Il
15 marzo scorso il teatro Niccolini di Firenze ha dato il via a uniniziativa,
inedita per lItalia, che prevede lavviamento di un gruppo di giovani attori
alla professione teatrale. Giovani selezionati mediante audizione che dovranno
cimentarsi nella gestione del teatro nei suoi molteplici aspetti: oltre a
quelli squisitamente artistici – quali la realizzazione degli spettacoli e la
direzione scenica –, i prescelti dovranno occuparsi di organizzazione,
amministrazione, promozione, comunicazione, gestione della sala. Lobiettivo
dichiarato è quello di formare un “Nuovo Attore”, una figura poliedrica in
grado di saper svolgere tutti i mestieri del teatro.
Un
primo nucleo di partecipanti è costituito da “i Nuovi”, un collettivo di sedici
attori, tutti sotto i trentanni, provenienti dalla Scuola “Orazio Costa” della
Fondazione Teatro della Toscana. A questi se ne affiancheranno altri via via
selezionati.
Il
progetto guarda coscientemente al modello dei Comici dellArte del Seicento e
insieme alla figura dellattore “scarrozzante” di Giovanni Testori. A essere valorizzata è la componente artigianale
del lavoro attoriale, come evidenziato nel manifesto in sei punti Per un attore artigiano di una tradizione
vivente redatto dai “Nuovi”. Un testo programmatico in cui si fanno
interagire orizzonti diversi, coniugando il richiamo alla tradizione del teatro
di parola con la valorizzazione delle maestranze tecniche del Laboratorio darte
del Teatro della Toscana.
Sul
fronte spettacolare, la prossima stagione 2018/2019 al Niccoini vedrà coinvolti
“i Nuovi” diretti da Marco Baliani
in una nuova produzione della Mandragola. Gianfelice Imparato darà
vita a un laboratorio sul teatro comico di Eduardo
De Filippo, mentre Glauco Mauri
(in collaborazione con Matteo Tarasco)
condurrà la masterclass attoriale Laboratorio Dostoevskij. Infine, Andrée Ruth Shammah metterà in scena I
promessi sposi alla prova di Testori e Beppe
Navello presenterà il suo progetto Lantica utopia del Teatro Nazionale
in Italia.
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