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Il teatro nella storia. Attore, spazio, drammaturgia e società, a cura di Guido Di Palma, «Biblioteca teatrale», n.s., 2016, nn. 117-118 Riviste

Il doppio numero della rivista «Biblioteca teatrale» nuova serie curato da Guido Di Palma è dedicato a Il teatro nella storia indagato attraverso le sue componenti – attore, spazio, drammaturgia e società – in un arco cronologico di lunga durata, dal Medioevo al Novecento di Giorgio Strehler e Luigi Squarzina.

I nove interventi qui riuniti si aprono con le riflessioni di Carla Bino sulla messa in scena del dolore come snodo attorno a cui ruota la teoria della rappresentazione tra II e V secolo. Attraverso le parole degli Apologeti e dei Padri della Chiesa, la studiosa intende dimostrare come, grazie a una «rivoluzione della rappresentazione» (p. 21) che portò a una «inversione dello sguardo» (p. 35), si passò dal romano spettacolo del sangue al cristiano teatro della misericordia.

L’importanza dell’osteria come luogo di incontro sociale laico, ma anche come spazio teatrale per i comici professionisti, è al centro delle pagine di Elena Tamburini, che sottolinea tra l’altro le nostre scarse conoscenze sulla scena dei comici dell’Arte. Il contributo di Teresa Megale presenta due inedite farse cavaiole di fine Cinquecento ritrovate tra le carte dell’Archivio Storico Diocesano di Napoli, proponendo anche la trascrizione, debitamente annotata, di uno dei due manoscritti. Mentre Domenico Giuseppe Lipani si occupa della presenza della commedia aurea spagnola sulle scene ferraresi del XVII secolo.

Due gli studi dedicati al Settecento – quello di Isabella Innamorati sull’arte teatrale di Domenico Luigi Barone di Liveri e quello di Anna Sica sulla farsa Li palermitani in festa di Giovanni Meli – e uno all’Ottocento, con Elena Mazzoleni sull’esperienza di George Sand e del figlio Maurice al Teatro di Nohant.

Chiude il numero Stefano Locatelli che, nella sezione Materiali, torna sulle vicende legate alla messinscena, durante la stagione 1954/1955 del Piccolo Teatro di Milano, di Tre quarti di luna di Squarzina per la regia di Strehler proponendo due lettere inedite: «fonte preziosa per documentare, da un lato, le modalità di lavoro “critico” di Strehler, dall’altro, uno degli snodi che probabilmente portarono lo stesso Squarzina alla comprensione teorica della natura della regia critica» (p. 238).


                                                                      di Lorena Vallieri

INDICE

Sommari

Carla Bino, Lo spettacolo del dolore e il teatro della misericordia

Elena Tamburini, Alcune note sugli spazi teatrali dei comici: una storia parallela

Teresa Megale, Drammaturgia di lunga durata. Farse cavaiole di fine Cinquecento tra scrittura e magia

Domenico Giuseppe Lipani, La commedia aurea a Ferrara nel XVII secolo. Due esempi sulla ricezione performativa della drammaturgia

Isabella Innamorati, Sperimentazione scenica e aristocrazia filodrammatica nel primo Settecento napoletano

Anna Sica, “Li palermitani in festa” di Giovanni Meli: la riforma della vastasata

Elena Mazzoleni, Il teatro di Nohant: una reinterpretazione ottocentesca della Commedia dell’Arte

Guido Di Palma, Per una storia della Maschera come strumento della professione

Materiali

Stefano Locatelli, Ancora su Giorgio Strehler, Luigi Squarzina e “Tre quarti di luna”. Due lettere



 
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251 pp., euro 22,00
ISSN:
0045-1959


 
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