Il percorso di Aufführungen, lo spazio di «Theaterheute» dedicato alle recensioni delle principali produzioni realizzate nei paesi di lingua tedesca, inizia nei due teatri più importanti di Amburgo. Al Deutsches Schauspielhaus spicca Das halbe Leid, performance di dodici ore del duo Signa dedicata alla notte intesa come metafora dei lati oscuri della vita. Il Thalia Theater si segnala per la messinscena di Tod eines Handlungsreisenden (Death of a Salesman) di Arthur Miller con la regia di Sebastian Nübling che coniuga nelle relazioni tra i personaggi la critica al capitalismo contemporaneo. Pregevole è risultata la prova di Marina Galic, Kristof Van Boven e Sebastian Rudolph.
Ci si trasferisce al Residenztheater di Monaco per dare notizia di Für immer schöndi Noah Haidle per la regia di Katrin Plötner abile a orchestrare la storia di un rapporto piuttosto complicato tra madre e figlia che riflette lamaro consumismo americano. Le due convincenti protagoniste sono Mathilde Bundschuh e Juliane Köhler. Wartesaal, tratto dallomonimo romanzo di Lion Feuchtwanger secondo la versione di Stefan Pucher, è il fiore allocchiello dei Kammerspiele grazie alla riuscita contestualizzazione dellallestimento scenico al tempo del nazismo, nonché alla coinvolgente interpretazione di Gundars Abolins, Samouil Stoyanov e Annette Paulmann impegnati nei ruoli principali.
Il cartellone dello Schauspiel di Lipsia offre due spettacoli importanti: Choreographien der Arbeit di Sascha Hargesheimer, consegnato alla regia di Mirja Biel, che sviluppa con coerenza il tema dellalienazione del lavoro nelletà della New Economy; e Wolken Heim, graffiante testo di Elfriede Jelinek scritto nel 1988 ma assai attuale per le riflessioni sulla cultura e sullidentità tedesca, interpretato da Hubert Wild, Bettina Schmidt e Tilo Krügel. Ha fatto molto discutere il progetto di Milo Raus, General Assembly per la Schaubühne di Berlino: una simulazione di un fantomatico parlamento mondiale in cui si discutono i problemi della globalizzazione.
In Neue Stücke si registrano gli allestimenti di inediti testi teatrali contemporanei. È il caso di Eine Frau. Mary Page Marlowe di Tracy Letts: analisi dei turbamenti di una famiglia di oggi affidata alla regia di Davis Bösch con Carina Zichner e Sascha Nathan nei ruoli principali per una interessante produzione della Berliner Ensemble. Il Deutsches Theater della capitale ha realizzato lallestimento di Versetzung di Thomas Melle. Il testo, che si può leggere in versione integrale nella sezione Das Stück di questo numero della rivista berlinese, pone al centro dellintreccio narrativo la vita catastrofica di un uomo nella sua dimensione pubblica e privata. La regia è firmata da Brit Bartkowiak e tra gli interpreti principali figurano Christoph Franken, Daniel Hoevels, Judith Hoffmann e Helmuth Mosshammer.
In Starts sono raccolte le recensioni degli spettacoli scelti per lapertura delle rassegne stagionali più importanti nei circuiti teatrali tedeschi. Imponente la programmazione della berlinese Voklsbühne ora diretta da Chris Dercon. Vi si segnalano Iphigenie nelladattamento dei siriani Omar Ambussada e Mohammad Al Attar e Women in Trouble, novità di Susanne Kennedy affidata allinterpretazione di Marie Groothof, Bianca Van der Schoot, Niels Kuiters. Oltre Danse de nuit con la coreografia di Boris Charmatze a News Crime Sports di Calla Henkel e Max Pitegoff, sono stati proposti i monologhi Trittee Nicht Ich di Samuel Beckett secondo la cura scenica di Walter Asmus e il contributo artistico di unattrice del calibro di Anne Tismer.
Per quanto riguarda il cartellone del teatro di Oberhausen, ora diretto da un nuovo team formato da Florian Fiedler, Lucie Ortmann, Patricia Nickel-Dönicke e Dirk Laucke, è la sperimentazione ad assurgere a elemento caratterizzante a partire dalla messinscena di Schimmelmanns-Verfall einer Gesellschaft, novità di Mario Salazar in cui dominano gli orrori di una famiglia nazista portati in palcoscenico da Lise Wolle e Jürgen Sarkiss. La regia di Babett Grube trasferisce Antigone di Sofocle nella nostra contemporaneità per approfondire soprattutto linteriorità lacerata dei personaggi affidati a Burak Hoffmann, Christian Bayer, Emilie Reichenbach e Banafsheh Hourmazdi nel ruolo del titolo. Jan-Christoph Gockel sviluppa con lucida coerenza narrativa le tensioni e gli scontri che animano Amok di Jean-Claude Carrière, con Clemens Dönicke e Dietmar Nieder applauditi protagonisti.
Nachruf è dedicato al ricordo di Hans-Michael Rehberg, attore e regista recentemente scomparso del quale si ricordano le principali interpretazioni al Residenztheater di Monaco e allAkademietheater di Vienna. Rehberg ha lavorato con una certa continuità con Peter Zadek al fianco di Martin Schwab e Barbara Sukowa.
Infine il fascicolo registra uno speciale dedicato alla figura e alle funzioni del dramaturg nel teatro tedesco odierno. Le problematiche legate alla rivisitazione dei testi, i rapporti con gli attori e con i registi, le questioni relative alla comunicazione linguistica in relazione alle aspettative del pubblico sono gli argomenti discussi da Rita Thiele del Deutsches Schauspielhaus di Amburgo e da Katja Herlemann dello Schauspiel di Lipsia.
di Massimo Bertoldi
|