Trabelsi, Moritz Kienemann, Torsten Ranft, Luise
Aschenbrenner e Viktor Tremmel.
Anche dalla ricca e variegata scena berlinese emergono
proposte di rilievo. Spicca Krieg di Rainald
Goetz dedicato al movimento punk rock,
con risvolti romantici e patinati, per la regia di Robert Borgmann (produzione Berliner
Ensemble). Attori principali
Ingo Hülsmann, Annika Meier, Costanze Becker, Aljoscha Stadelmann e Stefanie
Rienperger. Null di Herbert Fritsch
in scena alla Schaubühne è tutto giocato sulla dialettica fallimento-rinascita
dellarte dellattore in una visione oscillante tra realismo e ironia. Tra gli
interpreti Jule Böwe, Bernardo Arias Porras, Ingo Günther, Florian Anderer e
Ruth Rosenfeld. Karim Henkel assembla in Rom
estratti di tragedie shakespeariane (Coriolanus,
Julius Cäsar, Antonius und Cleopatra) per restituire la rappresentazione della
donna nella vita della tarda
repubblica romana non trascurando significativi richiami al nostro presente.
Sul palcoscenico del Deutsches Theater sono stati calorosamente applauditi Jacob
Braun, Benjamin Lillie e Anita Vulesica.
Aufführungen
si conclude
a Monaco dove Amir Reza Koohestani ha allestito nei Kammerspiele ladattamento
del romanzo Die Attentäterin (2005) delliraniana
Yasmina Khadra (pseudonimo di Mohamed Moulessehoul) in cui si parla di terrorismo
e di questioni palestinesi. Pregevole la prova di Clara Liepsch, Benjamin Radjaipour,
Lena Hilsdorf, Maja Beckmann, Thomas Wodianka e Mahin Sadri. Il Residenztheater
ha prodotto Am Kältepol, collage di sei racconti del poeta Varlam
Šalamov dedicati alla vita nei Gulag che il giovane regista russo Timofey
Kulyabin ha sviluppato con un linguaggio crudo e realistico affidandolo
allinterpretazione di Charlotte Schwab, David Müller, Pauline Fusban.
Nella sezione Das
Stück si legge Konsens novità di Nina
Raine: un thriller psicologico venato di amaro umorismo di cui sono
protagonisti due avvocati alle prese con un processo per violenza sessuale. Il
testo è stato recentemente allestito allo Schauspielhaus di Düsseldorf per la
regia di Lore Stefanek e la partecipazione di Thiemo Schwarz, Sonja Beißwenger,
Torben Kessler, Cathleen Baumann e Tabea Bettin.
di Massimo Bertoldi
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