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Hystrio, a. XXXI, 2018, n. 1


120 pp., euro 10,00
ISSN 1121-2691

Non mancano di interesse gli oggetti esposti nella Vetrina del nuovo numero di «Hystrio». Claudia Cannella si occupa di Eugenio Monti Colla, anima pulsante della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, improvvisamente scomparso prima della realizzazione di due progetti da lui stesso concepiti: il trasferimento della compagnia nella nuova sede dell’ex Ansaldo di Milano e l’apertura del Museo del Teatro di Figura, con i suoi cinquecento pezzi che lo rendono unico in Europa.

In occasione della tredicesima edizione del Premio Virginia Reiter vinto da Roberta Caronia, Francesca Benedetti ha tenuto una lectio magistralis dedicata al mestiere dell’attrice. Oltre a illustrare i propri processi creativi, riferisce Roberto Canziani, la celebre interprete ha raccontato le collaborazioni con i principali registi italiani, da Orazio Costa a Federico Tiezzi. Alessandro Toppi ci porta nella periferia di Napoli dove alcuni luoghi abbandonati sono stati trasformati in ambienti adatti allo spettacolo: la Sala Ichòs, il Nest, il Beggar’s Theatre. Marco Menini si sofferma sulla storia del recupero del Teatro Rossi di Pisa, struttura di fine Settecento ora in grado di offrire laboratori, presentazioni di libri, mostre, spettacoli.

Molti e di qualità sono i nomi convocati per il rinnovamento delle principali istituzioni di Torino e del Piemonte: Laura Bevione informa sull’assunzione di nuovi consulenti artistici al Teatro Stabile di Torino (Valerio Binasco, Anna Cremonini, Fausto Paravidino e Gabriele Vacis) e alla Fondazione Teatro Piemonte Europa, ora affidata a Valter Malosti.

Il viaggio di Teatromondo inizia a Lugano dove Maddalena Giovannelli ha partecipato al Fit Festival diretto da Paola Tripoli, dedicato all’analisi del rapporto tra politica e arti performative. Tra i tanti spettacoli di rilievo sono emersi Before the Revolution di Ahmed el Attar, Hamlet dell’eclettico regista tedesco Boris Nikitin e MDSLX di Motus. Altrettanto pregevole la cinquantunesima edizione del Festival Bitef di Belgrado, per la presenza di Jan Fabre con Mount Olympus, di Forced Entertainment con Quizoola! e del regista Jernej Lorenci con Kingdom of Heaven.

Il prezioso contributo di Franco Ungaro prende in considerazione il Festival musicale Exit di Novi Sad e il multidisciplinare Festival di Belgrado. Ci si trasferisce poi nella vicina Bosnia per conoscere Oliver Frljić, ex direttore del Teatro Nazionale croato di Fiume e soprattutto regista provocatorio e radicale. Questi, nell’intervista rilasciata a Roberto Rizzente, spiega il suo legame con il teatro politico di Piscator e con quello didattico di Brecht, e poi con Artaud e Heiner Müller (come emerge dal suo ultimo spettacolo La nostra violenza e la vostra violenza). In Macedonia, secondo quanto riferisce ancora Ungaro, il teatro vive un’intensa stagione di rinnovamento, aprendosi alla cultura europea con progetti in sinergia.

A Vienna, racconta Irina Wolf, lo spettacolo teatrale affronta e analizza problematiche contemporanee. Il tema dell’inquinamento è presente in Paradies Fluten del giovane austriaco Thomas Köck in scena all’Akademietheater per la regia di Robert Borgmann. La guerra ricorre in Die Persen di Eschilo nella lettura di Michael Thalheimer e in Iphigenie in Aulis/Occident Express diretto da Anna Badora al Volkstheater. Si parla di diritti e di democrazia sia in Building the Wall di Robert Schenkkan al Theater in der Drachengasse sia in Extremophile di Alexandra Badea.

Nell’itinerario di Teatromondo trova posto anche la Romania visitata da Irina Wolf in un vero e proprio tour de force lungo le rotte dei tanti festival tenuti a ottobre: dal Festival Internazionale per il Giovane Pubblico a Lași alla settima edizione degli Incontri internazionali del Teatro Nazionale di Cluj e della Piattaforma internazionale di teatro fino al Festival del Teatro nazionale di Bucarest. Un resoconto sul teatro russo è affidato a Fausto Malcovati, che mette in rilievo la rilettura di Edipo re allestita a Mosca da Rimas Tuminas e la coinvolgente versione comica de Il coccodrillo dall’omonimo racconto di Dostoevskij elaborata da Valerij Fokin a San Pietroburgo. Infine, Laura Bevione relaziona con particolare cura sull’ultima edizione del festival Sirenos di Vilnius.

Piatto prelibato di questo numero è il dossier Buon compleanno Hystrio!, occasionato dal trentesimo anno di attività della rivista milanese, a cura di Claudia Cannella. Malcovati si sofferma sulla figura storica del fondatore, Ugo Ronfani, seguendo la vita della redazione poi diretta dalla stessa Cannella e illustrando i cambiamenti subentrati nel 1998 in seguito alla fondazione dell’Associazione Culturale Hystrio. L’impostazione cronologica del dossier è un utile ripasso della storia del teatro italiano ed europeo dal 1988 oggi. Il biennio 1988-1900 compete a Andrea Bisicchia, che ricorda il primo numero della rivista milanese in cui si discuteva della crisi del teatro italiano – denunciata, tra i tanti, da Giorgio Strehler – e della condizione di abbandono del teatro di ricerca e del teatro dei ragazzi. Nell’ambito dello spettacolo si parla di Sei personaggi in cerca d’autore nella celebre edizione di Anatolij Vasiliev.

I numeri pubblicati nel periodo 1991-1993 focalizzano l’attenzione sulle celebrazioni del bicentenario della morte di Carlo Goldoni, come osserva Giuseppe Liotta, che aggiunge una rivalutazione di Mario Luzi commediografo. La necessità di un Ministero della Cultura in grado di riordinare il mondo dello spettacolo è l’argomento ricorrente nelle pubblicazioni 1994-1996, riassunte da Francesco Tei. Segue lo spazio editoriale riservato a Spiro Scimone, alla Biennale di Venezia e al web inteso come contenitore di materiali teatrali.

Spetta a Laura Caretti l’analisi del biennio 1997-1998 in cui si parla di Dario Fo vincitore del Premio Nobel per la Letteratura, della scomparsa di Strehler e della rassegna Teatro ’90 al Franco Parenti di Milano. Importanti sono i dossier dedicati agli attori comici tra teatro e televisione e al Teatro di figura.

Teatro del Mediterraneo e Teatro di guerra impreziosiscono l’approfondimento sul triennio 2000-2002, affrontato da Sara Chiappori dedicando particolare attenzione a Peter Brook, Luca Ronconi e Carmelo Bene. Tra i tanti argomenti affrontati nei numeri di Hystrio del 2003-2005, Fabrizio Sebastian Caleffi parla di Giovanni Testori e Piero Mazzarella, della drammaturgia ungherese, del Teatro di narrazione, nonché del al rapporto fra teatro e università. Con l’intervento di Nicola Viesti diventano protagoniste le annate 2006-2008 con Enzo Moscato e Saverio La Ruina, significativi esempi della drammaturgia contemporanea, proposti assieme ai classici (da Samuel Beckett e Henrik Ibsen e Luchino Visconti), al teatro in Canada e alla danza europea.

Il triennio 2009-2011, curato da Stefania Maraucci, registra un bel ricordo di Ronfani, una riflessione sul teatro di Emma Dante e un’analisi degli allestimenti di testi americani da parte di Arturo Cirillo. Si passa al biennio 2012-2014 affidato a Roberto Rizzente, che si sofferma su Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams per la regia di Antonio Latella, sul fondamentale libro di Hans-Thies Lehmann dedicato al Postdramatisches Theater (Frankfurt am Main, Verlag der Autoren, 1999), cui si affiancano l’occupazione del Teatro Valle di Roma e le scomparse di Mario Missiroli e Massimo Castri.

Di rilievo sono anche i contenuti dei dossier relativi a Strindberg: Teatro e sport, Teatro russo, Teatro e sesso, Teatro lituano e inglese. Diego Vincenti firma l’ultimo contributo 2015-2017 nel quale si leggono note su Brook e Ronconi, nonché i dossier dedicati a Teatro e scienza, a Shakespeare e a Pirandello. Infine Laura Bevione, Albarosa Camaldo e Claudia Cannella raccolgono i “biglietti d’auguri” firmati da diverse personalità del mondo dello spettacolo. A queste si unisce chi scrive a nome della redazione di Drammaturgia diretta da Siro Ferrone e da Stefano Mazzoni.

Nella sezione Teatri di figura Mario Bianchi propone un attento e dettagliato resoconto della rassegna Arrivano dal Mare! con la partecipazione di quaranta compagnie impegnate in cinquantuno rappresentazioni nei teatri di Ravenna, Longiano, Montiano, Gatteo e Gambettola.

Lo stesso Bianchi, nelle pagine di Teatro Ragazzi, si occupa di altri importanti festival come Y Generation incentrato sulla danza a Trento, Segni d’Infanzia a Mantova e Trallallero ad Artegna in Friuli.

Claudia Cannella parla de I giovani protagonisti della giovane scena / 53 individuati negli artisti emersi dall’edizione Generazione Scenario 2017: Valentina Dal Mas, Shebbab Met Project, Barbara Berti e The Baby Walk.

La consueta, corposa sezione delle Critiche ordina le tante recensioni degli spettacoli secondo criteri regionali. Seguono le pagine dedicate alla danza e alla lirica.

Il testo pubblicato è Mio eroe di Giuliana Musso, vincitore del Premio Hystrio alla Drammaturgia 2017.

Nella Biblioteca Ilaria Angelone e Albarosa Camaldo raccolgono le schede relative alle novità editoriali italiane legate alla cultura dello spettacolo.

Le tante e utili informazioni de la società teatrale sono offerte da Roberto Rizzente.


di Massimo Bertoldi


La copertina

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